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La Corte di Cassazione ha legittimato l’arresto di un datore di lavoro quale conseguenza di una retribuzione inadeguata che sfruttava il bisogno dei dipendenti.

by Giuseppe Pennone

Sfruttamento e retribuzione inadeguata: interviene la Cassazione

E’ l’Europa a definire cosa è lo sfruttamento dell’attività lavorativa (2009/52/CE): un fenomeno sempre più diffuso che si caratterizza per le patologiche manifestazioni delle relazioni di lavoro e che viene agevolato dalla condizione di disagio e/o vulnerabilità di chi si trova in una condizione di bisogno.

In tale circostanza c’è chi ne approfitta e attua una palese sproporzione rispetto alle condizioni d’impiego dei lavoratori assunti legalmente, che incide, oltre che sull’elargizione di una retribuzione al di sotto dei limiti legali, anche sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori, attuandosi così un trattamento contrario alla dignità umana.

Questa formulazione ricalca il tenore dell’articolo 31 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, secondo cui ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose.

Cassazione: legittimo arresto del datore di lavoro che sfrutta il bisogno con retribuzione inadeguata

Così la Corte di Cassazione con sentenza n. 28735 del 23.07.2021 ha legittimato l’arresto (in flagranza) di un datore di lavoro che sfruttando lo stato di bisogno dei prestatori, corrisponde retribuzioni palesemente difformi alle previsioni contrattuali, nonché, agisce in spregio alla normativa in materia di sicurezza.

All’imputato è stato contestato il reato previsto dall’articolo 603-bis del Cod. Pen.: intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

L’art. 603 bis cod. pen., punisce tutte quelle condotte distorsive del mercato del lavoro, di chi abusa delle condizioni esistenziali della persona quale modalità per la realizzazione di un profitto criminale.

Molto spesso, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori clandestini impiegati in agricoltura, siamo alla stregua di una riduzione in schiavitù/servitù.

Lo schiavismo a Saluzzo, versione piemontese dell'Alabama

Purtroppo a causa delle molteplici forme di sfruttamento del lavoro e della varietà delle disposizioni di legge al riguardo, non è chiaro cosa costituisca precisamente una forma grave di sfruttamento dell’attività lavorativa.

Una situazione di grave difficoltà, anche temporanea, può essere in grado di limitare la volontà della vittima, inducendola ad accettare condizioni di lavoro particolarmente svantaggiose (minimi retributivi non rispettati, mancanza di tutele previdenziali e assicurative, ecc.).

La situazione pandemica esplosa oltre un anno fa ha evidentemente creato conseguenze ancor più catastrofiche: i richiami generici alla “crisi economica” o alla depressione economica divengono alibi per soggiogare maggiormente i lavoratori in un gioco al ribasso.

 

Sorgente: Cassazione: legittimo arresto del datore di lavoro che sfrutta il bisogno con retribuzione inadeguata • Kulturjam

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