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29 April 2024
0 5 minuti 6 mesi

La guerra tra Israele e i palestinesi o sarebbe meglio dire tra i sionisti e i bambini palestinesi, ha in realtà poco a che vedere con una situazione che si trascina da 75 anni e che è come una carica di dinamite  sempre pronta ad esplodere quando questo fa comodo agli Usa e ai suoi valletti. In questo caso l’idea di incendiare il Medioriente e di creare un nuovo bagno di sangue, deriva dalla volontà di colpire la raffinata diplomazia cinese che sta cercando di mediare la pace in tutta l’Asia occidentale, diventando così protagonista planetario della ragionevolezza  e la coppia Russia – Cina nel sostenere i Brics: l’obiettivo immediato degli psicopatici neoconservatori  è puntare sulla Siria, sul Libano e infine sull’Iran. Questo è ciò che spiega la presenza nel Mediterraneo centrale e orientale di una flotta di almeno 73 navi da guerra Usa/Nato  coinvolte nelle esercitazioni di guerra Dynamic Mariner in corso al largo delle coste italiane  che naturalmente sono sempre a disposizione visto che l’Italia è tornata ad essere una mera espressione geografica. E peraltro anche una pessima espressione.

Chiunque creda che questa flotta venga assemblata per “assistere” Israele nel suo progetto di Soluzione Finale volto a imporre la pulizia etnica di Gaza, deve abitare oltre lo specchio di Alice: la guerra ombra già in corso mira a distruggere tutti i nodi dell’Asse della Resistenza in Siria, Libano e Iraq – con l’Iran mantenuto come culmine. Però qualsiasi analista militare con un QI superiore alla temperatura ambiente come dice con una geniale espressione Pepe Escobar, sa che tutte quelle costose navi potrebbero essere visitate da un momento all’altro da missili ipersonici se del caso, missili che i valorosi uomini della Us Navy farebbero appena in tempo ad avvistare sui radar prima dell’esplosione. Il che non è cosa da poco perché questo vuol dire che  lo spettacolo di proiezione del potere Usa non sta affatto impressionando Iran e Russia anche perché, l’egemone avrebbe bisogno di fare affidamento su una seria rete di basi sul terreno se mai prendesse in considerazione l’idea di lanciare una guerra contro l’Iran.  Nessun attore dell’Asia occidentale permetterebbe agli Stati Uniti di utilizzare basi in Qatar, Kuwait, Iraq o addirittura in Giordania. Baghdad dal canto suo è già impegnata, da tempo, a eliminare tutte le basi americane.

Il vero problema è che ormai la situazione è del tutto fuori controllo e il dispiegamento di bagnarole in un mare interno, ovvero in una trappola, non ha grande senso se non dal punto di vista spettacolare: ma non ci si può fidare di Hollywood anche se essa ha costruito gran parte della reputazione dell’America, soprattutto non ci si può fidare dopo il fallimento in Siria, in Afghanistan e in Ucraina dove tutta la tronfia Nato è stata letteralmente ridicolizzata . E quindi adesso non si sa davvero cosa fare, non esiste un piano B esattamente come è accaduto in Ucraina, anche perché l’Opec potrebbe dimezzare la produzione di petrolio e innescare una crisi senza precedenti dell’economia occidentale o l’Iran potrebbe facilmente bloccare il golfo persico ottenendo lo stesso risultato. Gli Usa hanno dovuto smettere di appoggiare il piano segreto israeliano di pulizia etnica dopo il rifiuto dell’Egitto di accogliere nel Sinai tutta la popolazione palestinese e dunque adesso o si convince Netanyahu ad evitare un’immensa strage oppure l’occidente e Israele saranno considerati come il cancro di questo pianeta e avranno molti meno spazi di manovra, compresi quelli monetari, Quelle 74 navi nella vasca da bagno del mediterraneo se le dovranno vendere a meno che non vogliano rischiare la guerra totale.

Sorgente: Occidente fuori controllo e fuori di testa | il Simplicissimus

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