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Come prima, peggio di prima.Il governo Draghi che in un intero anno non ha fatto nulla per rafforzare le strutture sanitarie con massicce assunzioni di medici e infermieri; che ha deliberato, anzi, la loro ulteriore riduzione di qui al 2026, relegando la sanità all’ultimo posto nelle poste di spesa del PNRR; che non ha fatto un passo per apprestare un protocollo di terapie adeguate ai primi sintomi e per aiutare i medici di famiglia nella loro attività; che non ha messo mano al piano di prevenzione finito nei cassetti da 15 anni; che non ha mosso un dito per potenziare al massimo i trasporti pubblici urbani e interurbani; che non ha preso alcun provvedimento per sdoppiare le classi pollaio; che non ha imposto alle aziende alcuna seria misura di prevenzione dei contagi; che ha progressivamente rinunciato ad ogni tracciamento della diffusione del virus; che ha ridotto i giorni di quarantena; che ha consentito all’Inps di non considerare più la quarantena fiduciaria come malattia; questo governo ha infine trovato la magica soluzione per stroncare la riaccensione della pandemia in corso: obbligare gli over-50 a vaccinarsi.Ciò, a fronte di un tasso di vaccinazione del 94% per gli over-80, del 92% degli over-70, del 90% per gli over-60, dell’86,5% degli over-50, ed in presenza di una nuova variante (la omicron) che secondo diversi studi buca gli attuali vaccini. Lo ricordiamo tutti: all’inizio l’informazione ufficiale utilizzava la scarsa conoscenza su contagi e immunità per propagandare la certezza che si sarebbe raggiunta l’immunità di gregge con il 70-80% dei vaccinati; ora perfino la soglia 90% è ritenuta insicura. La stessa macchina di disinformazione ha preso a martellare sulla vaccinazione in massa dei bambini che è stata avviata in grande e sospetta fretta in spregio al principio di precauzione. La campagna per la seconda dose fu accompagnata dalla identica rassicurazione che ora sponsorizza la terza dose: “sarà risolutiva”. Rassicurazione che faceva il paio con il motto del governo Conte-bis: “andrà tutto bene”. Si è visto! All’11 gennaio 2022 l’Italia, con 2.319 morti per milione di abitanti, è nelle posizioni di testa, nel mondo, in questa statistica delle eccellenze, battuta in Occidente solo dagli Stati Uniti (2.596 morti per milione), dal Belgio e dal Brasile di Bolsonaro (sopra i 3.000 morti per milione). Per avere dei termini di paragone: Cina (3,4 morti per milione), Taiwan (36), Corea del Sud (73), Giappone (146) – sono indici inequivocabili di fallimento, se il metro fosse la tutela della salute della popolazione.Il metro è evidentemente un altro: “Salviamo vite, salviamo aziende”, è il mantra dell’ex-capo della BCE. Meno falsa e impudente l’altra frase che gli viene attribuita: “Difendiamo il pil che cresce”. Come? Con il tenere aperti e funzionanti tutti i luoghi di produzione dei profitti e vendita delle merci, e con la messe di finanziamenti a fondo perduto, agevolazioni fiscali, ristori a favore delle imprese di ogni ordine e grado (sono stati trovati altri 20 miliardi nel giro di 24 ore per “sostegni” a padroni di hotel, ristoranti, discoteche, fiere, agenzie di viaggio). Ma anche con l’operazione politica finora ben riuscita, di mettere i lavoratori vaccinati contro i non vaccinati e viceversa, stornando l’attenzione degli uni e degli altri dalla necessità di unirsi nella lotta per difendere la propria salute contro il modo criminale e caotico con cui è stata finora gestita la pandemia, e per tutto il resto. L’obbligo di vaccinarsi per gli over 50 è anch’esso connotato in senso classista: se si trattasse di una misura sanitaria, logica vorrebbe che sostituisse, per tutti, il “green pass”. Invece assistiamo all’introduzione di due molto differenti misure per un’identica violazione: un obbligo soft per i piccoli accumulatori e i redditieri, i quali grazie al sapiente lavorio della Lega in Consiglio dei ministri, se non si vaccinano, se la caveranno con un “condono ad evadere” al modico costo di 100 euro; mentre su proletari e salariati, dato il permanere del “green pass rafforzato” sui luoghi di lavoro, continuerà a pendere in maniera ancora più minacciosa la spada di Damocle della sospensione dal lavoro e dal salario. Come se non bastasse, negli ambienti governativi si arriva perfino ad invocare la revoca del reddito di cittadinanza per chi non è vaccinato.Ma allarghiamo ora lo sguardo al mondo, per poi tornare sulla situazione italiana.Il “modello cinese”Schematizzando al massimo, e mettendo tra parentesi le tante sfumature di grigio, nel mondo ci sono due “modelli” di contrasto alla pandemia, entrambi capitalistici in quanto rispondono, con logiche e mezzi in parte differenti, alla tutela del processo di accumulazione del capitale: il “modello cinese” e il “modello statunitense”.Il primo, facendo tesoro dell’esperienza dell’epidemia di Sars del 2003 e di altre epidemie degli ultimi decenni (Aids, Mers, Ebola, Zika), ha fissato il suo principio operativo guida: avvistare le pandemie il p

Sorgente: [ITALIA] Contro l’obbligo vaccinale, ultima mossa di Draghi & Co. per coprire una gestione criminale e fallimentare della pandemia – “TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI”

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