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«Di questo passo non è pessimistico pensare che a fine maggio ci sarà una nuova ondata, ma assai realistico». Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all’Università di Padova, in un’intervista alla Stampa mette in guardia dall’eccesso di euforia per le riaperture del 26 aprile. «È iniziato già dal weekend scorso e non era difficile da prevedere».

Certo, dice lo scienziato, «nelle prossime settimane ci sarà chi dirà “Avete visto, la curva dei contagi non risale nonostante le riaperture”». Però «la dinamica del virus è complessa. Da una parte ci sono le restrizioni dei mesi scorsi, che per altre due o tre settimane modereranno la curva, ma dall’altra arrivano i nuovi contagi dovuti alle riaperture, agli aperitivi, alle visite agli amici e alle scuole, i cui risultati rimarranno invisibili per qualche tempo ed esploderanno a fine maggio. Il periodo di latenza illuderà che tutto stia filando liscio, ma sarà solo un effetto ottico».

Va detto però – spiega Crisanti – che «l’intensità di un’evitabile ulteriore ondata dipenderà dal ritmo della vaccinazione e dall’azione della variante inglese o di altre mutazioni, come quella indiana». Eppure «proprio queste temibili novità avrebbero richiesto maggiore prudenza. Si sarebbe dovuto seguire l’esempio dell’Inghilterra, che solo dopo aver vaccinato il 70 per cento della popolazione si è permessa timide riaperture. Il contagio va diminuito molto di più prima di alleggerire le misure, altrimenti senza tamponi e tracciamento riparte in poche settimane».

Sorgente: Secondo Crisanti, a fine maggio potrebbe esserci una nuova ondata – Linkiesta.it

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