(guarda il video liccando il link in fondo all’articolo)
La decisione della Corte Internazionale di Giustizia è stata accolta positivamente dall’ong Oxfam, che l’ha definita “un intervento cruciale per fermare l’assalto militare di Israele a Rafah, che ha causato lo sfollamento di più di 800mila persone, e come un’affermazione del diritto alla vita del popolo palestinese”. Tutti gli stati “hanno la responsabilità legale e morale di assicurarsi che Israele rispetti questo ordine, e che le centinaia di migliaia di persone che si rifugiano a Rafah siano protette. Gli stati che stanno armando l’offensiva israeliana stanno ora sfidando la sentenza della Corte internazionale di giustizia e sono complici di qualsiasi crimine di guerra commesso a Gaza”.
Questo racconto fa parte di una serie di testimonianze ‘ Voci di Gaza’ raccolte dagli operatori e dai manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.
LA PETIZIONE – Oxfam ha lanciato una raccolta firme (si può aderire qui) per “fermare tutti i trasferimenti di armi, componenti e munizioni utilizzate per alimentare la crisi a Gaza”. Un appello rivolto ai governi perché non siano “complici delle continue violazioni del diritto internazionale, adempiendo ai loro obblighi legali e garantendo un cessate il fuoco permanente al più presto”.