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COMUNICATO STAMPA DEL GRUPPO ABELE TORINO.
La Palestina nei testi scolastici di Israele
Ideologia e propaganda nell’istruzione: la costruzione del mito antiarabo
Costruire la propaganda
«La storia non la si racconta né la si legge mai con innocenza perché essa e sempre per qualcuno». Questa citazione di Keith Jenkins apre uno degli studi più approfonditi e completi sul tema dell’istruzione israeliana e su come questa sia organicamente inserita nel sistema di costruzione della propaganda anti-palestinese.
Nurit Peled-Elhanan, accademica e docente all’università ebraica di Gerusalemme, ha analizzato un corposo campione di testi scolastici e manuali di storia, geografia, educazione civica pubblicati fra il 1996 e il 2009 e adottati da insegnanti di ogni ordine e grado in Israele. Il risultato di questo studio è impietoso: ricorsi continui a dicotomie fra ebrei e non ebrei, spersonalizzazione e disumanizzazione dei palestinesi, culto della continuità e della legittimazione storica dello Stato di Israele, immagini e narrazioni stereotipate – quando non apertamente razziste. «Nonostante tutte le altre fonti di informazione, i testi scolastici costituiscono potenti mezzi mediante cui lo Stato può configurare le forme di percezione, classificazione, interpretazione e memoria necessarie a determinare identità individuali e nazionali». E proprio per questo diventano terreno di battaglia culturale e ideologico.
Un legame fra scuola e società
Il volume è corredato da innumerevoli estratti, immagini, fotografie, cartine geografiche. Tutti materiali che fanno parte e costruiscono la semiotica della comunicazione israeliana. In un Paese come Israele, «dove storia, memoria, identità personale e nazione sono intimamente legati», costruire fin dalla scuola una separazione netta fra noi e loro, fra arabi e israeliani, fra amici e nemici è considerato centrale. Quest’analisi aiuta a comprendere il rapporto profondo non solo fra Israele e Palestina, ma anche fra scuola e società. E mette in luce anche una visione altra, alternativa e critica a quella propagandata, di studiosi e accademici israeliani.
L’opera originale, Palestine in Israeli School Books. Ideology and Propaganda in Education, venne pubblicata nel 2012 – e tradotta in italiano nel 2015 da Edizioni Gruppo Abele. Da allora i governi si sono succeduti tanto in Israele quanto nel resto nel mondo, eppure pare che niente sia ancora cambiato – come dimostra l’esacerbarsi recente dei conflitti a Gaza e in tutto il territorio conteso. Questo volume aiuta a comprenderne il perché.
L’autrice
Nurit Peled-Elhanan, insegna presso la facoltà di Scienze dell’educazione linguistica dell’Università ebraica di Gerusalemme. Nel 2001 il Parlamento europeo le ha conferito il Premio Sacharov per la libertà di pensiero e i diritti umani. Ha dedicato diversi scritti all’istruzione in Israele. Come autrice e relatrice in ambito europeo e statunitense, si occupa correntemente di questioni legate all’occupazione israeliana e ai suoi effetti sui palestinesi e sugli israeliani. Membro dell’associazione israelo-palestinese Bereaved Parents for Peace, è tra i fondatori del Tribunale Russell sulla Palestina, istituito nel 2009.
GRUPPO ABELE TORINO
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Sorgente: Facebook

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