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Le notizie di martedì 6 febbraio sul conflitto tra Israele e Hamas, in diretta. New York Times: «Almeno un quinto degli ostaggi in mano ad Hamas (32 su 136) sono morti»

Israele - Hamas in guerra, le notizie di oggi | Nyt: «Nei video dei soldati israeliani festeggiamenti per la distruzione di Gaza e derisione dei suoi abitanti»

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• È il 121° giorno di guerra: oltre 27.400 le persone uccise a Gaza. In Israele, 1.200 morti nell’attacco del 7 ottobre
• Netanyahu: «Non accetteremo accordo ad ogni prezzo, la guerra durerà finché non uccideremo i leader di Hamas»

Ore 16:54 – Gaza: sei agenti di polizia uccisi da Israele durante la distribuzione degli aiuti

Il ministero della Sanità palestinese di Hamas ha affermato che un attacco israeliano ha ucciso sei agenti di polizia che, secondo testimoni, stavano assicurando il passaggio di un camion di aiuti umanitari nell’estremo sud della Striscia di Gaza. «Sei agenti di polizia palestinesi sono stati uccisi dopo che le forze israeliane ha preso di mira il loro veicolo nel quartiere Khirbet al-Adas di Rafah», ha affermato il ministero in una nota.

Ore 16:44 – Hamas condanna l’Argentina sull’ambasciata a Gerusalemme

Hamas ha «condannato con forza» l’annuncio del presidente argentino Javier Milei di trasferire l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. «Una decisione sbagliata e ingiusta» – ha scritto la fazione islamica su Telegram chiedendo di «invertire» la scelta che «fa dell’Argentina un partner dell’occupante sionista nelle sue violazioni contro il popolo palestinese e i suoi diritti nazionali».

Ore 16:02 – Nyt: «Cosa rivelano i video dei soldati israeliani sui social? Festeggiamenti per la distruzione di Gaza e derisione dei suoi abitanti»

In un articolo, il New York Times analizza centinaia di video postati sui social dai soldati israeliani impiegati a Gaza nella guerra contro Hamas. Secondo il quotidiano americano: «Alcuni mostrano parti insignificanti della vita di un soldato: mangiano, escono o inviano messaggi ai propri cari a casa. Altri catturano soldati che vandalizzano negozi locali e aule scolastiche della Striscia, fanno commenti dispregiativi sui palestinesi, demoliscono quelle che sembrano aree civili e chiedono la costruzione di insediamenti israeliani a Gaza, un’idea provocatoria promossa da alcuni politici israeliani di estrema destra».

Ore 13:22 – Nyt: almeno un quinto degli ostaggi di Hamas sono morti

Il New York Times riporta che almeno 32 dei 136 restanti ostaggi israeliani catturati da Hamas sono morti, secondo una valutazione interna condotta dall’esercito israeliano. La cifra ammonta a più di un quinto degli ostaggi rimasti nelle mani di Hamas.

Ore 12:54 – Rapporto su accuse Unrwa pronto per inizio marzo

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l’Unrwa, si aspetta che il rapporto preliminare sulle accuse israeliane contro di lei sia pronto per l’inizio del mese prossimo. Le accuse sostengono che dodici dipendenti dell’Unrwa avrebbe preso parte all’attacco di Hamas contro Israele. Dorothee Klaus, rappresentante dell’Unrwa in Libano, ha dichiarato ai giornalisti che l’agenzia si aspetta che i donatori che hanno sospeso i loro finanziamenti dopo l’emergere delle accuse rivedano le loro decisioni sulla base del rapporto. Lo riporta il Times of Israel.

Ore 12:03 – Anp: «Israele accoglie Blinken mentre commette massacri»

Israele riceverà il segretario di Stato americano, Antony Blinken, mentre «intensifica i suoi crimini e il genocidio contro il nostro popolo, prendendo di mira i civili, impedendo l’accesso ai servizi primari e continuando a distruggere la Striscia di Gaza». Così il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), commentando l’imminente arrivo di Blinken nello Stato ebraico nel quadro del suo quinto tour in Medioriente dall’inizio della guerra. Lo riporta Al Jazeera. Secondo l’Anp, Israele sta inviando «un messaggio forte» sfidando la comunità internazionale e l’amministrazione americane, ammassando più di 1,3 milioni di palestinesi a Rafah, minacciando di invadere la città meridionale e di «commettere altri massacri». Israele, conclude l’Anp, «accoglierà Blinken in mezzo alla crescente frammentazione della Cisgiordania, ai continui attacchi dei coloni e allo spiegamento di più posti di blocco che paralizzano la circolazione dei cittadini».

Ore 12:01 – Attivisti bloccano ingresso aiuti nel valico di Kerem Shalom

Un gruppo di manifestanti israeliani sta bloccando il valico di Kerem Shalom per impedire l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. L’emittente televisiva israeliana «Channel 12» parla di alcune centinaia di attivisti fermi davanti al valico, nonostante l’IDF abbia annunciato la scorsa settimana che si tratta di una zona militare chiusa, il che significa che è illegale per i civili trovarsi nell’area o sulle strade vicine. Gli attivisti, tra cui le famiglie di alcuni degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza, bloccano da diversi giorni il valico di Kerem Shalom, per impedire l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia. Il gabinetto del primo ministro Benjamin Netanyahu ha votato per riaprire il passaggio per l’ingresso degli aiuti nella Striscia nel mezzo di una crescente crisi umanitaria nella zona. I ministri affermano che gli aiuti sono necessari per consentire a Israele di continuare ad operare liberamente contro Hamas nonostante l’intensa pressione internazionale.

Ore 11:29 – Israele, lettera di minacce a parlamentari coalizione di governo

Un’organizzazione che si fa chiamare “The Avengers” ha inviato una lettera senza precedenti a parlamentari della coalizione israeliana di governo, minacciando di colpire loro e le loro famiglie, ha appreso Ynet. La lettera di minaccia è stata collocata fuori dal cancello della casa del membro della Knesset, Eli Dellal, del partito Likud; un’altra lettera identica è stata inviata anche al deputato dello stesso Likud, Eliyahu Revivo. Nella lettera, che è stata inoltrata all’ufficiale di sicurezza della Knesset per aprire un’indagine, sono dettagliati gli indirizzi e le carte d’identità nazionali dei membri della coalizione, insieme ai nomi dei loro familiari e alle loro carte d’identità. “Abbiamo creato l’organizzazione per esigere un prezzo e recare danno ai singoli terroristi. Fino al 7 ottobre, non abbiamo ritenuto opportuno agire contro i membri della coalizione. Sfortunatamente, siamo stati ingannati. Agiremo personalmente contro gli attuali membri”, si legge nella lettera.

Ore 11:07 – Ministero Sanità Gaza: 107 morti in ultime 24 ore, 27.585 in totale

E’ di 107 morti e 143 feriti il bilancio delle operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas, precisando che dall’inizio dell’ «aggressione» israeliana all’enclave palestinese si contano 27.585 morti e 66.978 feriti.

Ore 09:17 – Raisi: «Iran vuole allontanare i Paesi islamici da Israele»

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha chiesto ai Paesi islamici per quale motivo mantengano relazioni con Israele nonostante i «crimini e l’infanticidio», sottolineando: «Il regime sionista, ha sempre cospirato contro i musulmani, non sarà mai loro amico». Lo riportano i media iraniani. «Allontanare i Paesi da Israele è una delle politiche fondamentali dell’Iran, perché se questi Paesi avessero tagliato i loro legami prima, oggi non assisteremmo aegli attacchi di Israele contro il popolo oppresso di Gaza», ha aggiunto in un incontro con il ministro degli Esteri del Sudan Al-Sadiq Ali a Teheran ieri.

Ore 08:59 – Onu, a Gaza evacuati i due terzi del territorio

Gli ordini di evacuazione di Israele nella Striscia di Gaza coprono ora due terzi del territorio, ovvero 246 chilometri quadrati. Lo hanno riferito gli osservatori umanitari delle Nazioni Unite. L’area interessata prima della guerra ospitava 1,78 milioni di palestinesi, ovvero il 77% della popolazione di Gaza. All’inizio del conflitto le forze israeliane hanno cominciato a ordinare ai palestinesi del nord di Gaza di evacuare per non essere coinvolti negli attacchi. Gli aerei israeliani hanno, tuttavia, attaccato anche nel sud di Gaza, dove era stato detto ai rifugiati di trasferirsi. Tel Aviv sostiene di prendere di mira solo obiettivi di Hamas e accusa il gruppo militante palestinese di farsi scudo dei civili.

Ore 08:49 – IDF, continuano operazioni, uccisi decine militanti Hamas

L’esercito israeliano ha ucciso decine di combattenti di Hamas nelle ultime 24 ore. È quanto si legge in un post pubblicato su X dall’IDF. L’esercito israeliano aggiunge che i paracadutisti continuano a combattere nella parte occidentale di Khan Younis. Nelle ultime 24 ore, sono stati arrestati inoltre 80 palestinesi. I militari israeliani, continua il post dell’IDF, hanno identificato e ucciso quattro combattenti palestinesi che hanno cercato di posizionare dispositivi di osservazione vicino a Beit Hanoon. L’esercito ha inoltre affermato che i soldati hanno ucciso diversi combattenti palestinesi nel centro e nel nord della Striscia di Gaza.

Ore 08:20 – Onu, ordine evacuazione Israele copre due terzi di Gaza

L’ordine di evacuazione di Israele a Gaza copre due terzi del territorio, ovvero 246 chilometri quadrati (95 miglia quadrate). Lo riferisce l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari nel suo ultimo rapporto quotidiano sulla situazione umanitaria a Gaza. Secondo gli osservatori umanitari delle Nazioni Unite, prima dell’inizio del 7 ottobre, l’area ospitava 1,78 milioni di palestinesi, ovvero il 77% della popolazione di Gaza. Nel corso della massiccia offensiva israeliana, gli ordini di evacuazione si sono estesi a parti del sud, tra cui Khan Younis e le aree circostanti, una zona precedentemente dichiarata sicura e attuale fulcro dell’offensiva di terra israeliana. Decine di migliaia di persone sono fuggite e continuano a fuggire dall’area, ha affermato ancora l’agenzia dell’Onu. Più della metà della popolazione di Gaza, pari a 2,3 milioni di persone, si trova adesso nella città di Rafah, al confine con l’Egitto e nelle aree circostanti.

Ore 07:08 – Premier Iraq: Consiglio Onu fermi aggressione Israele a Gaza

Il primo ministro iracheno, Mohamed Shia al Sudani, ha chiesto di proseguire gli sforzi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per fermare «l’aggressione israeliana» contro la Striscia di Gaza palestinese, in un incontro con l’ambasciatore russo Elbrus Kutrashev. «Durante l’incontro, il primo ministro ha sottolineato l’importanza di proseguire gli sforzi internazionali, soprattutto da parte dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, per fermare l’aggressione contro la Striscia di Gaza», ha affermato l’ufficio stampa del capo del governo iracheno su Telegramma.

Ore 06:43 – Blinken oggi in Egitto è alla ricerca di una «fine duratura» del conflitto

Il segretario di Stato americano Antony Blinken volerà oggi in Egitto come parte di un tour in Medio Oriente alla ricerca di una nuova tregua e di «una fine duratura» alla guerra tra Israele e Hamas. Al Cairo, Blinken incontrerà il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, il giorno dopo aver avuto colloqui a Riad con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Il viaggio, il quinto di Blinken nella regione durante la guerra iniziata quasi quattro mesi fa, includerà successivamente soste in Israele e Qatar.

Ore 06:34 – Per il presidente della Knesset l’ obiettivo è la totale sconfitta di Hamas

Il presidente della Knesset, il parlamento israeliano, Amir Ohana, ha confermato al consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, che l’obiettivo di Israele nella guerra di Gaza è la «completa sconfitta di Hamas». In un incontro alla Casa Bianca, Ohana ha ringraziato gli Stati Uniti per il loro sostegno dallo scoppio della guerra, in particolare per gli sforzi volti a garantire il rilascio degli ostaggi israeliani. Ohana e Sullivan, ieri, hanno anche discusso del conflitto in corso tra Israele e Hezbollah, nonché degli attacchi dei ribelli Houthi al traffico marittimo nel Mar Rosso. Ohana ha detto a Sullivan che «L’asse del male guidato dall’Iran deve sentire la risolutezza del mondo libero sotto forma di una cortina di ferro diplomatica e militare».

Ore 06:25 – Sono più di un milione i palestinesi sfollati nella tendopoli a Rafah

Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), più della metà dei 2,2 milioni di persone stimate a Gaza stanno cercando rifugio nell`area di Rafah. L’Ocha ha detto ieri che i rifugiati che affrontano una grave carenza di cibo, acqua, riparo e medicine si stanno ancora riversando a Rafah mentre i combattimenti peggiorano nelle vicinanze.

Ore 06:25 – Una settimana dopo la telefonata, ancora nessuna traccia della piccola Hind

Una settimana dopo la telefonata che ha restituito al mondo l’orrore della guerra vissuto a Gaza dai bambini, non c’è traccia della piccola Hind, la bimba di sei anni finita con i suoi familiari sotto il fuoco di un carro armato israeliano. Tutto il mondo ha sentito la vocina farsi sempre più debole su un cellulare da Gaza. «Il carro armato è accanto a me. Si sta muovendo», ripeteva Hind. Seduta al call center di emergenza della Mezzaluna Rossa palestinese, Rana ha cercato di mantenere la voce calma mentre la piccola continuava a chieder aiuto, ma non c’era niente che potesse fare se non continuare la conversazione. Hind Rajab era intrappolata sotto il fuoco a Gaza City e chiedeva aiuto, nascondendosi nell’auto di suo zio, circondata dai corpi dei suoi parenti. La voce di Rana era il suo unico fragile legame con un mondo familiare. Hind era partita da casa sua a Gaza City con lo zio, la zia e cinque cugini. Era lunedì 29 gennaio. Quella mattina l’esercito israeliano aveva detto alla gente di evacuare le zone a ovest della città e di spostarsi a sud lungo la strada costiera. La madre di Hind, Wissam, ricorda che nella loro zona c’erano stati intensi bombardamenti. «Eravamo terrorizzati e volevamo scappare», ha detto. «Stavamo fuggendo da un posto all’altro, per evitare gli attacchi aerei».

Ore 06:11 – Nave mercantile britannica danneggiata da un attacco di droni nel Mar Rosso

Una nave mercantile britannica è stata attaccata da droni mentre viaggiava nel Mar Rosso meridionale. L’attacco è avvenuto a circa 59 miglia marine, circa 105 chilometri, ad ovest della città yemenita di Hodeyda, uno dei maggiori porti sulla costa occidentale sotto il controllo dei ribelli Houthi. Lo ha reso noto la United Kingdom maritime trade operations (Ukmto). La società di sicurezza marittima Ambrey ha identificato la nave come mercantile battente bandiera delle Barbados e di proprietà britannica. La nave ha riportato «lievi danni al lato sinistro» e nessuna persona a bordo della nave è rimasta ferita. Nessun gruppo ha ancora rivendicato la responsabilità dell’attacco, ma i sospetti sono caduti sui ribelli Houthi in Yemen. L’esercito ha effettuato «un attacco di autodifesa contro due droni navali di superficie carichi di esplosivo». Le forze statunitensi «hanno identificato» questi droni nelle «aree dello Yemen controllate dagli Houthi» e li hanno ritenuti «una minaccia imminente per le navi militari e mercantili statunitensi».

Ore 04:54 – Nuovo attacco Usa nello Yemen contro gli Houthi

Gli Stati Uniti hanno effettuato ieri pomeriggio un nuovo attacco contro gli Houthi nello Yemen, prendendo di mira due droni marini carichi di esplosivi: lo ha reso noto su X il Comando militare statunitense in Medio Oriente (Centcom). L’esercito ha effettuato «un attacco di autodifesa contro due droni marini di superficie carichi di esplosivo intorno alle 15:30 (ora di Sanaa)», le 13:30 in Italia, si legge nel messaggio. Le forze statunitensi «hanno identificato» questi droni nelle «aree dello Yemen controllate dagli Houthi» e hanno ritenuto che rappresentavano «una minaccia imminente per le navi militari e mercantili statunitensi», prosegue la nota.

Sorgente: Il Nyt: «Nei video dei soldati israeliani i festeggiamenti per la distruzione di Gaza»

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