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Prima parte

Dalla dittatura del proletariato alla dittatura dei super-borghesi

La vita, come sappiamo è fatta di gesti sociali, gesti collettivi, gesti che condizionano il mercato e che vengono essi stessi condizionati dal mercato.

Con questo libro cercherò di dimostrare che la mancanza di consapevolezza genera comportamenti che sono alla base dell’attuale sistema di sfruttamento delle persone, del lavoro e delle risorse.

Ogni persona potrebbe affermare, al contrario che lo sfruttamento è creato dalle grandi corporazioni, dai gruppi di potere, dalle finanziarie, dai mercati.

In questo libro cercherò di dimostrare l’opposto e cioè che ciò che crea lo sfruttamento è la mancanza di consapevolezza della maggior parte delle persone, l’ignoranza sugli obbiettivi del mercato e sul significato dei nostri gesti quotidiani e che questa ostinazione sociale all’oscurità e all’ignoranza genera la sofferenza di buona parte delle persone e lo sfruttamento.

Sono convinto che la maggiore consapevolezza sul significato dei nostri gesti quotidiani possa portare le persone a trovare nuove soluzioni, la mia convinzione nasce dal fatto che in definitiva il comportamento delle classi subalterne, del proletariato ed anche senza voler scomodare Marx , del popolo, sia all’oscuro del fatto che i gesti causano un danno a se stessi e l’ignoranza sugli effetti dei loro stessi gesti genera in realtà il male dello sfruttamento e della povertà.

Nel momento in cui una classe sociale o un gruppo di persone abbastanza ampio comprende che i gesti che compie sono deleteri per loro stessi e prende coscienza del fatto che i comportamenti inconsapevoli generano la sua rovina trovi automaticamente un rimedio o comunque apra uno spiraglio di luce verso il buio e il disastro totale che ci si para di fronte.

La società è divisibile in due gruppi, quelli che traggono vantaggi dal mercato e coloro invece che vengono sfruttati dal mercato.

Il mercato delle merci, genera sfruttatori e sfruttati, le persone stesse sono considerate merci da comprare o vendere come qualunque altra merce magari con qualche garanzia in più.

Oggi, chi sono coloro che propriamente vengono considerati merce con più o meno tutele e chi sono coloro che invece le merci le gestisce e che sono per questo motivo esenti dall’essere considerati tali?

Ci sono coloro che hanno in mano il mercato e possono decidere sulla loro vita e su quella degli altri, possono comprare ai prezzi che in generale decidono loro qualunque cosa compresi gli altri uomini, non sono ricattabili anzi ricattano, hanno immensi patrimoni e rendite e vivono in una sorta di mondo parallelo staccato quasi completamente dalla vita reale, dall’altra parte ci sono coloro che invece sono sfruttati dal mercato vengono comprati all’interno del mercato e non hanno potere decisionale, sono considerati merci a tutti gli effetti sono sfruttati e perennemente sotto ricatto.

Ognuno nel mercato cerca ciò di cui ha bisogno per il suo sostentamento, il soddisfacimento dei suoi bisogni, la realizzazione della sua vita.

Il mercato offre tutto quello che serve per vivere, ma il mercato non è per tutti non tutti i beni sono per tutti, perché il mercato per sua natura non è affatto democratico, è un mercato che “distingue tra le persone”, il mercato è fatto solo e unicamente per coloro che hanno la quantità di denaro o le condizioni e i mezzi per acquistare le merci di cui hanno bisogno.

Per qualche motivo le persone invece di cambiare il mercato e avvicinarlo all’uomo, rendendolo il più possibile equo e giusto e aspirare a rendere l’uomo capace di vivere dignitosamente avendo tutto quello di cui necessita, invece di dedicare tutte le energie per un mercato dal volto umano, fa di tutto per accaparrarsi la sua piccola a volte infima fetta di mercato in un ambito di competitività feroce avendo come effetto esattamente il contrario e cioè l’aumento dello sfruttamento il dolore e la schiavitù della povertà.

Il mercato impone una sudditanza ed uno sfruttamento di un numero sempre maggiore di persone. Il mercato tende ad accentrare il potere economico e decisionale su un numero sempre minore di persone in perenne competizione fra di loro.

I vincitori, quelli che stanno alla vetta della piramide di controllo del mercato sono coloro che a buon diritto possono essere chiamati la classe super-borghese.

Quello di cui le persone sono inconsapevoli è la condizione di sfruttamento in cui vivono all’interno della società ed è il ruolo che rivestono all’interno del mercato, più infatti la vita umana dipende dal mercato più la sua condizione sarà ignobile e vile.

La condizione di ricatto è una condizione socialmente accettata e chi è ricattato rimuove dalla mente questa condizione pensando di essere libero e di poter fare scelte autonome.

La condizione di dipendenza è il presupposto per il sistema di sfruttamento.

Non sempre è stato così nella storia e non rimarrà sempre così nel futuro.

Riteniamo giusto lavorare per vivere, riteniamo giusto un congruo livello di sfruttamento, riteniamo giusto un certo ricatto lavorativo, pensiamo e anche a buon titolo che questo sia il risultato di un gran passo avanti del mondo grazie alla classe borghese e alla classe lavoratrice che ha conquistato i diritti i sindacati ecc..

Ma questo accadeva ieri quando la classe borghese era locale, riconosciuta, quando si poteva distinguerla, la vedevamo passare nelle piazze, nel centro cittadino, quando in sostanza poteva poteva anche pagare per le sue malefatte.

Cosa accade quando la classe di coloro che generano il mercato è distante, irraggiungibile, disumana, e con incredibili mezzi tecnologici, con immensi patrimoni spesso più grandi di intere nazioni?

Non so’ se Marx avesse pensato al mondo dopo la vittoria della borghesia, nel momento in cui un piccolo gruppo di super-borghesi vincitori del conflitto fra concorrenti avesse accaparrato la proprietà di ogni cosa sulla faccia della terra, i mezzi di produzione, i mezzi di sussistenza, l’acqua, le comunicazioni, tutti i mezzi di informazione ed avesse conquistato persino la capacità di ridurre alla fame una nazione avendo in mano perfino il crack finanziario degli stati più importanti del mondo dal punto di vista economico, una classe con al suo servizio le organizzazioni di intelligence, eserciti irregolari di mercenari, un numero esorbitante di armamenti… Marx nella sua analisi del capitale forse riteneva che le classi proletarie avrebbero infondo vinto e che il capitalismo, sarebbe collassato su se stesso, non poteva prevedere che immensi artifizzi economici avrebbero ogni volta salvato il capitalismo dalla crisi riversando fiumi di ricchezze sempre nelle mani di pochissimi soggetti sempre e sempre più ricchi.

Una nuova consapevolezza sta nascendo di fronte a noi.

Tutta questa ricchezza, tutto questo potere non se lo sono presi con la forza ma con l’astuzia con l’inganno e noi, il popolo, i lavoratori e tutti gli altri soggetti siamo stati derubati, ma come ? qualcuno è entrato in casa nostra e ci ha tolto quello che avevamo?

No , semplicemente glielo abbiamo concesso e continuiamo a darglielo noi stessi, ogni giorno, denaro e potere decisionale, e non tramite le tasse…

L’influenza sull’economia degli stati sulle decisioni dei governi, sul fare o non fare una guerra, sul come risolvere i problemi, la fame , la malattia, tutto questo hanno preso in mano come risultato del loro immenso potere economico. Qualcuno poi si lamenta del fatto che votare destra o sinistra sia indifferente.

Difficilmente le persone arrivano a pensare che noi votiamo tutti i giorni, votiamo quasi tutti i minuti e il nostro voto è chiaro: “ Viva lo sfruttamento! Viva la guerra!”.

Siamo tutti ben lieti di andare al supermercato ad acquistare quello di cui abbiamo bisogno.

Questa è stata la conquista del liberismo borghese, del capitalismo.

Nella maggior parte dei casi però le persone non percepiscono un bene primario acquistato ad un prezzo di mercato come un furto, una illegalità, una falla nel diritto di uguaglianza, un bug nel sistema democratico anzi, la maggior parte delle persone pensano che essendo una merce, quel bene debba essere soggetto alle stesse leggi del mercato.

Quindi per una perversa concezione di uguaglianza e forse per tendenza naturale, vendere al prezzo di mercato un bene primario come per esempio la casa, il servizio sanitario, l’acqua, lo ritengono giusto, anzi normale, fino a quando non ne vengono privati loro stessi, ritengono in generale morale e dignitoso versare generosamente qualche spicciolo all’associazione benefica che si occupa di persone che non hanno possibilità di accedere al mercato e che non può acquistarli, anche se il diritto umano dichiara senza ogni dubbio che ogni uomo ha il diritto alla salute, alla casa, all’istruzione ecc… A prescindere dalla sua posizione economica.

Conosciamo queste cose ma è necessario andare fino in fondo ad i gesti di ogni uomo per poterne capire la portata dal punto di vista dello sfruttamento.

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