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Dichiarazione di Silvia Paoluzzi, dell’esecutivo nazionale dell’Unione Inquilini, referente Tavolo diritto alla casa per l’Agenda Sociale della Rete dei Numeri Pari.
“Assieme ad associazioni, forze sociali, sindacali e politiche, comitati, movimenti, personalità della società civile e rappresentanti di realtà impegnate nel volontariato e nella solidarietà, rivolgiamo un appello al Parlamento e alle Istituzioni affinché non venga approvata la PdL 566, assunta dalla Commissione Giustizia come testo base e che rischia addirittura di essere gravemente peggiorata se venissero approvati emendamenti presentati da relatore e maggioranza.
In essi si prevede arresto immediato senza decisione del giudice, ma con accertamento e irruzione delle forze dell’ordine, per chi “occupa” o “detiene senza titolo legittimo” un alloggio “di proprietà altrui”, con previsione di detenzione fino a 7 anni e arresto e carcere per chi oppone resistenza “anche passiva”. Una norma che si estende a tutte le occupazioni per necessità di immobili vuoti lasciati al degrado e arriva fino a chi, avendo ricevuto una sentenza di sfratto esecutiva, non possiede più titolo legittimo. Tanto per esagerare, prevede anche il distacco delle utenze, a semplice deposito di denuncia e senza sentenza del giudice.
Una pdl socialmente orribile e per molti aspetti incostituzionale, che interviene con norme da “stato di polizia” su una inevasa questione sociale: 650mila famiglie aventi diritto a una casa popolare a canone sociale ma senza risposta a causa della carenza strutturale di abitazioni sociali; oltre 100 mila sfratti esecutivi pendenti, tra 40 e 50mila sentenze di sfratto ogni anno, di cui il 90% per morosità.
Governo e maggioranza, invece di affrontare i nodi strutturali di questa sofferenza abitativa, investendo sull’edilizia residenziale pubblica e rifinanziando i fondi per le famiglie in difficoltà, che hanno azzerato nella loro prima legge finanziaria, si accaniscono in una caccia contro i poveri.
Chi lascia gli immobili vuoti e al degrado, chi lascia vuote e non assegna le case popolari (50 mila nel nostro Paese), chi non rispetta le leggi in materia di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, chi lascia senza soccorso le famiglie sfrattate, invece che soccorrerle, chi non rispetta trattati e convenzioni internazionali firmati e ratificati dal nostro Paese non ha da preoccuparsi.
Noi, non ci stiamo. Chiediamo a governo e maggioranza un ripensamento: così la coesione sociale delle città viene definitivamente spezzata!
Chiediamo alle forze dell’opposizione parlamentare e sociale una presa di posizione e una battaglia in Parlamento e nel Paese forte e decisa. Chiediamo alle Istituzioni, garanti del rispetto della Carta Costituzionale, di vigilare e intervenire per impedire l’ingresso nel nostro ordinamento di norme che ne violino lo spirito e la forma.”
link appello e adesioni