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Nella Striscia di Gaza, in particolare nel nord, c’è un’allarmante mancanza di cibo. Il tasso di malnutrizione sta crescendo a un ritmo che non ha precedenti. Secondo L’Unicef, la Striscia è sull’orlo di una “crisi nutrizionale” e, senza uno stop del conflitto, la situazione precipiterà presto, portando a “morti evitabili” tra i bambini e a problemi di salute molto gravi con ripercussioni per tutta la vita. “Qui al nord il 99% delle famiglie non trova nulla da mangiare” dice in un audio un’assistente di Oxfam che si trova nella Striscia. La situazione è catastrofica. “I mercati sono vuoti, l’unica cosa che si trova è il riso ma è troppo caro. Nessuno riesce a comprarlo. Io mi ritengo fortunata perché riesco a fare un pasto al giorno. È meglio che niente, visto che molte famiglie restano senza mangiare anche per due o tre giorni”

Il racconto fa parte di una serie di testimonianze raccolte dagli operatori e dai manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.

LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco. Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/

Sorgente: Voci di Gaza – “Qui al nord non si trova più cibo. Molti non mangiano per due o tre giorni, sei fortunato quando riesci a fare un pasto” – Il Fatto Quotidiano

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