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«No alla riforma sbagliata». Con questo slogan si è svolta alla Camera la conferenza stampa di alcuni esponenti del fronte del “no” al referendum confermativo sul taglio dei parlamentari

di N.Co.

«No alla riforma sbagliata». Con questo slogan si è svolta alla Camera dei deputati la conferenza stampa di alcuni esponenti del fronte del “no” al referendum confermativo sul taglio dei parlamentari, che si svolgerà domenica 20 settembre dalle 7 alle 23 e lunedì 21 settembre dalle 7 alle 15. Nella sala delle conferenze di Montecitorio, rispettando il distanziamento, giovani attivisti per il no al referendum, con il movimento delle 6000 Sardine, con Gianni Cuperlo, Gregorio De Falco, Riccardo Magi, Jasmine Cristallo e, ospite a sorpresa, Emma Bonino.

Bonino: sono contraria alla riforma fatta in questo modo

Emma Bonino si è affidata a un esempio per sostenere il “no”: «Sono contraria a una riforma fatta in questo modo. É come se un coinquilino del primo piano togliesse la trave portante senza occuparsi della stabilità complessiva del caseggiato. In una democrazia parlamentare non si può procedere così». ». Per Gregorio De Falco «è una riforma incostituzionale, perché il voto in Italia non vale nello stesso modo, quello delle regioni meno popolose varrà di meno».

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The Daily

Maratona oratoria il 9, in piazza il 12 settembre

Intanto fioccano le mobilitazioni dei comitati per il No al referendum. NOstra, il comitato Giovanile per il No al Referendum, ha annunciato in conferenza stampa alla Camera – per voce di Jasmine Cristallo, portavoce nazionale delle Sardine – una manifestazione di piazza il 12 settembre, mentre +Europa farà una maratona oratoria il 9 settembre.

E il blog M5s lancia il 12 il #VotaSìDay

Immediata la comunicazione del blog del M5S: sabato 12 settembre, a una settimana dal referendum, si terrà il #VotaSìDay, «una giornata in cui siamo tutti chiamati a informare e a diffondere le ragioni del Sì per il taglio di 345 parlamentari per le strade e nelle piazze italiane. Organizza un banchetto o un gazebo e aiutaci a diffondere questa battaglia». Il blog attacca: «Stanno raccontando che con la riduzione del numero dei parlamentari verrebbe indebolito il principio di rappresentanza. Falso. A fare queste affermazioni sono gli stessi politici che nei loro partiti contano tra le proprie file il più alto numero di parlamentari assenteisti. Persone che alla Camera o al Senato si vedono solo ogni tanto e ancora meno nei territori in cui sono stati eletti. Altro che rappresentanza popolare».

Il quesito referendario

La legge approvata chiede, a partire dalla prossima legislatura, di ridurre il numero di deputati da 630 a 400 e il numero di senatori da 315 a 200. Sulla scheda chi andrà a votare troverà scritto il quesito: «Approvate il testo della Legge Costituzionale concernente “Modifiche degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?». Chi risponde “sì” approva il taglio dei parlamentari, chi vota “no” è contrario al taglio e vuole mantenere le attuali regole.

Al voto 51 milioni di cittadini

A differenza del referendum abrogativo, con il referendu confermativo non è previsto il raggiungimento di un quorum per la validità del voto. L’esito referendario è comunque valido indipendentemente dalla percentuale di partecipazione degli elettori. Hanno diritto al voto 51.559.898 cittadini, di cui 4.616.344 all’estero. Gli uomini sono 25.021.636, le donne 26.538.262.

Quanto vale il taglio dei parlamentari

L’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica, guidata da Carlo Cottarelli, ha calcolato che il risparmio netto complessivo sarebbe quindi pari a 57 milioni all’anno e a 285 milioni a legislatura, «una cifra – si legge nel report – significativamente più bassa di quella enfatizzata dai sostenitori della riforma e pari appena allo 0,007 per cento della spesa pubblica italiana».

Sorgente: Referendum: fronte del no in piazza il 12 settembre, maratona oratoria il 9 – Il Sole 24 ORE

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