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Sulla scia di quello che ha raccontato Orteca prima. Controffensiva fallita, critiche interne pesanti e aiuti Usa agli sgoccioli. «Zelensky in caduta libera?», domanda che già esprime il dubbio. Dissidi tra politica e forze armate. Kiev politica tra chi dissente in buona fede, ed altri che, nel sentore di guerra incerta, vogliono garantirsi un futuro. Disagi sempre più forti in America ed Europa con la Nato in imbarazzato silenzio. E Olena Zelenska, moglie che molto sa, sollecita il marito presidente ad annunciare un passo indietro.
Perché la cultura della democrazia in Ucraina ancora inciampa. E la violenza come arma politica, colpi di Stato compresi, è parte recente della sua storia.

Segnali e nulla di certificato, ma tanti indizi fanno una prova

Oltre le gravi accuse militari statunitensi di cui ci ha raccontato Orteca, il colpo politico da Washington con le casse della Casa Bianca vuote. Vedremo poi che non è ancora tradimento, ma partita politica tra dem e repubblicani per le presidenziali Usa. Comunque segnale pessimo. Mentre in casa ucraina, osservatori accreditati denunciano un Valerii Zaluzhny, capo di tutte le forze armate, personaggio estremamente popolare, come nemico giurato del presidente. Mentre la popolarità di uno dei leader più osannati degli ultimi anni nel mondo, sembra stia scricchiolando.

Salvare un Paese, salvare la faccia, salvare la vita

ll fallimento della controffensiva ucraina la svolta. Guerra infinita comunque a perdere a vantaggio di chi? Con Zelensky che sulle colonne di Time ammetteva di essere rimasto il solo a credere nella vittoria. Qualcuno ha altro da salvare: Biden la sua traballante presidenza, altri miliardi di dollari di armamenti, ed equilibri internazionali sconvolti, a debito futuro e di lunga durata. La Nato difende la sua traballante credibilità attraverso l’ormai decotto Stoltenberg. «Se l’Ucraina perde, anche la Nato perde», scriveva qualcuno. Sì, ma la Nato è creatura aliena, pronta a gestire guerre delegandole a terzi per non perderne formalmente mai una.

Opposizione politica, il sindaco di Kiev col generale

Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, al notiziario svizzero 20 Minuten, ha lanciato un duro attacco al presidente. «Perché Zelensky ha negato fino alla fine che si sarebbe arrivati ​​a questo. C’erano troppe informazioni che non corrispondevano alla realtà», ha detto il 52enne ex campione mondiale di boxe, chiedendo onestà sulla reale situazione dell’Ucraina dopo l’invasione russa. «Il generale Valery Zaluzhny che era stato criticato per aver detto che la guerra era arrivata ad una situazione di stallo, ha solo detto la verità», dichiara Klitschko nell’intervista. «A volte le persone non vogliono sentire la verità», e il riferimento a Zelensky diventa pesante.

Gran Bretagna senza impero

Il neo ministro degli Esteri britannico, David Cameron, annuncia aiuti umanitari per 46 milioni di dollari, ma è respiro di un giorno, e va a Washington a fare lobby pro Ucraina, ma rischia di incassare una nuova Brexit. Altri miliardi di dollari e tonnellate di armi Usa per salvare l’Ucraina? Qualcuno ancora ci crede -ormai pochi- altri insistono poco convinti. Come più volte detto da Remocontro, Biden ci prova con un ‘decreto mischia tutto’, all’italiana. Ucraina, Israele, immigrazione: ogni voce con i suoi tifosi politici. Miliardi per armi garantiti ad Israele, ma se alla Camera passa il ‘voto disgiunto’, i promessi miliardi di armi a Kiev sono decisamente a rischio.

Sorgente: Adesso è rischio Zelensky, e non per bombe russe –