Il tribunale pakistano ordina che l’ex primo ministro Imran Khan compaia la prossima settimana | Al Jazeera

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Se Khan si presenterà davanti alla corte il 28 novembre, sarà la sua prima apparizione pubblica da quando è stato incarcerato ad agosto.

Khan è stato rimosso dalla carica di primo ministro dopo aver perso un voto di sfiducia in parlamento nell’aprile 2022 [File: Mohsin Raza/Reuters]

Di Abid Hussein

Pubblicato il 23 novembre 2023

Islamabad, Pakistan – Un tribunale pakistano ha chiesto alle autorità di processare l’ex primo ministro Imran Khan, incarcerato, dinanzi al tribunale la prossima settimana in un caso relativo alla presunta fuga di segreti di stato.

Il tribunale speciale istituito giovedì nella capitale Islamabad ai sensi della legge sui segreti ufficiali ha affermato che Khan e l’ex ministro degli Esteri Shah Mehmood Qureshi, anche lui in carcere, dovrebbero essere presentati in tribunale il 28 novembre.

Sarà la prima apparizione pubblica di Khan da quando è stato incarcerato ad agosto in un altro caso relativo alla vendita illegale di doni statali ricevuti da leader e governi stranieri durante il suo mandato come primo ministro dal 2018 al 2022.

“Ora dobbiamo vedere che questa ordinanza [del tribunale] venga attuata”, ha detto giovedì l’avvocato di Khan, Naeem Panjutha, in un post su X, precedentemente noto come Twitter.

Khan, 71 anni, è stato rimosso dalla carica di primo ministro dopo aver perso un voto di sfiducia in parlamento nell’aprile 2022 – una mossa che ha attribuito a una cospirazione ordita dagli Stati Uniti in collusione con i suoi oppositori politici e il potente esercito.

L’ex stella del cricket affermò che un cablogramma diplomatico, o cifra, inviato dall’allora ambasciatore pakistano negli Stati Uniti provava le sue accuse. Sia Washington che Islamabad hanno respinto le accuse.

In dozzine di manifestazioni di massa tenute da Khan dopo la sua rimozione, ha attaccato il suo successore, Shehbaz Sharif, e i militari per aver complottato per rimuoverlo, innescando proteste di massa da parte dei membri e dei sostenitori del suo partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI).

Mentre il governo reprimeva le proteste, che a volte diventavano mortali, decine di casi, alcuni contenenti gravi accuse tra cui terrorismo, omicidio e sedizione, furono archiviati contro Khan e altri leader del suo partito.