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L’ esito del Consiglio di Stato, decretato stamane, ha annullato la sentenza del Tar di Lecce per la chiusura dell’area a caldo dell’Ex Ilva. L’impianto continuerà a produrre.Si riporta, di seguito, la nota stampa delle associazioni tarantine:“ll Consiglio di Stato ha negato lo spegnimento dell’area a caldo, andando in contrasto con la sentenza del Tar di Lecce dello scorso febbraio che ne imponeva la chiusura. Ancora una volta viene quindi negata giustizia a Taranto, nonostante la sentenza del Tribunale amministrativo di Lecce avesse emesso una sentenza con opportuni richiami a precedenti espressioni dello stesso Consiglio di Stato. Un giudizio che, alla luce delle nuove evidenze scientifiche e sanitarie che sottolineano ancora eccessi di mortalità e di mortalità e di malattie correlate agli inquinanti immessi dall’impianto siderurgico sul nostro territorio, non esitiamo a giudicare, come sempre, sbilanciato verso la produzione e il profitto piuttosto che la vita. Investire sui prodotti invece che sul capitale umano è una strategia economicamente perdente, politicamente miope e retrograda,foriera di ulteriori fallimenti economici e sociali cui la nostra comunità non intende arrendersi.Tuttavia, nonostante questa battuta d’arresto, la battaglia che conduciamo da anni non si ferma ed ha ancora svariati e fondati motivi per essere combattuta e vinta: i fantomatici piani del Governo per l’ex-Ilva, infatti, restano assai precari e non supportati né a livello economico, né tecnico e né da evidenze che escludano ulteriori ricadute sanitarie sul territorio. A ciò si aggiungono la condanna comminata nel 2019 allo Stato italiano da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e la pesantissima confisca degli impianti dell’area a caldo decisa qualche giorno fa nel processo Ambiente Svenduto, cui si è aggiunta anche quella pecuniaria di oltre due miliardi di euro ai danni di Ilva in Amministrazione Straordinaria. La confisca degli impianti darà, di fatto, la possibilità ad ArcelorMittal di recedere dal contratto di acquisto, lasciando Invitalia a gestire da sola una situazione che ormai fa acqua da tutte le parti. Quella pecuniaria, invece, pone un pesante macigno sulle possibilità economiche del Governo di dar seguito ai piani di riconversione annunciati, che comunque restano improbabili tanto quanto la possibilità di rendere compatibile la fabbrica con le vite dei tarantini. A pendere inoltre sulla nuova compagine societaria, che in un paradosso tutto italiano vede in Mittal un socio ed al contempo un concorrente dello Stato, ci sono anche gli esposti che la città continua a produrre per dimostrare l’esposizione ancora attuale agli inquinanti industriali.La crisi che attanaglia la fabbrica si trascina ormai da anni e dimostra l’impossibilità di trovarvi soluzione come la politica si ostina a concepire. In questo momento storico c’è l’irripetibile opportunità di attingere ai fondi europei per compiere scelte realmente risolutive dei drammi della nostra comunità. Occorre un programma di risanamento e riconversione che coinvolga tutta la città e attorno al quale scrivere una nuova e sana pagina di storia per Taranto”.- Giustizia per Taranto- Legamjonici- Taranto Respira- Peacelink- Associazione Verdi Taranto- Una Strada Diversa- Hermes Academy – Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto – Coordinamento Taranto Pride – CasArcobaleno – Rifugio LGBTQIAP+ Taranto- Asso-Consum Nazionale- Asso-Consum Taranto- AIL sezione provinciale di Taranto- Rete Nazionale Mamme da Nord a Sud:ABRUZZOABITO su misura – tutela dei beni comuniComitato Difesa Comprensorio VasteseComitato Familiari Vittime Casa dello studente – Rete nazionale Noi non dimentichiamoMobilitazione Acqua Gran SassoViviamo il Liri – Comitato a difesa del Fiume LiriForum H2O AbruzzoBASILICATACOMITATO MAMME LIBERE (di Policoro-Basilicata) x la tutela dei figliGECO – Genitori Consapevoli Basilicata“Mediterraneo No Triv”CAMPANIANoi genitori di tutti – OnlusRete di Cittadinanza e Comunità- Terra dei FuochiStop BiocidioMamme VulcanicheComitato Donne 29 Agosto -AcerraFRIULI-VENEZIA GIULIANo all’Incenerimento Sì al Riciclo Totale di Rifiuti -Fanna (PN)LAZIORifiutiamoliLOMBARDIAMamme Castenedolo BresciaMamme Comitato Cittadini CalcinatoMamme Contro l’inceneritore di MantovaMamme No Smog Sud MilanoMamme del ChieseMARCHEOndaverde onlus Falconara MarittimaMal’aria Falconara MarittimaMOLISEAssociazione “Mamme per la Salute e l’Ambiente onlus” VenafroPIEMONTEAssociazione mamme in piazza per la Libertà di DissensoNon Una di Meno di AlessandriaComitato Stop Solvay di AlessandriaSARDEGNAComitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibileSICILIAComitato STOP VELENICoordinamento per il territorio contro la discarica Armicci-Bonvicino di Lentini – SiracusaTOSCANAComitato No-Wi-Fi ToscanaSOS – La Piana del Casone – ScarlinoObiettivo Periferia- PistoiaBiodistretto del MontalbanoAlleanza Beni Comuni- piana fiorentinaComitato di Salute Pubblica Piombino-Val di CorniaAcqua Bene Co

Sorgente: Ex Ilva, esito Consiglio di Stato, l’indignazione delle associazioni: “TARANTO DICE BASTA!”

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