Michele Frullo è uno dei Delegati Nazionali USB del Tpl che aveva raccolto l’invito dell’Organizzazione Sindacale a “disobbedire” alla precettazione del Ministro Matteo Salvini dello sciopero nazionale USB del 15 dicembre scorso, scioperando per 24 ore come inizialmente previsto. In conseguenza della sentenza del TAR che ha dichiarato illegittima la precettazione del Ministro, Michele è stato prosciolto dalla contestazione disciplinare dell’ATAC di Roma, l’azienda di trasporto pubblico locale di cui è dipendente.
Quella di Michele non è solo una vittoria politica e personale: è innanzitutto una vittoria di tutti i lavoratori che sono sottoposti al rispetto della legge 146/90, tra le legislazioni d’Europa più restrittive in materia di diritto di sciopero. Proprio quella legge che Salvini, con la sua arroganza, vorrebbe rendere ancora più limitante per i diritti costituzionalmente riconosciuti dei lavoratori, ma la storia di Michele è anche la dimostrazione che abbiamo bisogno di più orgoglio e coraggio.
La posizione della USB era legittima: noi lo sapevamo. La posizione di Salvini e del governo Meloni era illegittima ed incostituzionale e, pure questo, lo sapevamo.
Ma senza i lavoratori come Michele, che hanno rischiato personalmente sanzioni per esigere il rispetto dei diritti di tutti, avremmo probabilmente perso un diritto fondamentale, conquistato da chi ha lottato in passato contro i soprusi dei padroni: quello allo sciopero.
Ditelo a Maurizio Landini, ditelo a Luigi Sbarra ed a tutti coloro che rappresentano indegnamente i lavoratori: così si fa sindacato. Così si conservano e conquistano i diritti.
Grazie a Michele ed a tutti i compagni che si sacrificano per i diritti delle loro categorie di lavoratori, che ci dimostrano quanto sia importante lottare contro ogni sopruso.
Unione Sindacale di Base – Trasporto Pubblico Locale