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Salvini, nuova sfida (a Modena) contro le «sardine»

Oggi un altro comizio, dopo il caso di Bologna. Due 21enni alla testa della contro-manifestazione: «Venite senza bandiere»

Marco Cremonesi

La sfida emiliana si accende. A 24 ore dal primo faccia a faccia tv tra il governatore dem Stefano Bonaccini e la sfidante leghista Lucia Borgonzoni, domani da Bianca Berlinguer, questa sera a Modena torneranno le «sardine». I manifestanti senza bandiere che giovedì scorso a Bologna hanno rovinato la festa alla Lega: fuori alla pioggia erano circa il doppio dei leghisti dentro il PalaDozza. E probabilmente hanno anche ispirato lo stesso Bonaccini, che per la sera del 7 dicembre ha convocato a sua volta una manifestazione in piazza Maggiore che vuole essere di forte significato simbolico: «Abbiamo bisogno di tornare là dove andavamo spesso e dove rischiamo di non tornare più», ha detto il presidente.

L’idea è quella di un Pd che torna in piazza dopo decenni per superare l’idea del partito-istituzione chiuso nel Palazzo: «Se volete darmi una mano, ognuno venga con le bandiere che gli pare». I consiglieri del governatore ne sono convinti: «Salvini fa un errore grave quando sostiene che l’Emilia-Romagna vada liberata. Ma da chi? Questi territori hanno sempre saputo marciare insieme per creare un modello». Il leader leghista oggi inizierà la sua giornata emiliana a Minerbio e Carpi, ma le «sardine» lo attenderanno a Modena, dove Salvini parteciperà a una cena con circa 400 militanti in via Gallucci.

Poco lontano, in piazza Mazzini, si daranno appuntamento le «sardine» modenesi. Sempre che una loro presenza massiccia non costringa a spostare la manifestazione nella più capiente piazza Matteotti. Se a Bologna gli organizzatori erano quattro trentenni, a Modena sono due ventunenni, Jamal Hussein e Samar Zaoui, entrambi studenti: ingegneria meccanica lui, filosofia lei. Va detto che il movimento sembra estendersi anche fuori dall’Emilia: le «sardine» si stanno organizzando anche per la visita di Salvini a Firenze il 30 novembre. La Lega però pensa alle contromisure. Se Samar Zaoui ha ripetuto l’appello per una manifestazione senza bandiere «né di partito né di associazioni», i collaboratori di Salvini annotano che lei, a giudicare da quello che posta sui social, sarebbe vicina a La sinistra, alleanza erede della lista Tsipras.

Sorgente: corriere.it

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