La votazione è avvenuta durante un consiglio comunale incredibilmente affollato che si è tenuto nella biblioteca. Nei giorni scorsi una Commissione d’inchiesta del Parlamento brasiliano ha chiesto la messa in stato d’accusa del presidente per crimini contro l’umanità, a causa della gestione e della sottovalutazione della pandemia. Il negazionismo istituzionale sarebbe la causa della morte di una parte dei 900mila cittadini uccisi dal Covid. Anche per questo da Peschiera del Garda è arrivato ad Anguillara un gruppo di brasiliani che ha testimoniato l’inopportunità della decisione. Tra gli altri, era presente anche Dario Marini, segretario regionale del Partito Comunista Italiano, che ha detto: “Dare la cittadinanza a Bolsonaro è come dare il premio Nobel ad un medico NoVax”. Presenti anche esponenti di Rifondazione Comunista e militanti dell’Anpi,
Il voto è avvenuto proprio mentre dal Brasile è arrivata al sindaco di Anguillara una lettera della Coordinazione dei missionari e missionarie italiane in Brasile, con la firma di quattro preti e di una missionaria laica. “Come cittadini e cittadine italiane che da anni lavorano a servizio del popolo e della chiesa cattolica brasiliana ci sentiamo profondamente amareggiati e sconcertati. Ci chiediamo per quali meriti? Come un uomo che da anni, e continuamente, disonora il suo paese può ricevere onore in Italia?”. Il loro giudizio è severissimo: “E’ un presidente che sta massacrando la vita della gente, soprattutto dei più poveri; ha creato una politica anti-Covid (e continua tuttora a fare una politica negazionista e contro il vaccino) che ha prodotto migliaia di morti, favorisce la distruzione e svende le terre dell’Amazzonia. Come un presidente che collabora con la distruzione della foresta amazzonica può ricevere degli onori in una nazione che lotta per la salvaguardia del pianeta?”. Inoltre disegnano l’esistenza di uno scontro con le strutture ecclesiali. “Bolsonaro appoggia espliciti disprezzi e volgari offese all’Episcopato cattolico, rappresentato dalla Conferenza Nazionale. Per questo suo modo di agire non può essere riconosciuto come ‘cittadino italiano’”. Ma l’appello è rimasto inascoltato. Il consigliere regionale Arturo Lorenzoni, portavoce delle minoranze, ha commentato: “Concordo su quanto dichiarato dai missionari italiani: la cittadinanza onoraria è uno schiaffo ai valori della Costituzione”.