La strage di Reggio Emilia

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Il 7 luglio 1960 il popolo scese in piazza a Reggio Emilia per protestare contro un governo appoggiato dal MSI. Tra di loro c’erano molti che avevano combattuto la guerra di Liberazione, erano stati partigiani, e si ritrovavano le stesse persone che avevano combattuto col fucile che ambivano a cariche di Governo nell’Italiana repubblicana e antifascista creata da loro.
Quel giorno credevano di poter combatterli pacificamente, manifestando la propria rabbia senza armi in pugno, ma la polizia li falciò con sventagliate di mitra e colpi di pistola.
I partigiani Marino Serri, 41 anni, Afro Tondelli, 36 anni ed Emilio Reverberi, 39 anni, che i fascisti e i nazisti non erano riusciti a uccidere, caddero per mano della Polizia della Repubblica che loro avevano creato.
Insieme a loro caddero i giovanissimi Lauro Farioli, 22 anni e Ovidio Franchi, 19 anni.
Furono uccisi per proteggere i fascisti. Nell’Italia antifascista.

 

Sorgente: da ricerca Facebook

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