0 4 minuti 5 anni

Le norme sui “porti chiusi” sono nel mirino del Pd in vista della nascita del governo giallo-rosso. Ma intanto la situazione a bordo si fa sempre più drammatica. E nel partito cresce l’impazienza. Orfini: “Non possiamo più aspettare”

I decreti sicurezza dovranno essere modificati. Su questo l’intesa è stata raggiunta da Pd e 5Stelle in vista della nascita del governo giallo-rosso. Bisognerà tenere conto dei rilievi fatti dal presidente della Repubblica: questa la linea faticosamente raggiunta sulla modifica dei provvedimenti bandiera dell’era di Salvini al Viminale. Ma la cronaca non aspetta i tempi della politica. E mentre i ministri M5S – Toninelli e Trenta – continuano a controfirmare i divieti di ingresso per le navi delle Ong, a bordo della mare Jonio la situazione si fa sempre più drammatica. Tanto più che si è rotta una pompa e quindi manca l’acqua.

Nicola Zingaretti nelle ultime ore ha postato la foto della pagina di Repubblicadedicata al dramma di bambini, donne incinte e feriti trasbordati su un gommone con il mare in tempesta dicendo: “Queste cose non vogliamo più vederle. Non è umano. Fate scendere subito questi esseri umani”.

Nicola Zingaretti

@nzingaretti

Queste cose non vogliamo più vederle. Non è umano. Fate scendere subito questi esseri umani

Visualizza l'immagine su Twitter
2.600 utenti ne stanno parlando

Ma le ore passano e l’insofferenza per lo stallo aumenta da parte di chi – come il Pd – sta per siglare un’alleanza con i 5Stelle. E così Marina Sereni, della segretaria nazionale Pd, twitta: “Ci appelliamo a chi ha l’autorità e la possibilità affinché, in questa ennesima assurda e disumana vicenda, si faccia prevalere il rispetto della Costituzione, delle leggi e del diritto internazionale e si facciano sbarcare tutte le persone ancora a bordo della Mare Jonio”.

rep

Un appello che si aggiunge a quello rivolto a Palazzo Chigi dalla mare Jonio. Molto critica anche la senatrice di +Europa Emma Bonino:
“Malgrado le  promesse di discontinuità – scrive in una nota – sulla vicenda della mare Jonio e della Alan Kurdi la condotta del presidente del consiglio e quella dei ministri del m5s Toninelli e Trenta continua a essere uguale a quella di Salvini e sembra confermare un atteggiamento fondato, in forza di legge, su due presupposti intollerabili: la criminalizzazione delle organizzazioni non governative che prestano attività di soccorso e la ‘proibizione’ dell’approdo in Italia per i profughi da esse salvati. Siamo alla violazione dei diritti umani come presupposto dell’attività di governo”.

Ma cresce anche l’esasperazione di chi – nel partito democratico – si è sempre battuto per il superamento della politica dei porti chiusi. Matteo Orfini, uno dei parlamentari saliti a bordo della Sea Watch, scrive su Twitter:  “Per giorni ho sperato in un atto di discontinuità da Conte, ma i profughi sono ancora sulla mare Jonio. A questo punto è a Zingaretti, Delrio e Marcucci che lo chiedo: perché non esigiamo che sbarchino subito? O davvero possiamo continuare come se niente fosse?”. Come dire, non possiamo più aspettare.

E alla fine Zingaretti torna a twittare: “La vicenda MareJonio conferma che in Italia sull’immigrazione bisogna cambiare tutto. Coinvolgere con autorevolezza l’Europa, unire sicurezza, legalità e umanità è possibile. Il Governo non faccia finta di niente, stiamo parlando di esseri umani”.

Sorgente: Mare Jonio, il pressing del Pd su Palazzo Chigi. Zingaretti: “Il governo non faccia finta di niente, sono esseri umani” – Repubblica.it

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20