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Il primo ministro israeliano avrebbe dato ordine di interrompere temporaneamente le trattative

“Alla luce del punto morto in cui sono giunte le trattative, dietro istruzione del premier Benyamin Netanyahu, il capo del Mossad David Barnea ha ordinato al suo staff di rientrare da Doha”, è stato reso noto in un comunicato ufficiale.

Si congela così per il momento ogni possibilità di dialogo e aumentano le preoccupazioni per gli ostaggi in mano ad Hamas a Gaza. Oggi è prevista a Tel Aviv una manifestazione per chiedere la loro liberazione.

Continuano i bombardamenti israeliano sulla Striscia. Almeno 193 palestinesi sono stati uccisi e 650 feriti a Gaza da quando la tregua è terminata venerdì mattina, ha dichiarato oggi un portavoce del ministero della Sanità di Gaza.

 

 

 

Punti chiave

  • Il vice di Hamas: “Nessuno scambio di prigionieri con Israele finché la guerra a Gaza non sarà finita, dice Hamas

  • Gallant: “A Gaza estendiamo le operazioni a nuove aree”

  • Hamas: “300 palestinesi uccisi in attacchi su Gaza City”

  • Sirene di allarme nel nord di Israele, anche a Nazareth

  • Le famiglie degli ostaggi chiedono un incontro con il Gabinetto di guerra

  • Macron: “In Qatar per favorire una nuova tregua”

  • Israele: “Erdogan potrà accogliere terroristi Hamas in fuga”

  • Hamas, “15.200 morti a Gaza, 70% donne e bambini”

  • Il capo del Mossad richiama i negoziatori da Doha

  • Scarcerati in Libia quattro membri di Hamas, si trovano in Turchia

Il vice di Hamas: “Nessuno scambio di prigionieri con Israele finché la guerra a Gaza non sarà finita, dice Hamas

Il vice capo di Hamas, Saleh Arouri, ha dichiarato che “non ci saranno ulteriori negoziati finché la guerra non sarà finita. Abbiamo detto agli israeliani che non abbiamo altri bambini e donne nella nostra prigionia. Se ci sono davvero dei casi rimasti, non lo sappiamo e non possiamo raggiungerli”.

 

Israele: “Il corpo di un soldato morto il 7 ottobre fu portato a Gaza”

L’esercito israeliano ha confermato che il corpo di un soldato di Tsahal morto nell’attacco del 7 ottobre in Israele venne portato nella Striscia di Gaza ed è tuttora nell’enclave palestinese finita nel 2007 sotto il controllo di Hamas. Lo riferisce il giornale israeliano Haaretz che dà notizia di un comunicato dell’esercito sul caso del colonnello Asaf Hamami, 41 anni, di Kiryat Ono, il cui corpo non mai stato riconsegnato a Israele.

 

Il direttore dell’università islamica di Gaza ucciso in raid Israele

Il ministero dell’Istruzione della Striscia di Gaza ha detto che in un raid israeliano sulla città di al-Faluja nel nord della Striscia di Gaza è rimasto ucciso insieme alla sua famiglia Sufian Tayeh, direttore dell’università islamica di Gaza e tra i miglio ricercatori a livello globale. L’uomo – ha spiegato Al Jazeera – e aveva ottenuto una cattedra Unesco per l’astronomia, l’astrofisica e le scienze spaziali in Palestina.

Israele, colpite postazioni Hezbollah nel sud del Libano

L’esercito israeliano ha reso noto che aerei da combattimento hanno colpito diversi siti di Hezbollah nel sud del Libano in risposta ai ripetuti attacchi missilistici effettuati sul nord di Israele. Lo riporta il Times of Israel.

 

(reuters)

 

Stasera Netanyahu in tv per una conferenza stampa

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu terrà stasera una conferenza stampa, che sarà trasmessa in diretta dalle reti televisive nazionali. Lo ha annunciato il suo ufficio. Anche il ministro della difesa Yoav Gallant ha preannunciato ai media un proprio intervento, che avverrà separatamente.

 

 

Gallant: “A Gaza estendiamo le operazioni a nuove aree”

“Negli ultimi due giorni siamo intervenuti anche in aree in cui non avevamo operato nell’ultimo mese.
E questo si intensificherà. Verrà raggiunta ogni zona in cui è necessario arrivare”. Parola del ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, che si è espresso così a meno di 48 ore dalla fine della pausa nelle ostilità tra Israele e Hamas, con la ripresa delle operazioni israeliane nella Striscia di Gaza. Gallant, riportano i media locali, ha ribadito l’obiettivo israeliano di “eliminare Hamas”. Si tratterà, ha insistito durante una visita a un sito militare vicino alla barriera di confine con la Striscia, di operazioni “precise e mirate”.

 

Hamas: “300 palestinesi uccisi in attacchi su Gaza City”

Sono 300 i palestinesi rimasti uccisi negli attacchi di Israele sulla parte orientale di Gaza City, nel quartiere di Shejaiyeh. Lo ha fatto sapere l’ufficio informazioni di Hamas, secondo cui l’aviazione con la Stella di David ha bombardato oltre 50 edifici residenziali che si trovano nel quartiere.

Cessato allarme nel nord di Israele: “Velivolo guasto”

È cessato l’allarme nel nord di Israele. Secondo il portavoce militare un elicottero da combattimento ha intercettato un drone israeliano in cui era stato rilevato un guasto tecnico. Questa operazione ha attivato le sirene di allarme. Ma in questa circostanza non ci sono stati lanci di razzi dal Libano.

Sirene di allarme nel nord di Israele, anche a Nazareth

Sirene di allarme risuonano in estese località nel nord di Israele, fra cui Nazareth. Lo ha riferito la radio militare. Gli abitanti hanno avuto ordine di entrare nei rifugi.

Le famiglie degli ostaggi chiedono un incontro con il Gabinetto di guerra

Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha annunciato che chiederà un incontro con il Gabinetto di Guerra per ricevere un aggiornamento sulla fine del cessate il fuoco e sulla ripresa dei combattimenti a Gaza. Lo riporta Haaretz. “Siamo preoccupati per il destino di tutti coloro che restano lì. Chiediamo che il Primo Ministro e il Gabinetto di Guerra si incontrino con noi più tardi stasera e forniscano risposte su dove stiamo andando da qui e su come intendono riportare indietro tutti”, ha sottolineato il coordinamento delle famiglie.

Macron: “In Qatar per favorire una nuova tregua”

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato che si recherà in Qatar per incontrare l’emiro al-Thani e trovare un’intesa per una nuova tregua nella Striscia di Gaza. La Francia è “molto preoccupata” per la ripresa delle violenza a Gaza”, ha detto Macron in conferenza stampa a Dubai, dove ha partecipato alla Cop28, aggiungendo che volerà nelle prossime ore in Qatar per contribuire a trovare un’intesa per “una nuova tregua prima di un cessate il fuoco”.

 

Israele: “Erdogan potrà accogliere terroristi Hamas in fuga”

Israele ha detto che la Turchia, se vuole, potrà accogliere i membri dell’ala militare di Hamas che alla fine del conflitto fossero ancora vivi. Commentando il sostegno del presidente Recep Tayyep Erdogan a Hamas, il ministro degli esteri israeliano Ely Cohen ha scritto su X: “L’organizzazione Hamas-Isis cesserà di esistere a Gaza, libereremo Gaza da Hamas, per il bene della sicurezza di Israele e per creare un futuro migliore agli abitanti della regione”. “La vostra presidenza – ha concluso Cohen – potrà poi accogliere nel Suo Paese i terroristi di Hamas che non siano stati eliminati e che siano fuggiti da Gaza”.

 

 

Palestinese ucciso a Nablus: “Stava tentando di attaccare soldati israeliani”

Un palestinese è stato ucciso oggi dopo che, secondo il portavoce militare israeliano, aveva cercato di avventarsi con un coltello contro soldati che presidiavano un posto di blocco a pochi chilometri da Nablus, in Cisgiordania. La sua identità non è al momento nota. Da parte palestinese questo episodio non è stato ancora commentato.

Macron sarà questa sera in Qatar

Il presidente francese Emmanuel Macron farà scalo in Qatar questa sera per una cena con lo sceicco Tamim ben Hamad Al-Thani, l’emiro del Paese al centro dei negoziati per la tregua e il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Ne dà notizia Bfmtv, sottolineando che quattro cittadini francesi risultano dispersi dal 7 ottobre e potrebbero essere tra gli ostaggi. Macron, in un punto stampa alla Cop28, ha definito come “motivo di preoccupazione” la fine della tregua umanitaria tra Israele e Hamas e ha chiesto di “raddoppiare gli sforzi” per raggiungere un accordo per una nuova tregua.

Primi 50 camion aiuti entrano a Gaza dopo ripresa ostilità

I primi 50 camion di aiuti umanitari da quando sono riprese le ostilità sono entrate nella Striscia di Gaza dal valico con l’Egitto di Rafah. Lo fa sapere la Mezzaluna rossa palestinese, citata da Bbc e Cnn. Quest’ultima lo ha constatato sul posto.

Hamas, “15.200 morti a Gaza, 70% donne e bambini”

Il numero dei palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza è salito a 15.207. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità della Striscia – controllato da Hamas – secondo quanto riportato da Al Jazeera.
Secondo il ministero, il 70% delle vittime sono donne e bambini, e negli attacchi sono rimaste ferite più di 40.000 persone.

Il capo del Mossad richiama i negoziatori da Doha

Il capo del Mossad, David Barnea, ha richiamato il team di negoziatori impegnati a Doha nelle trattative sul cessate il fuoco e rilascio dei prigionieri a causa dello “stallo” nei colloqui. E’ quanto si legge in una nota dell’intelligence israeliana, diffusa dall’ufficio del primo ministro, Benjamin Netanyahu. “A causa dello stallo nei negoziati e su istruzione del primo ministro Benjamin Netanyahu, il capo del Mossad David Barnea ha ordinato alla sua squadra a Doha di tornare in Israele. L’organizzazione terroristica Hamas non ha rispettato la sua parte dell’accordo, che prevedeva il rilascio di tutti i bambini e le donne secondo un elenco fornito a Hamas e che ha approvato”, si legge nel comunicato.

 

Erdogan, “Impossibile escludere o eliminare Hamas”

“Hamas è una realtà della Palestina. Pensare di escluderli o eliminarli non è realistico”. Lo ha detto questa mattina il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a margine del vertice sul cambiamento climatico di Dubai.
Erdogan ha definito Israele “uno stato terrorista”, ha ribadito la determinazione della Turchia a portare il premier israeliano Benjamin Netanyahu dinanzi la Corte penale internazionale, accusato lo stato ebraico per la fine della tregua e rilanciato la necessità di giungere a un cessate il fuoco.
“Possono continuare a tirarmi fango addosso, ma non dirò che Hamas è un’organizzazione terroristica. Si tratta di persone che dal 1947 lottano per difendere un pezzetto di terra e io sto facendo la stessa cosa ora”, ha detto Erdogan che ha poi criticato la posizione di Usa e Inghilterra.
“Paesi che sostengono Israele, tra tutti Stati Uniti e Gran Bretagna, quando parlo della soluzione dei due Stati mi chiedono cosa saràdella minaccia di Hamas. Rispondo loro che con i due Stati la minaccia svanisce. Escludere Hamas o pensare di eliminarli non è uno scenario realistico. Si tratta di una realtà palestinese, di un movimento politico che ha anche vinto le elezioni”, ha dichiarato il leader turco che ha poi attaccato Netanyahu, accusandolo di utilizzare la religione in maniera ipocrita.

 

(reuters)

 

Scarcerati in Libia quattro membri di Hamas, si trovano in Turchia

Le autorità libiche di Tripoli hanno rilasciato quattro membri di Hamas che erano stati condannati a 17 anni di carcere per traffico di armi e cospirazione contro la sicurezza dello Stato. Lo ha riferito il portale Libya Observer, identificando i quattro come Marwan al-Ashqar, Nasib Shabir, Muayad Abed e Baraa al-Ashqar. Secondo la stessa fonte, i membri di Hamas – che erano stati arrestati nel 2016 e condannati nel 2019- accompagnati da un “alto funzionario libico” sono già volati a Istanbul, dove sono stati accolti da rappresentanti del movimento palestinese.

Kamala Harris a Dubai, al lavoro per dopoguerra a Gaza

La vicepresidente americana, Kamala Harris, illustrerà gli obiettivi americani per dopo la fine del conflitto tra Israele e Hamas durante il vertice sul clima Cop28, oggi a Dubai. Lo ricordano siti di informazione internazionali, secondo cui ci si aspetta da parte di Harris che sottolinei come, in uno scenario post-conflitto, l’auspicio è che il popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania sia riunito sotto un’unica entità governativa. La vicepresidente Usa incontrerà a Dubai i leader regionali, tra cui lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti.
“Nei suoi incontri, la vicepresidente delineerà i nostri principi per Gaza post-conflitto, presenterà proposte specifiche che mettono al centro le voci dei palestinesi e costruirà il sostegno regionale a sostegno dei nostri sforzi”, ha detto un funzionario della Casa Bianca.

 

 

 

Usa, “Israele consentirà un limitato accesso degli aiuti a Gaza”

Gli Stati Uniti ritengono che Israele inizierà a consentire che parte dell’assistenza affluisca nuovamente nel territorio dopo aver bloccato gli aiuti venerdì dopo la fine del cessate il fuoco.
Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, sottolineando che su richiesta di Washington consentirà l’ingresso di alcuni aiuti Si tratterà comuqnue, ha aggiunto, di un flusso significativamente limitato rispetto alle centinaia di camion al giorno che entravano a Gaza durante la pausa di sette giorni nei combattimenti: si potrebbe trattare ora di “decine di camion contro le centinaia” durante la tregua.
Gli Stati Uniti – ha concluso – continueranno a spingere per aumentare gli aiuti a Gaza almeno fino al livello delle merci entrate durante la pausa.

 

Sei arresti fra manifestanti davanti casa di Netanyahu

Sei persone sono state arrestate dalla polizia mentre manifestavano davanti alla casa del primo ministro Benjamin Netanyahu nella città costiera di Cesarea, lo hanno detto gli organizzatori della protesta citati dal Times of Israel.
I manifestanti chiedono a Netanyahu di dimettersi in seguito ai fallimenti che hanno portato all’assalto di Hamas del 7 ottobre al sud di Israele. Il video della scena mostra diversi manifestanti in piedi sulle dune di sabbia che sovrastano la sua casa, che lo chiamavano con un megafono, prima di essere affrontati dalla polizia. La polizia dice loro che non avevano il permesso di manifestare sul posto.

Austin, Usa sperano nel ripristino della tregua

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha detto che Washington spera che la tregua tra Israele e Hamas venga ripristinata.
“Continueremo a lavorare con Israele, Egitto e Qatar sugli sforzi per reintrodurre la pausa”, ha detto. Austin ha incolpato Hamas per la ripresa dei combattimenti, sottolineando – riporta SkyNews – che non è riuscita a produrre una nuova lista di ostaggi da rilasciare.

Dopo attacchi dal Libano, ristretti i movimenti in nord Israele

L’esercito israeliano (Idf) ha di nuovo imposto restrizioni ai movimenti dei civili nell’Alta Galilea, nel nord di Israele, dopo i nuovi attacchi di Hezbollah dal Libano. Lo scrive Haaretz, ricordando che diverse comunità a ridosso del confine libanese sono già state evacuate dall’inizio della guerra, ma che molte persone sono rimaste sul luogo. Nel suo comunicato alla popolazione locale, l’Idf stabilisce che i cancelli delle comunità restino chiusi e che il traffico nella zona sia ridotto. Viene inoltre vietato il lavoro nei campi. Si consiglia inoltre ai residenti – scrive Haaretz – di restare vicini ai rifugi antiaerei e alle aree protette.

Wafa, morto 16enne rimasto ferito in raid Israele a Jenin

L’agenzia palestinese Wafa riporta che un ragazzo di 16 anni che era rimasto gravemente ferito durante un raid dell’esercito israeliano a Jenin, nel nord della Cisgiordania, è morto oggi. Il direttore dell’ospedale Al-Razi di Jenin, Fawaz Hammad, ha riferito che il 16enne è deceduto a causa delle ferite riportate alla coscia e all’addome. Wafa ricorda che durante il raid israeliano, avvenuto il 9 ottobre, sono state uccise 11 persone e oltre 20 sono rimaste ferite.

 

 

Onu insiste su necessità di un cessate il fuoco umanitario

Il capo degli affari umanitari dell’Onu Martin Griffiths ha insistito sulla necessità di porre fine agli scontri tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza e ha definito “inaccettabile” la situazione dei civili nella regione dopo la fine della tregua. “Quasi due mesi dopo l’inizio dei combattimenti – ha detto – i bambini, le donne e gli uomini di Gaza sono terrorizzati, non hanno un posto sicuro dove andare e hanno molto poco con cui sopravvivere”.

“Vivono circondati da malattie, distruzione e morte. Ciò è inaccettabile”, ha aggiunto il rappresentante delle Nazioni Unite, insistendo sulla necessità di un cessate il fuoco umanitario, per “mantenere – e trarre vantaggio – dai progressi nella fornitura di aiuti umanitari, proteggere i civili e le infrastrutture da cui dipendono per il sostentamento della vita e rilasciare i restanti ostaggi immediatamente e senza condizioni”.

(reuters)

 

Msf, “Nostro convoglio a Gaza il il 18 novembre fu attaccato da Israele’

“Tutti gli elementi indicano l’esercito israeliano come responsabile dell’attacco” a un convoglio di Medici senza Frontiere (Msf) a Gaza, lo scorso 18 novembre, in cui morirono due persone: lo scrive in un comunicato oggi la stessa organizzazione umanitaria, che allega anche foto e video.
“Il 18 novembre 2023 un convoglio di evacuazione di Medici Senza Frontiere (Msf) è stato attaccato a Gaza City. Due persone sono state uccise in quello che è apparso subito come un attacco deliberato contro mezzi di Msf con il simbolo dell’organizzazione ben riconoscibile. Entrambe le vittime erano familiari di membri dello staff di Msf, uno di loro era anche un volontario che supportava l’azione medica all’ospedale di Al Shifa. A distanza di due settimane, dopo aver raccolto le testimonianze del personale presente quel giorno nel convoglio, Msf ritiene che tutti gli elementi indichino l’esercito israeliano come responsabile di questo attacco. Msf ha chiesto una spiegazione formale alle autorità israeliane, oltre a un’indagine indipendente per stabilire i fatti e le responsabilità”.
Inoltre, Msf ha raccolto anche testimonianze sulla distruzione lo scorso 20 novembre di cinque suoi veicoli e sui gravi danni causati alla sua clinica a Gaza City, tutti (mezzi e struttura) chiaramente identificati dal logo dell’organizzazione.
“Msf condanna ancora una volta e con la massima fermezza l’attacco al suo convoglio e porge nuovamente le sue condoglianze alle famiglie delle vittime”, scrive ancora Medici senza Frontiere.

Media, “Israele vuole zona cuscinetto al confine di Gaza”

Israele ha informato diversi stati arabi che vuole creare una zona cuscinetto sul lato palestinese del confine di Gaza per prevenire futuri attacchi, come parte delle proposte per l’enclave dopo la fine della guerra. Lo riporta il sito della Reuters citando fonti egiziane e regionali.

Wsj, Israele pronto a tregua per liberare altri ostaggi

Un funzionario israeliano ha detto al Wall Street Journal che Israele è disposto a prendere in considerazione future pause nella guerra a Gaza per consentire il rilascio del maggior numero possibile di ostaggi. Secondo il giornale, il funzionario ha affermato che “possiamo negoziare mentre ancora combattiamo” e che l’accordo scaduto per fermare i combattimenti è stato “reso possibile grazie alla pressione della nostra operazione militare sul terreno.

Ong, uccisi in attacchi in Siria due miliziani Hezbollah

Gli attacchi aerei israeliani di stanotte hanno ucciso due combattenti siriani pro-Hezbollah quando hanno colpito siti appartenenti al gruppo sostenuto dall’Iran vicino a Damasco.
“Due combattenti siriani che lavorano per Hezbollah sono stati uccisi e altri sette combattenti che lavorano per il gruppo sono stati feriti in attacchi aerei israeliani su siti di Hezbollah vicino a Sayyida Zeinab”, ha detto Rami Abdel Rahman, che dirige l’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede in Gran Bretagna.

Idf, colpiti oltre 400 obiettivi nella Striscia

L’Idf ha annunciato che nelle ultime 24 ore ha attaccato più di 400 obiettivi nella Striscia di Gaza, tra cui decine di obiettivi nella città meridionale di Khan Yunis.
La Marina israeliana ha operato a Khan Yunis e Deir al-Balah, nel sud della Striscia di Gaza, e ha attaccato “obiettivi militari dell’organizzazione Hamas, nonchè infrastrutture e attrezzature utilizzate dalla forza navale dell’organizzazione”.
Nel nord della Striscia di Gaza è stata attaccata una cellula terroristica che, secondo l’IDF, ha teso un’imboscata alle forze israeliane. L’IDF ha anche colpito una moschea che, secondo l’esercito, veniva utilizzata come quartier generale militare della Jihad islamica.

Unicef: “In Palestina già uccisi 5.300 bambini”

Prima della pausa dai combattimenti più di 5.300 bambini palestinesi sono stati uccisi in 48 giorni di bombardamenti incessanti, un dato che non include molti bambini ancora dispersi e presumibilmente sepolti sotto le macerie. A dirlo è l’Unicef che aggiunge: “i bambini hanno bisogno di un cessate il fuoco umanitario duraturo. Tutti i bambini dello Stato di Palestina e di Israele meritano la pace. Se la violenza dovesse tornare su questa intensità, possiamo presumere che altre centinaia di bambini saranno uccisi e feriti ogni giorno. La Striscia di Gaza è di nuovo, da ieri, il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino”

Secondo giorno di attacchi: distrutte 3 moschee

Israele ha portato nuovi raid aerei sulla parte meridionale della Striscia di Gaza, distruggendo tre moschee a Khan Yunis. Lo riferiscono media palestinesi.

Raid aereo di Israele vicino a Damasco

“Israele ha lanciato un attacco aereo vicino a Damasco”. Lo riferiscono media statali siriani, ripresi da al Jazeera e Haaretz. Non si hanno al momento ulteriori informazioni.
Dall’inizio della guerra contro Hamas il 7 ottobre, Israele ha condotto decine di attacchi aerei contro presunte infrastrutture e presunti depositi di armi degli Hezbollah e di altre milizie locali filo-iraniane, colpendo ripetutamente gli aeroporti di Damasco e di Aleppo

Confermata morte 6 ostaggi israeliani

La morte a Gaza di Ofra Keidar, 70 anni, è stata confermata dal suo kibbutz e dal Forum delle famiglie degli ostaggi e delle persone scomparse. La sua è stata la sesta morte di ostaggi annunciata oggi dagli israeliani. Gli altri cinque ostaggi la cui morte è stata confermata nelle ultime 24 ore sono: Arye Zalmanovich, 85 anni – Eliyahu Margalit, 75 anni – Guy Iluz, 26 anni – Maya Goren, 56 anni –
Ronen Engel, 55 anni.

Sorgente: Israele-Hamas: le news dalla guerra di oggi – la Repubblica

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