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Sotto verifica i dati sui pensionamenti anticipati. Il vicepremier Di Maio: 
il ritardo «non dipende da me»

di Enrico Marro

 

Pensioni, le novità nel decreto

«Quota 100» è in teoria agganciabile anche da chi oggi ha 57 anni, purché ricorrano una serie di condizioni. Ma andiamo con ordine. Il nuovo canale di accesso anticipato alla pensione è contenuto nel decreto legge approvato giovedì dal Consiglio dei ministri. Decreto che ancora non è arrivato al Quirinale per la firma e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, perché si starebbero ricontrollando i conti proprio su «quota 100». Il ritardo «non dipende da me», ha detto ieri il vicepremier Di Maio. «Quota 100» sarà utilizzata, secondo le stime che si stanno di nuovo verificando, da 290 mila lavoratori quest’anno e da circa 700 mila nel triennio. Non va dimenticato, infatti, che si tratta di una misura sperimentale per il 2019, il 2020 e il 2021. In questi tre anni potranno andare in pensione coloro che hanno almeno 62 anni d’età e 38 di contributi. La riforma riguarda, quindi, i nati tra il 1952 e il 1959. Cioè tutti quelli che oggi hanno meno di 67 anni (il requisito per la pensione di vecchiaia) e almeno 60 anni (perché potranno raggiungere 62 anni nel 2021), che abbiano ora almeno 36 anni di contributi (nel 2021 ne avrebbero 38).

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Sorgente: www.corriere.it/economia/cards/quota-100-condizioni-decreto-chance-ritiro-chi-ha-57-anni/novita-testo_principale.shtml

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