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Ad Atene i conservatori di Nuova Democrazia, responsabili del disastro economico che aveva portato la Grecia nel baratro, tornano al potere con la maggioranza assoluta. L’ex banchiere Mitsotakis giura e riceve l’incarico di formare il governo. Tsipras sconfitto ma a testa alta

REPORTAGE

Malta e i migranti, La Valletta d’Italia

Francesco M. Bassano, Giacomo Sini

Viaggio nell’isola vicina e simile a Lampedusa. Razzismo, Ong sempre più in difficoltà, niente trasparenza sulle condizioni di chi arriva. Molti scappano dall’Italia dei «porti chiusi» di Salvini

EUROPA

Tsipras, troppo anomalo per durare a lungo

Luciana Castellina

Syriza perde a testa alta (31,53%). Nuova Democrazia, al 39,85% grazie a tutti i voti della destra, ottiene il premio di 50 seggi (158 su 300). Kyriakos Mitsotakis giura da primo ministro, come già suo padre

L’opposizione è forte, la sinistra greca immagina il futuro a casa e in Europa

Teodoro Andreadis Synghellakis, Fabio Veronica Forcella

In autunno potrebbe esserci un congresso straordinario di Syriza, senza che la leadership di Tsipras venga messa in discussione. Nel partito si parla di «centrosinistra» e di «forza di riferimento per tutto il mondo progressista». Rapporti tesi con i socialisti del Movimento per il Cambiamento

SCUOLA

La scuola fatta a pezzi dalla secessione dei ricchi

Roberto Ciccarelli

Il problema esplosivo è sul tavolo dell’esecutivo: legastellati divisi. Il ministro dell’Istruzione Bussetti: il progetto seguirà il modello del Trentino e Valle d’Aosta. Le regioni potranno assumere i docenti e decidere orari, piani di studio, contratti di lavoro, mobilità. I Cinque Stelle ai leghisti: “C’è il rischio di creare scuole di serie A, B e persino C”

AUTONOMIE

Regionalizzazione della scuola, qualcuno mente

Massimo Villone

Per Bussetti il modello è il Trentino-Alto Adige. È l’esatto contrario dell’accordo firmato il 24 aprile con i sindacati, ma il ministro si limita a dire che «quando leggeranno le bozze di intesa si convinceranno»

COMMENTI

Le radici del progetto secessionista

Alfonso Gianni

Intorno alla metà degli anni novanta in Germania prende forma il famoso piano presentato da due deputati della Cdu/Csu, Wolfgang Schauble e Karl Lamers, il primo destinato alla luminosa carriera che sappiamo. Si predica la necessità di una Kernel Europa, cioè di un nucleo duro attorno al quale gli altri dovrebbero ruotare come satelliti in funzione servente. Il progetto troverà lungo il tempo varie declinazioni attorno al tema dell’Europa a due velocità baricentrata sull’asse franco-tedesco

COMMENTI

Venezia, grandi navi grandi rischi, è ore di dire stop

Gianfranco Bettin

A poco più di un mese dal 2 giugno, quando la MSC Opera era andata a sbattere contro la riva di San Basilio, in canale della Giudecca, alle 18.30 di domenica scorsa, la Costa Deliziosa (a questi mostri amano dare nomi leziosi), irresponsabilmente avviata verso l’uscita dalla città malgrado le avverse condizioni meteo, ha rischiato di andare a finire contro Riva Sette Martiri, in bacino San Marco, e di schiacciare yacht e vaporetti, seminando il panico

ECONOMIA

Deutsche Bank Italia: tremano in 3mila

Massimo Franchi

Giovedì l’incontro (già previsto) con i sindacati: la paura è la necessità di dover vendere. Circa 200 filiali a macchia di leopardo sul territorio, specie in Lombardia

PLAN CONDOR

Condanna a vita per il Plan Condor: finalmente giustizia

Claudia Fanti

In appello a Roma ribalta la sentenza: 24 ergastoli per i leader dei regimi militari latinoamericani sostenuti dalla Cia e da Nixon. I sequestri e le uccisioni, scrive la pm Tiziana Cugini, erano programmati per eliminare prove e come monito per quanti rimanevano, affinché desistessero dalla lotta

A Doha dopo 18 anni, talebani e americani più vicini a un accordo

Giuliano Battiston

Nella delegazione dei barbuti anche ex prigionieri di Guantanamo. Pre-intesa su quattro punti, incluso il ritiro dei circa 14 mila soldati Usa (ma non sulle basi). «Ma il diavolo è nei dettagli», avverte Zalmay Khalilzad il mediatore afghano-americano

Trump blinda la minoranza bianca

Luca Celada

Due recenti sentenze della Corte suprema a maggioranza conservatrice provano a confermare ll controllo della minoranza repubblicana nei singoli stati e sul governo federali

Brevi dal mondo: Algeria, Congo, Nigeria, Yemen

red. est.

Arrestato l’ex segretario dell’Fln di Bouteflika. L’Aja condanna il «Terminator» congolese. In Nigeria 5 militari uccisi in agguato di Boko Haram. Emirati: via i soldati dalla guerra yemenita

CULTURA

Scomode memorie dal sottosuolo

Francesca Lazzarato

«Di perle e cicatrici», dell’autore cileno, un titolo mai tradotto prima d’ora. Il volume fa parte di una trilogia di brevi cronache urbane risalenti al periodo della Concertación. Dieci minuti quotidiani che per anni lo scrittore ha occupato nell’emittente femminista Radio Tierra

Babilonia nel Patrimonio dell’Umanità

Valentina Porcheddu

Il prestigioso riconoscimento arriva dopo trentasei anni di tentativi e cinque differenti stesure del dossier di candidatura. Un tempo lunghissimo, durante il quale l’Iraq è stato attraversato dal conflitto con l’Iran, dalla prima Guerra del Golfo, dalla cosiddetta Guerra dell’Iraq – o seconda Guerra del Golfo – e dai recenti scontri con lo Stato Islamico nella parte occidentale del paese

COMMENTI

Modifica alla Costituzione per spartirsi meno parlamentari e più obbedienti

Alfiero Grandi

Ancora una volta una modifica della Costituzione viene proposta in stretto rapporto con la legge elettorale. La Lega vuole infatti che resti in vigore la sostanza dell’attuale legge elettorale (rosatellum) perché con i voti stimati per la Lega questo partito potrebbe ottenere una maggioranza parlamentare paragonabile a quella di Berlusconi nel 2008, per di più con alleati subalterni

La sceneggiata delle relazioni con la Russia

Malio Dinucci

La Russia, dove operano 500 aziende italiane, è il quinto mercato extra-europeo per il nostro export e fornisce il 35% del fabbisogno italiano di gas naturale. L’interscambio è stato di 27 miliardi di dollari nel 2018, ma nel 2013 ammontava a 54 miliardi. Si è quindi dimezzato a causa di quello che il premier Conte definisce il «deterioramento delle relazioni tra Russia e Unione europea che ha portato alle sanzioni europee» (in realtà decise a Washington).

Sorgente: il manifesto del 09.07.2019 – il manifesto

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