Tornano da subito gli oneri di sistema per l’elettricità, mentre per il gas verrà prima ridotto e poi interrotto lo sgravio da 30 centesimi al metro cubo. Confermata l’Iva al 5% per il secondo trimestre
di Federico Formica
La stagione degli aiuti in bolletta è ormai in archivio. Con il decreto appena presentato a palazzo Chigi il governo Meloni ha definitivamente voltato pagina, chiudendo un capitolo il cui incipit era stato scritto dall’esecutivo Draghi nel pieno della tempesta dei prezzi. Tornano gli oneri di sistema sull’energia elettrica e torneranno presto anche sul gas. Per i consumatori domestici il decreto stabilisce solo una rete d’emergenza che potrebbe scattare nel prossimo autunno. Vediamo le misure nel dettaglio.
Energia elettrica: tornano gli oneri, valgono un +20%
Il decreto non li nomina nemmeno, perché la loro scadenza era già prevista al 31 marzo 2023. E questa scadenza verrà rispettata. A partire dai consumi di aprile, dunque, la voce che in bolletta pesa per circa il 20% non sarà più pari a zero ma tornerà al livello pre-crisi, intorno ai 4 centesimi al kilowattora. Gli oneri di sistema servono a finanziare diverse cose, ad esempio il bonus elettrico per le famiglie a basso reddito, le grandi industrie nazionali particolarmente energivore, la ricerca di settore e alcune agevolazioni per il sistema ferroviario. “L’impatto di questa misura lo vedremo abbastanza presto – commenta Paolo Benazzi, responsabile utilities & telco di Segugio.it e Sostariffe.it ed esperto di energia – perché già dalla primavera inoltrata aumenteranno i consumi elettrici legati all’uso dei condizionatori”. Per case e uffici con uno o più condizionatori il rincaro della bolletta di circa il 20% peserà quindi di più già dai prossimi mesi.
Nella parte relativa ai consumatori domestici il decreto si concentra quasi solo sul settore del gas, per il quale sono previste diverse misure. Anzitutto gli oneri: in apparenza, infatti, continueranno a essere azzerati per tutto il secondo trimestre. Ma di fatto verranno ritoccati in modo tale da comportare un aumento in bolletta. “Nei provvedimenti precedenti infatti gli oneri del gas non erano stati semplicemente azzerati, ma portati in territorio negativo di circa 30 centesimi al metro cubo. Di fatto era uno sconto in bolletta” spiega ancora Benazzi.
Ed è proprio questo lo sconto che il governo sta cancellando. Gli oneri di sistema nella bolletta del gas sono composti da più voci, la più corposa è quella denominata UG2, che da positiva (circa 2/3 centesimi al metro cubo) era stata portata a circa -30 centesimi. Ebbene, per il solo mese di aprile questo sconto sarà ridotto al 35%, mentre da maggio sarà 0. Tradotto: da maggio avremo circa 30 centesimi in più per ogni metro cubo consumato. E da luglio se ne aggiungeranno altri 4. “Con l’arrivo della primavera, questa misura influirà pochissimo visto che useremo sempre meno le caldaie. Se però la proiettiamo sull’anno termico, il ritorno degli oneri sulla bolletta del gas incideranno per circa 500 euro l’anno su una famiglia media” stima Benazzi. Sempre sul gas, il governo conferma l’aliquota al 5% per tutto il secondo trimestre 2023.
La ciambella di salvataggio
Limitatamente al gas, il provvedimento appena approvato tenta anche di guardare al futuro. È stato infatti stabilito un tetto del prezzo all’ingrosso oltre il quale scatterà un contributo a favore di tutte le famiglie che non rientrano nel bonus sociale. L’entità dello sconto, così come il modo in cui sarà erogato, verrà stabilita da Arera con una delibera nelle prossime settimane.
Di certo, la ciambella verrà lanciata solo a ottobre, novembre o dicembre 2023 se “la media prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all’ingrosso” supererà una certa soglia che, al momento, non è ancora stata resa nota. Dall’entità di questa soglia si potrà capire se si tratta di una ciambella sgonfia o di un reale salvagente.
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