A segnalarlo su Twitter l’esperto di tecnologia Massimo Mantellini. Ma se si scrive “48 +1 milioni” non si finisce in blacklist. Facebook ci censura anche se scriviamo “Armando Siri”, “Legnano”, “Tanzania”, “diamanti” e “Trota”
di MONICA RUBINO
Se sulla pagina Facebook di Matteo Salvini provate a scrivere nei commenti le parole “49 milioni”, il vostro commento finirà automaticamente in blacklist, cerchiato di rosso. A fare la prova è stato l’esperto di tecnologia e cultura digitale Massimo Mantellini, che segnala l’ultima invenzione della “Bestia”, la strategia di propaganda in Rete dello spin doctor digital della Lega Luca Morisi.
Scrive infatti Mantellini, allegando lo screenshot del profilo Fb di Salvini: “Ho voluto provare e in effetti è vero. Se commenti sulla bacheca di Matteo Salvini “49 milioni” il commento viene blacklistato. Il massimo tecnologico che possa organizzare la famosa bestia”.
Ho voluto provare e in effetti è vero. Se commenti sulla bacheca di Matteo Salvini “49 milioni” il commento viene blacklistato. Il massimo tecnologico che possa organizzare la famosa bestia.
Ma c’è voluto poco ad aggirare l’ostacolo della parola blacklistata (che funziona solo su Facebook e non su Instagram e Twitter). Infatti se si scrive ad esempio “48+1 milioni”, o anche “50 -1” o altre combinazioni numeriche non si viene bannati. Come dimostra sempre Mantellini in un successivo test.
Abbiamo voluto verificare anche noi di Repubblica, cominciando a digitare altre parole. E siamo stati censurati con “Armando Siri” e “Siri”, il sottosegretario leghista indagato per corruzione, e “Legnano”, dove il sindaco della Lega Giambattista Fratus è ai domiciliari per corruzione elettorale. Inoltre abbiamo provato con altri termini legati allo scandalo dei 49 milioni. Facebook ci ha bannato anche con “Tanzania” e “diamanti”: secondo le indagini, infatti, da Genova sono partiti i bonifici disposti dal tesoriere Belsito attraverso i conti della Lega verso Tanzania e Cipro per l’acquisto, tra l’altro, di quote di fondi e di diamanti depositati, poi, in una cassetta di sicurezza. Commento impubblicabile anche se scriviamo la parola “Trota”, l’appellativo dato da Umberto Bossi a suo figlio Renzo, anche lui coinvolto nello scandalo dei 49 milioni.