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L’Onu inascoltata continua a denunciare: carestia a Gaza ed epidemie. Bombe su una sede Unrwa. L’attacco israeliano non si ferma, miete sempre più vittime e si fanno sempre più insistenti le voci di un imminente “esplosione” della Cisgiordania.

A Gaza sempre peggio

L’agenzia dell’OnuUnrwa, descrivere così i primi cento giorni di offensiva su Gaza: “È il più grande sfollamento vissuto dal popolo palestinese dal 1948 Il popolo delle tende soffre la fame, vive in rifugi affollati, ha freddo, non ha più casa. E muore”.  E i funzionari Onu che riescono a entrare dall’Egitto denunciano: “Alcuni non mangiano da giorni, i bambini non hanno vestiti invernali. La maggior parte dei prodotti non si trova e quelli disponibili costano troppo”.

L’agenzia Ocha che fa i conti degli affamati aggiorna così la situazione nella Striscia: 378mila palestinesi sono nella fase 5, «catastrofe»; 939mila nella fase 4, «emergenza». L’Oms invece dà conto delle malattie: ora si diffonde l’epatite A per la carenza di acqua pulita e il collasso del sistema fognario.

E in questa catastrofe umanitaria provocata da uno Stato che viene normalmente definito come “l’unica democrazia del Medio Oriente”, l’Unione Europea che sulla questione israelo-palestinese si accoda semplicemente alle posizioni statunitensi, ogni tanto fingendo di chiedere più moderazione al governo israeliano, con un tempismo da elefante in una vetreria di Murano, ha inserito il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, nella lista dei terroristi aprendo al congelamento di eventuali beni detenuti nel continente.

E intanto il bilancio delle vittime accertate è salito a 24.285 mentre l’esercito israeliano, secondo le indiscrezioni pubblicate da Haaretz , sta avvertendo il governo di una ‘imminente implosione della Cisgiordania, chiusa da tre mesi, sottoposta a raid militari e violenze dei coloni, senza quasi più lavoro né in Israele né nelle città palestinesi, divise tra loro e irraggiungibili». Per questo l’esercito avrebbe trasferito una delle unità di élite da Gaza alla Cisgiordania.

Ciò che sta accadendo a Gaza sta provocando divisioni anche nella sinistra democratica Usa rispetto al sostegno cieco di Biden al massacro. Bernie Sanders ha chiesto al Dipartimento di Stato, entro 30 giorni, “un rapporto che esamini se Israele abbia commesso violazioni dei diritti umani nella sua condotta di guerra”. Altrimenti, stop a ogni aiuto. Posizione assolutamente velleitaria a Washington e infatti la risoluzione è stata bocciata dal Senato, per 72 voti contro 11.

Sorgente: A Gaza sempre peggio: epidemie, bombardamenti e migliaia di morti – Kulturjam

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