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di Francesco Fustaneo

In Belgio, il tribunale di Liegi venerdì scorso, ha rinviato al 6 dicembre l’udienza per il processo in cui sono coinvolti Pfizer e l’U.E. per decidere in merito al conflitto di competenza con la Procura Europea (Eppo). La procura belga indagava la von der Leyen per “interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di Sms, corruzione e conflitto di interessi”.

Contestualmente anche i pubblici ministeri dell’Eppo stanno indagando su presunti reati, anche se nessuno è finora stato da loro messo formalmente sotto accusa.

Ora, se da un lato il giudice belga sostiene che i presunti reati siano avvenuti nel territorio di sua competenza, dal canto suo analogamente l’EPPO vorrebbe occuparsi del caso, sulla base della tesi che secondo il diritto dell’U.E. e’ lei ad avere il compito di indagare, perseguire e portare in giudizio gli autori di potenziali reati penali che danneggiano la comunità europea.

La vicenda giudiziaria ruota come già premesso, intorno allo scandalo degli scambi di SMS privati intrattenuti tra la Presidente della Commissione europea e l’amministratore delegato della nota casa farmaceutica Pfizer, Albert Bourla.

Il processo è partito a seguito di una denuncia penale presentata da un privato. Le autorità belghe hanno avviato il caso all’inizio del 2023: in seguito si sono uniti nella denuncia i governi ungherese e polacco.

Sorgente: Caso Pfizer-UE: la decisione del Tribunale di Liegi – OP-ED – L’Antidiplomatico


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