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A leggere la relazione annuale dei servizi di sicurezza al Parlamento, pare che le loro maggiori preoccupazioni nell’ambito della “sinistra alternativa” siano quelle sui movimenti sociali che hanno al centro l’ecologia e l’emergenza ambientali.

Certo nella relazione non mancano le solite tre pagine dedicate agli anarchici insurrezionalisti ritenuti, come nell’Ottocento, la minaccia eversiva principale per lo Stato. Per il resto rimane la categorizzazione di “circuiti marxisti-leninisti” e “movimento antagonista” per classificare i settori che vengono ritenuti sovversivi e una minaccia alla sicurezza.

Quasi ovvio sottolineare che anche quest’anno ai fascisti viene dedicata appena una paginetta striminzita. Evidentemente i fascisti, per i “nostri servizi”, non sono mai una minaccia…

Occorre ammettere che ci sono però delle novità: quest’anno la preoccupazione maggiore dell’intelligence oscilla tra le manifestazioni contro il green pass e i movimenti sulle tematiche ambientali. Non mancano i “monitoraggi” sulle manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese e quello curdo o le iniziative antimilitariste in Sardegna.

Ma dalle attenzioni dei servizi di intelligence si rileva il segno che il conflitto di classe, segnalato con molta maggiore enfasi negli anni scorsi, morde ancora poco nonostante una crisi economica, sociale e politica ormai crescente.

Pubblichiamo qui di seguito le sezioni e i capitoli della Relazione dei servizi segreti dedicati ai movimenti. In fondo c’è anche la scheda specifica che l’intelligence ha voluto dedicare proprio ai movimenti sociali sulla emergenza ambientale.

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Nell’ambito della minaccia endogena relativa a eversione ed estremismi, l’intelligence si è impegnata a cogliere segnali e trend della conflittualità sociale in relazione sia al consueto attivismo dell’oltranzismo politico di diversa matrice, sia a quelle peculiari e composite espressioni del dissenso che, germinate essenzialmente sul web, hanno infiammato, all’insegna dell’opposizione alle misure governative di contenimento dei contagi, diverse piazze italiane.

A questo riguardo, si è assistito, al pari di altri Paesi europei, all’evolversi di una spirale mobilitativa che ha trovato linfa vitale in un ingente flusso virtuale di fake news e teorie cospirative sull’emergenza pandemica.

L’azione intelligence, in stretto raccordo informativo con le Forze di polizia, ha continuato a evidenziare, nello scenario eversivo interno, la particolare pericolosità delle componenti anarco-insurrezionaliste.

Si è, infatti, nuovamente rilevata la propensione di tali realtà a mobilitarsi su un doppio livello, che prevede un attivismo tanto di caratura “movimentista” inteso a infiltrare le manifestazioni per promuovere più veementi pratiche di protesta, quanto di più marcata valenza terroristica con il compimento della tipica “azione diretta distruttiva” contro diversi target, correlati ad altrettante varie campagne di lotta.

Sul versante dell’estremismo di matrice marxista-leninista, si è mantenuta alta l’attenzione dell’intelligence soprattutto verso i consueti tentativi di rilancio dell’opzione rivoluzionaria, apparsi ancora tarati essenzialmente su un’opera di studio e divulgazione, non priva di richiami apologetici alla passata stagione della “lotta armata” da parte di storici militanti.

Per quanto attiene al movimento antagonista, pur mantenendo una presenza in parte marginale nelle proteste di piazza contro le misure governative di contenimento dei contagi, si è evidenziato un attivismo volto in via prioritaria a rivitalizzare i vari ambiti abituali di mobilitazione, a partire dall’ecologismo militante che si è confermato tra i principali cavalli di battaglia delle diverse componenti anti-sistema.

Sorgente: I servizi segreti italiani preoccupati dai movimenti “ambientalisti” – Contropiano

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