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Primo caso conclamato nella sede Onu di New York. Singapore vieta ingresso a chi è stato in Italia

Il coronavirus non ha confini territoriali, non ha idee politiche, non professa religioni. E così accade che nel giorno in cui l’Onu conferma il primo caso conclamato di infezione nella sede centrale di New York, l’Isis diffonda una serie di «direttive religiose» per proteggere i suoi miliziani dalle epidemie. Non viene mai citato nello specifico il coronavirus, ma ogni riferimento non è per nulla casuale. Nel settimanale dell’Isis al-Naba si consiglia di «stare lontano dalle persone malate», di «evitare viaggi e stare lontani dalle zone colpite dall’epidemia» e di «coprirsi la bocca quando si starnutisce o si tossisce». L’Isis ricorda poi a suoi miliziani di «lavarsi le mani prima di mangiare e di bere». Quindi, ai suoi sostenitori suggerisce di «fidarsi di Dio e cercare rifugio in lui».

Primo caso nella sede dell’Onu di New York
Le Nazioni Unite, nel frattempo, hanno confermato il primo caso positivo al coronavirus nella sede principale di New York. Si tratta di un delegato della missione permanente delle Filippine, come ha spiegato un portavoce delle Nazioni Unite.

Singapore, stop ingressi a chi è stato in Italia
Il ministro della Salute di Singapore ha reso noto che dal 15 marzo, alle 23:59 locali, a tutti i nuovi visitatori con viaggi fatti in Italia, Francia, Spagna e Germania negli ultimi 14 giorni non sarà autorizzato l’ingresso nella città stato o addirittura il transito. Il provvedimento si applica anche ai cittadini di Singapore. Ai residenti permanenti e ai possessori di visto di soggiorno di lungo termine che di recente hanno visitato i 4 Paesi europei sarà disposta la quarantena domiciliare di due settimane al momento del loro ritorno. I residenti con visto di soggiorno di lungo termine dalla Cina, purché fuori dalla provincia dell’Hubei, Iran e Corea del Sud continueranno a rispettare l’auto-isolamento di 14 giorni al rientro. Singapore ha registrato finora 187 casi di infezione al coronavirus di cui 96 risoltisi con la guarigione.

Sorgente: Coronavirus, anche l’Isis diffonde indicazioni anticontagio – La Stampa

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