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L’edizione 2019 celebra il cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall, che nel 1969 a New York diedero vita al movimento di liberazione lgbt. Il sindaco: “La strada è ancora lunga, ma noi non smetteremo mai di percorrerla”

Bandiere arcobaleno e oro sventolano alla manifestazione dell’orgoglio lgbt che sta sfilando per le vie del capoluogo lombardo in occasione del Milano Pride. “La prima volta fu rivolta“, si legge nello striscione che apre il corteo: l’edizione 2019 celebra il cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall, che nel 1969 a New York diedero vita al movimento di liberazione lgbt. Secondo gli organizzatori i partecipanti sono 300mila.

Quest’anno, nella bandiera simbolo dei diritti, oltre ai colori dell’arcobaleno c’è anche il colore del tessuto delle coperte termiche usate nei soccorsi ai naufraghi nel Mediterraneo: tra i carri, per la prima volta, sfila anche quello dei migranti lgbt, con la musica dei paesi di origine, tra cui Senegal, Nigeria, Libia, Pakistan e Russia. E, appeso al carro, c’è uno striscione per la capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete: “Grazie, thank you, gracias, shukran Carola”, si legge sul telo azzurro. Di fianco sfilano il trenino delle famiglie arcobaleno e diversi sindaci del milanese in fascia tricolore, tra cui quelli di Varese, Bollate e Corbetta.

Ieri il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva ricordato l’importanza della lotta per i diritti: “Nella notte tra il 28 e il 29 giugno a Stonewall la comunità Llgt di New York disse basta con forza alle continue vessazioni di cui era oggetto da parte delle istituzioni. La parola d’ordine fu “Pride“. Orgoglio, la stessa parola che nei giorni scorsi e nei prossimi verrà gridata in tutta Italia e nel mondo da chi prosegue in quella lunga e faticosa marcia per il riconoscimento della piena dignità e dei diritti civili, individuali e sociali. Sono passati 50 anni da quei giorni e la strada è ancora lunga, irta di ostacoli posti da chi vorrebbe negarli, ma noi non smetteremo mai di percorrerla. Perché, ora come allora, non smetteremo di ricordare che “Noi siamo ovunque!”.

Dopo il corteo, arrivato a Porta Venezia, sono in programma diversi interventi, tra cui quelli del Coordinamento Arcobaleno e dell’assessore milanese alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. In serata si proseguirà con la tradizionale festa musicale che quest’anno vede tra gli ospiti anche la cantante Baby K.

Sorgente: Milano Pride, al corteo anche le coperte termiche dei migranti. Gli organizzatori della parata: “Siamo in 300mila” – Il Fatto Quotidiano

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