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I carabinieri del Nas hanno trovato nel Torinese abbandonata in un deposito mezzi la bara di una donna morta nel 1992, nel Leccese l’impresa trasportava anche i malati

TORINO. Mancanza di igiene, locali inadatti, feretri accantonati a lungo e false attestazioni di sepoltura. Sono le principali irregolarità riscontrate dai Carabinieri del Nas in 85 dei 375 tra obitori e camere mortuarie interne alle strutture ospedaliere e analoghe aree adibite al commiato, riconducibili ad imprese funebri private e relativi servizi cimiteriali.

D’intesa con il ministero della Salute, è stata condotta a livello nazionale una vasta campagna presso le strutture di permanenza delle salme al fine di appurare la regolarità delle stesse ed il rispetto delle misure di prevenzione al contagio da Covid-19. Complessivamente sono state denunciate 23 persone mentre altre 78 sono state segnalate alle autorità amministrative tra dirigenti di strutture sanitarie ed ospedaliere nonché titolari di imprese funebri private per violazioni della disciplina sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, inosservanza degli obblighi della normativa anti-Covid e delle leggi regionali e di polizia mortuaria; 102 le sanzioni penali ed amministrative.

 

Da Torino a Palermo, irregolare un obitorio su quattro: i controlli dei Nas

 

 

 

Da Torino a Palermo, ecco i casi più gravi nelle diverse città:

Torino
Deferito il titolare e due dipendenti di una società gerente i servizi cimiteriali di un Comune del Torinese: sono ritenuti responsabili dei reati di vilipendio di cadavere e falso per aver abbandonato, in un deposito di attrezzi, i resti umani di una persona deceduta nel 1992, oggetto di riesumazione senza essere stati più nuovamente tumulati, contrariamente a quanto attestato falsamente dagli operatori della ditta.

Pescara
Nel corso di ispezione presso l’obitorio di pertinenza della Asl di Pescara, svolto durante l’aumento di decessi connessi all’emergenza Covid ed inclusione provincia di Pescara in zona rossa, il Nas, in collaborazione con i carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, ha accertato gravi carenze igienico – sanitarie ed organizzative nella conduzione dell’attività, rilevando macchie di sangue sul pavimento, sporco incrostato e perdita di liquidi dalle bare.

Ragusa
Nel corso di un controllo presso la casa cimiteriale comunale di Gela (CL) sono state accertate violazioni circa la mancanza del documento di valutazione rischi relativo al possibile contagio da Covid-19 e l’inosservanza delle misure finalizzate al contenimento della diffusione epidemica, quali l’assenza di cartellonistica, del piano di sanificazione dei locali e del registro dei decessi per ‘Covid1”. Inoltre, i locali adibiti a camera mortuaria, sala autoptica e cappella di preghiera sono risultati interessati da carenze igienico-sanitarie e dalla presenza di 45 feretri, accantonati in attesa di sepoltura da oltre un mese. Nella circostanza è stato deferito all’A.G. il funzionario responsabile dei servizi cimiteriali.

 

 

Latina
A seguito di ispezione, il servizio di prevenzione dalla competente Asl ha disposto l’immediata sospensione del funzionamento della sala settoria e dell’annessa cella frigorifero ubicate all’interno della camera mortuaria del cimitero comunale di Cisterna di Latina. Il provvedimento è scaturito per le gravi carenze igienico-strutturali accertate dal Nas nel locale deputato allo svolgimento delle autopsie. Segnalato all’Autorità Sanitaria il gestore.

Lecce
Disposta dal Comune di Sternatia (LE) l’immediata chiusura dell’attività di un’impresa funebre in quanto la medesima gestiva anche un servizio di trasporto infermi incompatibile con quella di impresa funebre. L’attività ispettiva, estesa al servizio di autombulanze in capo al medesimo imprenditore, ha consentito di individuare l’indebito possesso di medicinali «ad uso esclusivo ospedaliero» e di dispositivi medico-chirurgici riconducibili al distretto sanitario pubblico, determinando il deferimento del titolare per peculato e ricettazione. Il valore dell’attività oggetto di chiusura ammonta a euro 400.000 circa.

Pescara
In collaborazione con il Nil è stato ispezionato l’obitorio dell’ospedale di Teramo, gestito da una società privata, rilevando gravi carenze igienico – sanitarie ed organizzative, poiché la totalità degli ambienti richiedeva urgenti interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, oltre alla mancanza di idonei e separati percorsi delle salme decedute per Covid. Nel prosieguo degli accertamenti sono emerse ulteriori responsabilità penali nei confronti dell’amministratore dell’impresa di gestione per inadempimento al contratto di pubblica fornitura con la Asl. Lo stesso, infatti, non assicurava il pattuito svolgimento di attività connesse alla gestione dei deceduti in ambito ospedaliero e delle camere mortuarie, non garantendo la presenza di propri operatori sebbene in presenza di salme in camera ardente e omettendo di rispettare il prelievo delle salme entro il termine delle due ore dal decesso.

 

 

Bologna
Il direttore sanitario dell’azienda ospedaliera-universitaria di Ferrara è stato segnalato all’Autorità Sanitaria e Amministrativa, poiché, in qualità di responsabile della camera mortuaria, non ha fornito disposizioni per attuare percorsi Covid separati e eseguire l’isolamento delle salme Covid-positive in apposito sacco impermeabile, disinfettato esternamente, procedura che avveniva solo successivamente nei locali della camera mortuaria ad opera del personale dell’impresa funebre.

Palermo
A conclusione di attività ispettiva sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria 3 dirigenti di due presidi ospedalieri di Sciacca e Canicattì (AG), quali responsabili anche delle relative camere mortuarie, per aver omesso di aggiornare il documento di valutazione rischi con le procedure di prevenzione da esposizione ad agenti biologici e non aver effettuato la formazione professionale degli operatori. Le due camere mortuarie sono state peraltro riscontrate con evidenti carenze igienico-strutturali.

Potenza
L’ispezione della camera mortuaria del presidio ospedaliero di Marsicovetere (PZ) ha evidenziato la conduzione della stessa in assenza di un sistema di aspirazione dei gas nella sala autoptica e di locali per deposito per il materiale d’uso e sporco nonché la mancanza di una sala di commiato per accogliere i parenti del defunto.

Sorgente: Obitori, controlli choc: sangue su pavimento, liquidi nelle bare, sepolture mai fatte – La Stampa

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