0 4 minuti 5 anni

Al Nuovo Sacher con il direttore Damilano e i cronisti Tizian e Marconi, studenti, storici, partigiani, testimoni delle leggi razziali, sindacalisti impegnati nella difesa dei migranti. Un’iniziativa nata dopo l’aggressione da parte di militanti neofascisti a Roma. Con la certezza che è possibile una comune resistenza

di FEDERICA ANGELI

Coscienza, libertà, dissenso organizzato, istruzione, restare umani, cultura, coabitazione. La parola antifascista, in un Nuovo Cinema Sacher gremito, è piena di significato. Il rischio poteva essere che la parola restasse vuota nella mattinata organizzata dall’Espresso. E invece no. Ogni singolo ragionamento espresso dal palco è scivolato nella coscienza di un pubblico attento che è uscito dall’arena con una certezza: esiste un noi capace di resistere, di far tesoro del passato per riconoscere e affrontare i segnali inequivocabili del presente.

Aggressione giornalisti, Damilano: “Fare antifascismo significa usare bene le parole”

Ad aprire la kermesse, chiamati sul palco dal direttore dell’Espresso Marco Damilano i cronisti Giovanni Tizian e Federico Marconi, il collega aggredito qualche giorno fa dai fascisti del terzo millennio mentre svolgeva il proprio lavoro.

 

Antifascismo, Tizian: “Forze di estrema destra sono il braccio armato del sovranismo”

Domani i due giornalisti pubblicheranno sul settimanale una importante inchiesta proprio sull’estrema destra collegata alla quella che siede al governo. “Qualche tempo fa i dirigenti di Forza Nuova dissero che ciò che Salvini sostiene loro lo sostenevano da 15 anni”, ricorda Tizian. Ecco quindi che se dal punto di vista elettorale queste minoranze contano nulla c’è chi, come la Lega, li rappresenta al meglio.

Aggressione giornalisti, Michela Murgia legge Eco: “Lor fascismo può tornare, va smascherato”

Quando la scrittrice Michela Murgia legge dalle pagine di Umberto Eco la lista delle caratteristiche del fascismo eterno – il culto dell’azione, l’ossessione del complotto – sembra davvero di avere davanti quello che Tizian definisce “il governo giallonero più che gialloverde”. E mentre sul palco, insieme al vicedirettore Sandro Giglioli, Roberto Viviani e Tatiana Simmi del Baobab insegnano che parola e azione a tutela dell’immigrato e del più debole siano una cosa sola, la professoressa Donatella Di Cesare ricorda come dalla stazione Tiburtina, presidio del centro Baobab appunto, partirono deportati ebrei direttamente per le rampe di Auschwitz.

Antifascismo, attivisti Baobab: “Noi ghettizzati ma resistiamo”

La storia che va e che torna suscita emozione nel pubblico che ha gli occhi lucidi quando una staffetta di resistenza si materializza sul palco. Tre giovani studenti seduti accanto ad Ugo Foa, testimone di quelle che furono le leggi razziali del 1938 e al partigiano Sergio Flamigni. Il passato e il presente così lontani ma tanto vicini da tenersi per mano.

Attraverso le parole dello storico Guido Granz e l’attore Fabrizio Gifuni che con anedotti sottolineano l’importanza della comunicazione e di come questa venga cavalcata dalla destra “che a differenza della sinistra sa bene cosa significa essere di destra”, dice Gifuni, si scivola verso il finale di una mattinata volata troppo in fretta. Il conduttore Diego Bianchi e il sindacalista Aboubakar Soumahoro sono accanto a Damilano. Mentre il primo rimarca quanto si sorprendeva fino a qualche tempo fa nell’incontrare qualcuno che si dichiarasse fascista, “perché non era mica normale”, Aboubakar rimarca che antifascista è “non obbedire alle parole di un capo”.

Che la parola sia un terreno di battaglia antifascista è il bagaglio di pensieri ed emozioni con cui un pubblico stregato ha lasciato, controvoglia il Nuovo Cinema Sacher che Nanni Moretti, seduto in seconda fila, ha concesso per questa straordinaria iniziativa.

Sorgente: Cronisti aggrediti, folla all’incontro dell’Espresso: “La parola è il nuovo terreno della battaglia antifascista” – Repubblica.it

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20