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Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture nel corso di un convegno. Ironia 5S: «Perché non al posto della Scala?». Bonelli dei Verdi: «Il vicepremier uomo barzelletta»

«L’ho chiesto ai tecnici del mio ministero: se partiamo nel 2024, nel 2032 possiamo accendere il primo interruttore di una centrale nucleare». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini intervenendo ad un convegno a Roma sul nucleare. «Da milanese la prima centrale la vorrei a Milano – ha aggiunto Salvini – Lo vorrei un reattore di ultima generazione nella mia città».
E ancora il vicepremier nel corso di un convegno a Roma dal titolo “iweek nucleare, si può fare?” ha sottolineato che «a questo convegno partecipano tre ministri, Io della Lega, Pichetto di Forza Italia e Urso di Fratelli d’Italia. C’è un’idea complessiva di sintesi. Ora cerchiamo di pianificare. Bisogna mettere insieme quattro ministeri, imprese, ambiente, infrastrutture e Mef, occorre coordinarsi e darsi dei tempi». Il ministro ha poi fatto un accenno all’Ue sostenendo che a livello europeo «non bisogna ragionare ideologicamente».
Le reazioni
Sul caso ha detto la sua anche il vicepresidente del Pd Franco Mirabelli che ha sottolineato: «A parte l’assurdità della proposta, sarebbe importante che il ministro delle Infrastrutture, che non ha alcuna competenza in materia energetica, facesse il proprio lavoro. Se Salvini vuole occuparsi di Milano lo faccia mettendo in campo politiche concrete sulla casa». Sempre Mirabelli su Facebook ha sottolineato che «Milano – prosegue – ha bisogno di investimenti per garantire l’accesso alla casa alle famiglie con redditi medio bassi e interventi per rendere disponibili centinaia di alloggi di edilizia residenziale pubblica oggi vuoti. Salvini si occupi di questo, visto che dovrebbe essere il suo lavoro, e solleciti la regione, che la Lega governa, a farlo. Milano ha bisogno che il governo lavori per realizzare case accessibili non di chiacchiere su immaginarie centrali nucleari». Anche i parlamentari del Movimento Cinque Stelle prendono posizione dopo le dichiarazioni del vicepremier: «Praticamente oggi il leader della Lega Salvini ci dice che vuole un reattore nucleare nel cuore di Milano. Chissà, magari al posto del Teatro della Scala. Oppure dell’Arena Civica Gianni Brera. Sta di fatto che, fosse per lui, una mini-centrale se la metterebbe pure in garage. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i milanesi, e con loro tutti gli altri italiani. Quella del governo Meloni sul nucleare è una pantomima farsesca: sparano promesse a casaccio su centrali nucleari da aprire tra dieci anni – dove e con quali soldi, non è dato sapere – ma sulle rinnovabili nel frattempo battono la fiacca. Sui decreti attuativi delle Comunità energetiche del ministro Fratin c’è ormai il cartello “missing”: sappiamo che sono stati spediti a Bruxelles, ma non si sa se e quando torneranno. E anche sull’eolico off shore si va avanti a passo di lumaca. Fare demagogia sul nucleare con slang da televenditore per Salvini è sicuramente meno impegnativo che trovare soluzioni serie per renderci autonomi a livello energetico. La domanda, come sempre quando parla il leader della Lega, è sempre la solita: di concreto in mano cos’ha?» scrivono i parlamentari M5s delle commissioni Ambiente di Camera e Senato Ilaria Fontana, Patty L’Abbate, Daniela Morfino, Agostino Santillo, Gabriella di Girolamo, Elena Sironi e Antonio Trevisi.
Mentre il co-portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli tuona: «Salvini, l’uomo barzelletta, oggi ne ha sparata un’altra».

Sorgente: Salvini, nel 2032 possibile la centrale nucleare: “Da milanese vorrei un “nuovo” reattore nella mia città” – La Stampa

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