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99 Posse, vent'anni di corsa: l'intervista a Luca O' Zulu - MAM-e

99 Posse – fotografia da web

Il segretario della Lega atteso a Napoli per il procedimento dopo le querele alla band. Uno scontro che inizia nel 2015

Matteo Salvini sarà oggi alle 14 al Tribunale di Napoli per il processo a carico dei 99 Posse, imputati per diffamazione aggravata. E’ il 28 febbraio 2015 quando il segretario leghista, che diventerà tre anni dopo ministro dell’Interno, è atteso in piazza del Popolo a Roma per la manifestazione leghista contro l’allora governo Renzi. Parteciperanno Casa Pound e altri movimenti di destra. In campo tremila agenti delle forze dell’ordine. I 99 Posse, due settimane prima, il 15 febbraio, postano sulla loro pagina Facebook e su Youtube una loro intervista a una tv locale durante la quale Marco Messina, mente elettronica della band, sound designer, dice: “Il 28 tutti in piazza contro Salvini. Perché Salvini è come si dice a Napoli è una lota e deve essere preso a calci nel deretano ogni volta che mette piede nelle strade della città”. Il frontman della band, Luca “Zulù” Persico lo aveva preceduto limitandosi a dire: “Salvini è un razzista e i razzisti al Sud non sono mai stati bene accetti”. Lo slogan degli antagonisti era “#MaiconSalvini”.

 

Cinque mesi dopo, ad agosto 2015, Salvini sulla sua pagina Facebook attacca il gruppo commettendo un errore di grammatica: “Pagina FB dei 99 Posse, uno spasso. Stiamo preparando qualche querela per insulti e minacce di vario tipo, così riusciremo a dare un po’ di soldi in beneficienza. Grazie ragazzi!”. La risposta della band non si fa attendere: “Salvini, tieni un po’ di soldi da parte per un vocabolario: beneficenza si scrive senza la “i”, con la “i” non a caso si scrive DEFICIENTE”. Il clima non era quello di oggi: Salvini non sosteneva un governo di “unità nazionale”, guidato da Mario Draghi, con tutte le forze politiche nel tentativo di darsi un’immagine da statista. Il politico non era stato neanche ministro dell’Interno, lo sarà dal giugno 2018 al settembre 2019. La Lega Nord sbandierava ancora fiera il nome “per l’indipendenza della Padania”  che poi ha lasciato il posto a “Lega per Salvini premier”.

 

 

L’attacco alle politiche dell’immigrazione del governo Renzi (ministro dell’interno Angelino Alfano, ndr) era quotidiano, mentre nel Mediterraneo morivano migliaia di migranti. Lo slogan più ricorrente della Lega era: “Aiutiamoli a casa loro”. Il Carroccio doveva ancora darsi l’immagine di partito nazionale. E’ del maggio 2017 il motto “Basta Nord, da ora prima gli italiani”. La storica band napoletana, capitanata da Luca “Zulù” Persico, difesa dall’avvocato Rosario Marsico, non incontrerà oggi da vicino in Tribunale Matteo Salvini: i 99 Posse sono impegnati in studio a ultimare il loro nuovo album. Primo singolo in uscita il mese prossimo. Ma i duelli a distanza Salvini vs 99 Posse, storica band di impegno politico, sono stati tanti. Fino alla costituzione di un collettivo di artisti napoletani in vista dell’arrivo a Napoli di Salvini l’11 marzo 2017. Il bassista della band Massimiliano Jovine insieme con altri musicisti fonda “Terroni Uniti“. Tra loro c’erano Enzo Gragnaniello, Eugenio Bennato, James Senese, Daniele Sepe, ‘o Zulù, Daniele Sansone dei Foja, M’Barka Ben Taleb, Francesco di Bella, Valerio Jovine, Simona Boo e Speaker Cenzou. La prima canzone lanciata alla vigilia della visita a Napoli di Salvini ha un titolo inequivocabile  “Gente do Sud”, una sorta di “We Are the World” partenopea. L’arrivo di Salvini l’indomani, l’11 marzo 2017, alla Mostra d’Oltremare sarà accompagnato da caos e scontri al corteo di protesta con sassi e molotov. Trentaquattro feriti, 21 tra poliziotti e carabinieri, arrestati tre manifestanti.

 

 

Sorgente: Matteo Salvini contro i 99 Posse: è il giorno del processo a Napoli – la Repubblica

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