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Il 21enne soldato bambino al “processo di Norimberga” organizzato in casa propria dal consumato attore presidente Zelenskji.
Quello che con una affascinante propaganda mediatica dispensa sempre consigli a tutti noi, sentendosi come “Gesù nel Tempio”.
Al di là di ciò che prevede la convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri, era il caso di indire un processo durante la guerra che ancora imperversa nelle sue atrocità? Che senso ha!
I crimini di guerra vengono giudicati solo dopo attraverso la legge internazionale; attraverso una giustizia autonoma e al di sopra delle parti.
Non attraverso la “un film” girato su misura e da distribuire nelle varie sale cinematografiche occidentali!
E poi il presidente ucraino dovrebbe ricordarsi dei civili e dei militari nelle mani dei russi. Se riceveranno poi lo stesso trattamento di pubblico ludibrio magari con sputi addosso come è già successo nella storia della nostra Umanità?
Il ragazzino elevato all’infame rango di simbolo dell’invasione, dell’oppressore cattivo, e dato in pasto ai media di tutto il mondo per soddisfare un’opinione pubblica nazionale, internazionale, assetata di vendetta.
Ma Vadim Shishimarin, dimostrandosi più uomo che bambino, ha avuto la dignità di dichiararsi colpevole, anche senza esitare. Riconoscendo il crudele quanto inutile delitto commesso.
In Aula al suo fianco, con una perfetta scelta scenografica, è stata fatta sedere la vedova della sua vittima. Il suo sguardo addosso doveva bruciare come gli effetti di una bomba chimica.
Ma la vedova stessa, dimostrando così una maggiore umanità di chi le ha chiesto di sedersi lì, alla stampa ha detto: “È un bambino, è giovane, mi dispiace per lui”!
Sono curioso delle valutazioni delle varie realtà euroatlantiche che tanto si battono per i valori della civiltà e per i diritti umani in tutte le loro possibili declinazioni.

Sorgente: da ricerca Facebook

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