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Israele ha autorizzatto l’accesso alla rete Starlink a una struttura sanitaria degli Emirati a Rafah

Scontro tra Israele ed Hezbollah. I miliziani sciiti alleati dell’Iran hanno riversato “una pioggia di razzi” sul Nord dello Stato ebraico, colpita una base militare. Morta una soldatessa di 20 anni, Amer Sarah Benjo, mentre altri 8 sono stati feriti. Israele ha reagito colpendo con vasti attacchi in profondità nel territorio libanese.

 

Al Cairo intanto i negoziati con Hamas vanno avanti, ma la strada resta in salita. Varie fonti riferiscono che i colloqui si sarebbero arenati soprattutto sul numero di detenuti palestinesi richiesti dalla fazione islamica per accettare l’accordo sugli ostaggi.

 

Continua l’offensiva israeliana nel Sud della striscia. Secondo fonti palestinesi almeno una persona sarebbe morta e numerose altre ferite nel corso di un attacco all’ospedale Nasser di Khan Yunis.

 

Dossier – Sentieri di guerra

 

Punti chiave

  • Gallant: “Non vogliamo la guerra con il Libano ma possiamo arrivare fino a Beirut”

  • Autorità di Gaza: 28.663 palestinesi uccisi dall’inizio della guerra

  • Haniyeh: “Accordo deve prevedere il cessate il fuoco e il ritiro di Israele da Gaza”

  • L’esercito israeliano entra nell’ospedale Nasser a Khan Yunis: “Qui detenuti ostaggi”

  • Ben Gvir e Smortich: “Ci opporremmo al piano dei Paesi arabi”

  • Hezbollah: “Israele pagherà l’uccisione di civili in Libano”

  • Idf: “Cerchiamo i corpi degli ostaggi nell’ospedale NAsser di han Yunis”

  • Austin sente Gallant: “Salvaguardare i civili a Rafah”

Gallant: “Non vogliamo la guerra con il Libano ma possiamo arrivare fino a Beirut”

“Possiamo attaccare non solo a 20 chilometri” dal confine tra Israele e Libano, “ma anche a 50 chilometri, a Beirut e ovunque”. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, affermando che l’Idf ha intensificato i suoi attacchi contro Hezbollah passando da un ‘livello uno a un livello dieci’. “Gli aerei dell’aeronautica militare che volano attualmente nei cieli del Libano hanno bombe più pesanti per obiettivi più distanti”, ha aggiunto Gallant secondo quanto riportano i media israeliani.
Intervenendo durante una simulazione di guerra effettuata dal cosiddetto comitato di preparazione alle emergenze, Gallant ha aggiunto che “possiamo attaccare non solo a 20 chilometri dal confine, ma anche a 50 chilometri, a Beirut e ovunque”.
“Non vogliamo arrivare a questa situazione, non vogliamo entrare in una guerra, ma siamo piuttosto interessati a raggiungere un accordo che consenta il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case, nell’ambito di un processo di accordo”, ha affermato riferendosi agli 80.000 israeliani sfollati a causa degli attacchi quotidiani di Hezbollah.
“Ma se non ci sarà scelta, agiremo per riportare indietro i residenti e creare per loro la sicurezza adeguata. Questo dovrebbe essere chiaro sia ai nostri nemici che ai nostri amici.
E come hanno dimostrato negli ultimi mesi lo Stato di Israele, l’establishment della difesa e l’Idf, quando diciamo una cosa la diciamo sul serio”.

Msf: “Morti e feriti nell’attacco all’ospedale Nasser”

“In seguito ai bombardamenti di questa mattina, il team di Medici Senza Frontiere in azione all’ospedale Nasser” di Khan Yunis “riporta una situazione caotica, con un numero imprecisato di morti e feriti. Dopo l’attacco, un membro dello staff di Msf risulta ancora irreperibile”. Lo rende noto l’ong in una nota. “Il personale medico di Msf è stato costretto ad abbandonare l’ospedale, e soprattutto i pazienti al suo interno. Le forze israeliane hanno istituito un posto di blocco per controllare l’uscita dal complesso ospedaliero; un membro dello staff di Msf è stato trattenuto”.

(reuters)

 

Hezbollah: “Ucciso il nostro capo per gli affari palestinesi”

Un comandante di Hezbollah è stato ucciso in un attacco israeliano la scorsa settimana. Lo ha confermato l’organizzazione paramilitare sciita, precisando che si tratta del responsabile degli affari palestinesi Ali Muhammad al-Dabs, morto in un attacco israeliano 6 giorni fa. Hezbollah ha anche annunciato la morte di altri due agenti delle sue fila in combattimento

Herzog alla Conferenza di Monaco con alcuni degli ostaggi liberati

Ci sarà anche il presidente israeliano Isaac Herzog alla 60esima Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, l’appuntamento annuale che si tiene nella capitale bavarese nel fine-settimana. Lo ha reso noto l’ufficio del presidente. Herzog, che incontrerà anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, sarà accompagnato da alcuni degli ostaggi liberati (Raz Ben Ami, Adi Shoham e Aviva Siegel) ma anche da alcuni dei familiari degli ostaggi. Il presidente terrà riunioni di lavoro con gli altri leader mondiali e parlerà sul palco principale della conferenza.

“Hamas movimento politico”: ira di Israele sul rappresentante Onu Griffiths

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha criticato il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e il coordinatore degli aiuti di emergenza Martin Griffiths per aver affermato in un’intervista a Sky News che “Hamas non è un gruppo terroristico. Per noi, ovviamente, come sapete, è un movimento politico”. “Si vergogni”, ha scritto Katz in alcuni post sul social X, “le Nazioni Unite raggiungono ogni giorno un livello sempre più basso”.

 

 

Autorità di Gaza: 28.663 palestinesi uccisi dall’inizio della guerra

Continua a salire il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza a seguito degli attacchi israeliani. Dall’inizio della guerra sono stati uccisi 28.663 palestinesi, secondo il ministero locale della Sanità gestito da Hamas. I feriti totali sono, al momento, 68.395. Nelle ultime 24 ore 87 palestinesi sono stati uccisi e 104 feriti.

Usa: “Sequestrati nel Mar Arabico armi da Iran agli Houti”

Il Comando centrale del Stati Uniti (Centcom) ha reso noto su X di avere intercettato una spedizione di armi dall’Iran destinata al gruppo yemenita Houti, appoggiato da Teheran. “Su una nave nel Mar Arabico sono state sequestrate armi convenzionali avanzate e altri aiuti letali provenienti dall’Iran e diretti in aree dello Yemen controllate dagli Houti”. Il Centcom indica che sono stati scoperti “oltre 200 pacchi che contenevano componenti di missili balistici a medio raggio, esplosivi, componenti di veicoli subacquei senza pilota, apparecchiature di comunicazione militare, gruppi di lanciatori di missili guidati anticarro”.

Haniyeh: “Accordo deve prevedere il cessate il fuoco e il ritiro di Israele da Gaza”

Qualsiasi accordo tra Israele e Hamas deve garantire un cessate il fuoco ed il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza in aggiunta a uno scambio di prigionieri “serio”. Lo ha indicato il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, citato da al-Arabiya.

L’esercito israeliano entra nell’ospedale Nasser a Khan Yunis: “Qui detenuti ostaggi”

Le Forze di difesa israeliane (Idf) sono entrate nell’ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. I soldati, fa sapere la stessa Idf sui social, “stanno operando contro l’organizzazione terroristica Hamas all’interno dell’ospedale”. “Finora diversi sospettati di essere coinvolti nel massacro del 7 ottobre sono stati arrestati nell’ospedale”, aggiunge l’Idf. Il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha detto che l’esercito dispone di “informazioni credibili” secondo cui Hamas ha tenuto ostaggi all’interno del complesso ospedaliero Nasser. I militari stanno conducendo un’operazione “precisa e limitata”, ha aggiunto Halevi, per recuperare corpi di ostaggi che potrebbero trovarsi ancora lì.

 

(reuters)

 

Ben Gvir e Smortich: “Ci opporremmo al piano dei Paesi arabi”

I ministri di destra radicale del governo di Netanyahu hanno attaccato l’annunciato Piano Usa e di Paesi arabi per la nascita di uno Stato palestinese. Il ministro della Sicurezza nazionale e leader di ‘Potere ebraico’ Itamar Ben Gvir ha detto che “l’intenzione degli Usa insieme ai Paesi arabi di stabilire un stato terrorista a fianco di Israele è deludente e parte della concezione sbagliata che dall’altra parte ci sia un partner per la pace”. Anche il ministro delle finanze e leader di ‘Sionismo religioso Bezalel Smotrich ha attaccato chiedendo al Gabinetto si sicurezza che “sia presa un decisione chiara con l’opposizione al Piano”

Hezbollah: “Israele pagherà l’uccisione di civili in Libano”

Un alto responsabile di Hezbollah, Nabil Qawuq, ha detto che “Israele pagherà cara l’uccisione di civili nel sud del Libano”. Lo riferiscono media libanesi, citando il membro del Consiglio centrale del movimento armato libanese alleato di Hamas e dell’Iran. Queste dichiarazioni giungono poche ore dopo la diffusione della notizia dell’uccisione, nella notte in raid israeliani, di almeno 13 persone, tra cui civili, a Nabatiye, capoluogo del sud del Libano.

Idf: “Cerchiamo i corpi degli ostaggi nell’ospedale NAsser di han Yunis”

“Ci sono informazioni credibili che nell’ospedale Nasser a Khan Yunis, Hamas abbia tenuto ostaggi israeliani e che ci possano essere i corpi di nostri rapiti nella struttura dell’ospedale”. Lo ha detto il portavoce dell’esercito Daniel Hagari riferendosi agli “sforzi in atto” dell’Idf nell’ospedale della città del sud della Striscia per “trovare e recuperare i corpi degli ostaggi”. “Come è stato dimostrato all’ospedale Shifa, al Rantisi, all’Amal e in molti altri, Hamas – ha aggiunto – usa sistematicamente gli ospedali come centri del terrore”.

Idf: “Reporter di Al Jazeera ferito a Rafah è un vicecomandante di Hamas”

Un corrispondente di Al Jazeera, ferito ieri durante un attacco dell’esercito israeliano nel sud della Striscia di Gaza, ricoprirebbe la posizione di vice comandante di compagnia all’interno del battaglione orientale di Khan Yunis di Hamas. Lo sostiene l’Idf, che ha identificato il reporter come Ismail Abu Omar.
Insieme ad un altro fotografo di nome Ahmad Matar, Abu Omar stava facendo un reportage per Al Jazeera a nord di Rafah quando i due reporter sono stati colpiti da un drone israeliano.

Tajani, reazione sproporzionata fa il gioco di Hamas

“Israele ha diritto a esistere e autodifesa. Cio che abbiamo detto sin dall’inizio della guerra, nell’interesse di Israele, è di avere una reazione proporzionata rispetto al vile attacco di Hamas, perché una reazione sproporzionata significa fare quello che vuole Hamas, ovvero un isolamento di Israele”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Mattino 5 su Canale 5. “Noi vogliamo che Israele possa difendersi ma ci sono preoccupazioni per i civili, sia per gli ostaggi israeliani che per palestinesi, usati da Hamas come scudi umani per poi provocare una reazione contro Israele”.

(ansa)

 

Austin sente Gallant: “Salvaguardare i civili a Rafah”

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha sentito ieri sera al telefono il suo omologo israeliano Yoav Gallant, rende noto il Pentagono. In un comunicato, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti afferma che Austin e Gallant hanno discusso “del salvataggio degli ostaggi da parte di Israele che ha restituito due cittadini alle loro famiglie e dei negoziati in corso per garantire il rilascio di tutti gli altri rimasti detenuti da Hamas”. Il ministro israeliano – aggiunge la nota Usa – “ha fornito un aggiornamento sulle operazioni militari a Khan Yunis”. Austin e Gallant hanno inoltre “discusso dell’importanza di salvaguardare i civili e di garantire il movimento e l’accesso all’assistenza umanitaria prima di qualsiasi operazione contro Hamas a Rafah”, conclude il Pentagono.

 

(reuters)

 

Iran, Raisi: “Serve cooperazione per fermare i crimini a Gaza”

“Il genocidio e i crimini contro l’umanità a Gaza necessitano, più che prima, della cooperazione per rimpiazzare l’attuale sistema ingiusto con un ordine giusto”. Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi durante un incontro a Teheran con il presidente della Repubblica del Tatarstan della Federazione Russa, Rustam Minnichanov.
Durante il colloquio, Raisi ha detto che la Repubblica islamica è pronta ad espandere le sue relazioni economiche con tutte le repubbliche della Federazione Russa e che Teheran e Mosca condividono un atteggiamento di opposizione all’unilateralismo e hanno mantenuto la loro indipendenza di fronte all’egemonia globale. Lo riporta l’agenzia di stampa Irna.

 

Wall Street Journal: Usa indagano se Israele abbia autorizzato l’uso del fosforo bianco in Libano

Il Dipartimento di Stato americano ha avviato un’indagine sui diversi attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza che hanno ucciso decine di civili, nonché sul possibile utilizzo di fosforo bianco da parte di Israele in Libano. Lo riferisce il Wall Street Journal, citando funzionari Usa e precisando che gli Stati Uniti stanno anche cercando di determinare se l’esercito israeliano abbia utilizzato in modo improprio bombe e missili statunitensi per uccidere civili.

Usa e Paesi arabi lavorano alla nascita dello Stato palestinese

Gli Stati Uniti e diversi Paesi arabi stanno lavorando già al dopo-guerra tra Hamas e Israele, un piano che tra l’altro preveda una “tempistica certa” per lo Stato palestinese. Lo scrive il Washington Post, che comunque sottolinea che non è chiaro se Israele accetterebbe.
Il punto di partenza del piano ovviamente è il cessate-il-fuoco tra Israele e Hamas: durante questa pausa di almeno sei settimane, gli Stati Uniti dovrebbe rendere pubblico il progetto e fare i primi passi verso la sua attuazione, compresa la formazione di un governo palestinese ad interim.

Canada, Trudeau riceve re Abdullah di Giordania: “Rafah preoccupa”

Justin Trudeau ha ricevuto ieri il re Abdullah II di Giordania, rende noto lo stesso primo ministro canadese sul suo account X. “Abbiamo discusso delle nostre preoccupazioni riguardo all’offensiva pianificata” da Israele “a Rafah e alle sue gravi implicazioni umanitarie” nella Striscia di Gaza, scrive Trudeau.
In un comunicato l’ufficio del premier canadese spiega che Trudeau “ha incontrato Abdullah II bin Al-Hussein per discutere di pace e sicurezza in Medio Oriente”. All’incontro si sono uniti la ministra degli Affari esteri Mélanie Joly e quello dello Sviluppo internazionale Ahmed Hussen, aggiunge la nota.
Trudeau ha espresso la sua “gratitudine” al re di Giordania per “il suo impegno nel garantire la pace nella regione” e ha sottolineato “il duraturo partenariato” tra il Canada e il Paese arabo che confina con Israele e Cisgiordania, conclude il comunicato.

Libano, bilancio raid Israele sale a 13 morti

E’ di almeno 13 morti l’ultimo bilancio degli attacchi israeliani di ieri sul sud del Libano. Lo rende noto una fonte della Croce rossa locale, citata dai media internazionali.

Israele autorizza l’accesso a internet via Starlink a un ospedale degli Emirati a Rafah

Il governo israeliano ha autorizzato l’utilizzo dell’accesso satellitare a internet tramite Starlink di Elon Musk sul suo territorio e anche a un ospedale gestito dagli Emirati a Rafah. Lo scorso novembre, il ministro delle Comunicazioni di Israele, Shlomo Karhi, aveva annunciato un accordo di principio al riguardo. “Oggi – recita un comunicato del ministero – i servizi di sicurezza israeliani hanno autorizzato l’accesso a Starlink all’ospedale di campagna degli Emirati arabi uniti operante a Rafah”. La nota poi sottolinea come questo permetterà alla struttura sanitaria di “stabile comunicazioni con altre e di effettuare esami diagnostici a distanza. L’Oms lamenta come Israele autorizzi meno della metà delle missioni con cui l’Organizzazione intende portare aiuti e sostegno a Gaza nel momento in cui tutti gli ospedali sono sovraccarichi e il personale medico è obbligato a procedere ad amputazioni quando in condizioni normali gli arti dei pazienti potrebbero essere salvati. “L’entrata di Starlink – replica il ministero ancora nella nota – permetterà comunicazioni via satellite nella normalità come nell’urgenza. Le unità nella Striscia di Gaza a sostegno dei progetti umanitari dovranno essere approvate individualmente e solo dopo che le forze di sicurezza israeliane avranno confermato che si tratta di entità autorizzate che non portano rischi o pericolo alla sicurezza nazionale di Israele”.

 

Canada, Australia e Nuova Zelenda: cessate il fuoco umanitario subito, Israele fermi l’attacco a Rafah

I leader di Canada, Australia e Nuova Zelanda hanno diramato una dichiarazione congiunta per chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza dicendosi “fortemente preoccupati dalle indicazioni secondo le quali Israele sta pianificando un attacco di terra a Rafah. Sarebbe una catastrofe”. Allo stesso tempo, i tre premier chiariscono che “qualsiasi cessate il fuoco” non potrebbe mai essere unilaterale e richiederebbe anche ad Hamas “di disarmarsi e di rilasciare immediatamente gli ostaggi” ancora nelle sue mani dal 7 ottobre. Canada, Australia e Nuova Zelanda ricordano che nel suo pronunciamento dello scorso gennaio sul caso “genocidio” portato in aula dal Sudafrica, è fatto obbligo a Israele di proteggere i civili e di fornire loro i servizi essenziali e l’assistenza umanitaria. “La protezione dei civili è un fondamento e un requisito del diritto internazionale umanitario: i civili palestinesi non possono pagare il prezzo della sconfitta di Hamas”.

 

 

Gaza, media: un morto in attacco di Israele a ospedale di Khan Yunis

L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che una persona è morta e diverse altre sono rimaste ferite in un attacco israeliano contro il complesso medico Nasser a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. “Le forze di occupazione hanno anche costretto un certo numero di sfollati, medici e infermieri, a evacuare l’ospedale e dirigersi a Rafah”, aggiunge la Wafa.

Libano, il bilancio dei raid di Israele sale a quattro morti

E’ di quattro morti l’ultimo bilancio dell’attacco israeliano di ieri sulla città libanese meridionale di Nabatiye, secondo l’agenzia di stampa statale Nna. Il media libanese riferisce che le vittime sono Hussein Berjawi, sua moglie e i loro due figli. Diversi giornalisti e attivisti locali hanno condiviso foto di Amani Berjawi, una giovane donna uccisa che lavorava all’Università internazionale libanese (Liu). Un precedente bilancio fornito da una fonte della sicurezza libica all’Afp parlava di tre civili uccisi.

 

 

Sorgente: Israele – Hamas: le news dalla guerra di oggi – la Repubblica

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