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Sabato 9 marzo, alle 12, in Piazza d’Italia, davanti alla Prefettura, manifesteremo ancora una volta in sostegno del Popolo e della Resistenza Palestinese.

Gli Studenti per la Palestina – Sassari, i Giovani Palestinesi – Sassari, e l’Assemblea Cittadina per la Palestina convocano un presidio davanti alla prefettura e chiamano tutte e tutti i sassaresi, le sarde e i sardi, e le comunità migranti a mobilitarsi per fermare il genocidio in atto a Gaza e in Cisgiordania e per fermare la collaborazione tra il governo, le istituzioni italiane e lo stato coloniale d’occupazione sionista.

Nello specifico chiediamo di bloccare l’estradizione di Anan Yaeesh nelle carceri israeliane e ribadiamo che devono essere immediatamente recisi i rapporti tra l’Università di Sassari e Leonardo Spa, la prima azienda bellica d’Europa, direttamente coinvolta nel genocidio della gente di Gaza con le sue forniture di armamenti all’esercito israeliano.

Sabotare il genocidio significa anche fare pressione sul governo e sullo stato italiano per impedire che Anan Yaeesh, recluso ingiustamente nel carcere di Ancona, venga estradato nelle carceri-lager israeliane – dove sono reclusi migliaia di prigionieri politici, tra cui centinaia di bambini – dove nella migliore delle ipotesi incontrerebbe la tortura sistematica e, nella peggiore, il martirio.

Le numerose relazioni di organizzazioni e di associazioni internazionali riportano senza alcuna ambiguità le inumane condizioni di detenzione e le sevizie all’interno dei penitenziari israeliani. Questo episodio rischia di rappresentare un pericoloso precedente volto a sdoganare l’estradizione e la consegna di palestinesi in Italia e in Europa dietro richiesta di Israele che, ricordiamo, porta avanti l’occupazione militare dei Territori Palestinesi e il genocidio della gente di Gaza e della Cisgiordania.

Anan, 37 anni, è un palestinese della città di Tulkarem in Cisgiordania. Conduce la propria attività politica all’interno della Seconda Intifada e sconta oltre 4 anni nelle carceri dell’occupazione. Nel 2006, in seguito ad un agguato delle forze speciali israeliane, riporta gravi ferite. Nel 2013 lascia la Palestina diretto verso l’Europa. Dal 2017 vive in Italia e a L’Aquila, sua città di residenza, e viene arrestato. Non è accusato di aver commesso alcun reato nel territorio dello stato italiano.

Anan libero! Tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici palestinesi liberi!

Fermiamo il genocidio! Fermiamo la collaborazione tra lo stato e il governo italiano e Israele!

L’Università di Sassari chiuda i rapporti con i trafficanti d’armi di stato di Leonardo S.p.a.!

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