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Sea Watch, Carola Rackete oggi può tornare libera. Il Viminale la espellerà

I pm chiedono la convalida del fermo e il divieto di dimora

di Virginia Piccolillo

Dalla nostra inviata
LAMPEDUSA — Ha trascorso la giornata agli arresti domiciliari, sotto le cure attente di una signora di 74 anni, Carola Rackete, ma già oggi potrebbe tornare libera.

Nel pomeriggio è fissato l’interrogatorio di convalida, il procuratore Luigi Patronaggio e i suoi vice — che contestano alla capitana della Sea Watch 3 i reati di rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate — hanno chiesto per lei solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Una mossa che apre la strada per il decreto di espulsione dall’Italia già annunciato dal Viminale. Di fronte al giudice, l’attivista di Sea Watch, assistita dall’avvocato Alessandro Gamberini, dovrà chiarire i motivi dello sbarco di venerdì notte nel porto di Lampedusa. La manovra stava per costare caro ai 5 membri dell’equipaggio della motovedetta della guardia di finanza, che stava proteggendo la banchina dall’attracco non autorizzato.

Secondo quanto il padre ha riferito al giornale tedesco Hannoverische Allgemeine, la capitana che ha sfidato il vicepremier Matteo Salvini causando un casus belli internazionale, dalla nonnina di Lampedusa si lascia tranquillizzare. Certo Carola è «molto provata» per quanto accaduto: provata da ciò che c’è stato prima, cioè dai 15 giorni in mare, e dalla difficoltà estrema della situazione che si è trovata a governare poi, ma allo stesso tempo «molto forte e lucida» nel rivendicare le sue scelte. Più volte, dopo l’arresto, ha chiesto come stessero i 40 migranti sbarcati dalla nave, informandosi su quali fossero le loro condizioni, ha riferito uno dei legali di Sea Watch.

Carola ha chiesto scusa. Carola ha chiesto scusa. Ma, a giudicare da quanto anticipato dalla portavoce della ong tedesca, si intende allargare la colpa anche ai finanzieri. «Carola ha effettuato le proprie manovre molto lentamente — ha puntualizzato Giorgia Linardi — Ed è un fatto che l’unità della Guardia di finanza ha deciso di infilarsi nello spazio, già ridotto tra la nave e la banchina quando la Sea Watch stava già attraccando».

«È stata una manovra che Carola non si aspettava di dover fare, nel corso dell’ingresso in porto: un’operazione di per sé già complicata, soprattutto la sera. In vari momenti non riusciva a controllare completamente la situazione», ha aggiunto. E ha attaccato: «Noi crediamo che sia irresponsabile che anche nel momento in cui è stato violato un alt si faccia questo tipo di manovra ostruttiva nei confronti di una nave che, parliamoci chiaro, non si ormeggiava alla banchina per bombardare o per minacciare». La ong tedesca, infine,sostiene che la legge non sia stata rispettata, perché il comandante avrebbe agito in stato di necessità: «Carola si è sacrificata per portare in salvo queste persone».

 

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