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Le notizie di giovedì 2 novembre, in diretta. Forze ucraine: «Nella notte abbattuti 18 droni su 20 e un missile Kh-59»

• Il Papa: «Volevo andare fin da subito a Kiev e a Mosca»
• Il ministro della Difesa russo: «Se si creeranno le condizioni necessarie, siamo pronti a discutere politicamente sia la soluzione postbellica della crisi ucraina sia i parametri di un’ulteriore coesistenza con l’Occidente su base realistica».
• Borrell: «Mosca non si illuda, altre crisi non ci distraggono».
• Zelensky: «Fiducioso che l’Ucraina renderà l’Europa più forte».

Ore 18:43 – Blinken: «Stop di Mosca al bando sui test nucleari è un errore»

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha criticato l’uscita della Russia dal trattato sulla messa al bando dei test nucleari. «È un passo significativo nella direzione sbagliata», ha dichiarato prima di partire per Israele.

Ore 14:58 – L’Ue «deplora» la scelta della Russia di revocare la ratifica sul trattato per gli esperimenti nucleari

L’Unione europea «deplora profondamente» la decisione della Russia di revocare la ratifica del trattato sulla messa al bando degli esperimenti nucleari. Lo afferma l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell in una dichiarazione a nome dell’Ue. «Ciò avviene nel contesto della guerra illegale di aggressione contro l’Ucraina e dopo mesi di retorica e minacce nucleari irresponsabili, alcune delle quali puntano specificamente alla ripresa dei test nucleari», segnala. «L’Unione europea invita la Russia a continuare a rispettare lo scopo e l’obiettivo del trattato. In quanto Stato parte del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, la Russia si è impegnata a lavorare per una rapida entrata in vigore del trattato sulla messa al bando degli esperimenti nucleari», afferma tra l’altro l’Alto rappresentante. «Nel contesto delle Conferenze Articolo XIV, la Russia si è impegnata a promuovere il Trattato al più alto livello politico e attraverso tutti i canali bilaterali e multilaterali disponibili. Quest’ultima misura rappresenta un grave passo indietro rispetto a questi impegni, aggravato dallo status della Russia come membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite». L’Ue «continua a invitare» tutti gli Stati a firmare e ratificare il trattato «senza precondizioni o ulteriori ritardi» e afferma di restar «pienamente impegnata a promuovere l’entrata in vigore e l’universalizzazione» del trattato e «a perseguire i suoi obiettivi per un mondo libero dai test nucleari».

Ore 14:41 – Peskov: «Non siamo a un punto cieco, l’operazione speciale continua»

Il Cremlino non è d’accordo con le parole del comandante in capo delle forze armate ucraine (Afu) Valery Zaluzhny secondo cui il conflitto nel paese è giunto a un vicolo cieco. Il leader militare di Kiev ne ha parlato riferendosi al fatto che le truppe ucraine non saranno in grado di sfondare al fronte. «No, non siamo arrivati a un vicolo cieco. La Russia continua costantemente a portare avanti un’operazione militare speciale. Tutti gli obiettivi prefissati devono essere raggiunti», ha detto ai giornalisti il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. «Il regime di Kiev avrebbe dovuto capire da tempo – ha osservato Peskov – che anche solo parlare di prospettive di vittoria del regime di Kiev sul campo di battaglia è assurdo. E prima il regime di Kiev lo capirà, prima si apriranno alcune prospettive».

Ore 14:40 – Due morti dopo i bombardamenti russi nel Kherson

Una donna di 81 anni e un uomo di 60 anni sono stati uccisi oggi nei bombardamenti russi sulla regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina. Ad affermarlo su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Oleksandr Prokudin. «Gli invasori russi hanno colpito più di 40 volte durante la notte il villaggio di Stanislav, nella regione meridionale di Kherson, in Ucraina, uccidendo una donna anziana», ha affermato Prokudin. In un messaggio successivo, il governatore ha poi riferito che «l’esercito russo continua a distruggere Vesele» e a seguito del bombardamento del villaggio «è morto un uomo di 60 anni».

Ore 14:10 – Kiev: «Siamo ottimisti sui negoziati per l’adesione all’Ue quest’anno»

Kiev è ottimista sulla possibilità di aprire i negoziati per l’adesione all’Ue quest’anno, pubblicizzando le riforme adottate anche a fronte dell’invasione russa. Lo ha sostenuto il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dymitro Kuleba. Parlando con i media prima della conferenza sull’Europa a Berlino, Kuleba ha detto che l’Ucraina è sulla buona strada per adempiere ai suoi obblighi di aprire i negoziati per l’adesione. L’Ucraina ha presentato domanda di adesione all’Ue pochi giorni dopo l’invasione russa del 24 febbraio 2022 e ha ricevuto lo status di candidata diversi mesi dopo in un forte segnale di sostegno da parte di Bruxelles. Il capo dell’UE, Ursula von der Leyen, ha riconosciuto a settembre che Kiev aveva fatto «grandi passi avanti» nel suo tentativo di aderire all’UE. L’allargamento sarà al centro del vertice UE del 14 e 15 dicembre a Bruxelles, quando la Commissione europea avrà presentato i rapporti sulle candidature dell’Ucraina e della Moldavia.

Ore 13:48 – Zelensky: «Inflitte pesanti perdite ai russi nel Donetsk»

Le forze ucraine «hanno fermato un tentativo da parte del nemico di avanzare in direzione di Vugledar (nel Donetsk, ndr), infliggendo al nemico pesanti perdite: dozzine di veicoli, molti uccisi e feriti»: lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Sono in corso anche le azioni difensive ad Avdiivka (Donetsk, ndr) e le nostre operazioni offensive nel sud», ha aggiunto. Parlando poi del “corridoio del grano”, Zelensky ha sottolineato che la dinamica è positiva. Stiamo finalizzando il formato assicurativo per le navi, che darà fiducia a noi e ai vettori».

Ore 13:32 – La Bbc rivela la società usata da Prigozhin per aggirare le sanzioni

La Bbc in un’inchiesta condotta insieme all’International Consortium of Investigative Journalists ha rivelato le attività di una società offshore con sede alle Seychelles capace di costruire una articolata rete di compagnie per permettere a Yevgeny Prigozhin, defunto capo mercenario di Wagner, e a imprenditori e altre figure legati al Cremlino di sfuggire alle sanzioni imposte dall’Occidente prima e dopo l’inizio della guerra in Ucraina. La Alpha Consulting, gestita dalla businesswoman russa Victoria Valkovskaya, ha permesso di creare nel Regno Unito, sfruttando una scappatoia legale, oltre 900 imprese per acquisire beni e nasconderne i proprietari, coinvolte in numerose attività illecite, inclusa la frode. Una di queste entità controllava la petroliera Delfi che ha inquinato la costa dell’Ucraina dopo il naufragio nel 2019. Per quanto riguarda Prigozhin, i servizi offerti dalla società di consulenza delle Seychelles sono stati sfruttati per proteggere dalle sanzioni il suo jet privato e il suo yacht. Tra i clienti di Alpha Consulting legati strettamente al presidente Vladimir Putin figura anche l’ex ministro delle Comunicazioni russo, Leonid Reiman, che in passato era stato accusato da un tribunale svizzero di controllare una compagnia sospettata di aver ricevuto dei pagamenti illeciti.

Ore 13:28 – IL PUNTO DEL CORRIERE | Taccuino ucraino: il costo di un proiettile

(di Guido Olimpio) Il capo di Stato Maggiore ucraino Valerii Zaluzhnyi (foto sotto) ha offerto un’analisi dell’attuale fase bellica: 1. C’è una situazione di stallo. 2. Il «nostro schieramento» assume una posizione più difensiva (anche perché arriva l’inverno). 3. In questi mesi le forze armate sono riuscite a migliorare. L’analisi combacia con quella degli esperti divisi in due correnti. Alcuni ritengono che l’offensiva non abbia dato i risultati sperati, altri ritengono che le aspettative fossero eccessive. A questi spunti si aggiungono errori da parte dello Stato Maggiore, una sottovalutazione delle gigantesche opere di difesa create dagli invasori, gli aiuti occidentali ampi ma non sempre tempestivi. (…)

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Ore 13:26 – «Zelensky è sconfortato e arrabbiato, non fa più battute e non è più lo stesso: si sente tradito dagli alleati»

(di Giusi Fasano, inviata a Kiev) Ostenta sicurezza in pubblico ma è sconfortato. L’appoggio occidentale vacilla e lui non è più lo stesso. Non fa più battute per stemperare la tensione durante le riunioni d’emergenza al vertice, non ha più l’agenda fitta di appuntamenti esteri, sparito l’ottimismo di sempre. «Ora entra, ascolta gli aggiornamenti, dà ordini e se ne va».

È il nuovo Volodymyr Zelensky raccontato dalla rivista americana Time. Che gli dedica la copertina con questo titolo: «Nessuno crede nella nostra vittoria come ci credo io. Nessuno» (…).

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Ore 12:22 – Vucic parla del Kosovo con l’ambasciatore russo

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha informato oggi l’ambasciatore russo a Belgrado Aleksandr Bocan-Kharcenko della «difficile situazione» che permane in Kosovo, in particolare nel nord a maggioranza di popolazione serba. In un messaggio postato sul suo profilo Instagram, Vucic ha denunciato quella che ha definito «la persecuzione quotidiana della popolazione serba» in Kosovo, in particolare al nord, e la «mancata volontà da parte del regime di Pristina di creare la Comunità delle municipalità a maggioranza serba in Kosovo». Nel colloquio, ha aggiunto Vucic, è stato constatato che i rapporti bilaterali tra Serbia e Federazione russa si sviluppano con successo, con la convizione che tale collaborazione potrà migliorare ulteriormente in futuro. La Serbia, che aspira ad aderire alla Ue ma che è legata da una storica alleanza e amicizia alla Russia della quale è il principale alleato nei Balcani, si rifiuta di aderire alle sanzioni occidentali contro Mosca per il conflitto armato in Ucraina, invocando i propri interessi nazionali, in primo luogo l’appoggio sul Kosovo e le forniture energetiche a prezzi di favore.

Ore 11:11 – Kiev: «È una guerra di posizione, ne beneficerà la Russia»

«La guerra si sta ora muovendo verso una nuova fase: quella che noi militari chiamiamo guerra “di posizione” di combattimento statico e di logoramento, come nella prima guerra mondiale, in contrasto con la guerra di “manovra” di movimento e velocità. Ciò andrà a beneficio della Russia, permettendole di ricostruire la sua potenza militare, minacciando infine le forze armate ucraine e lo Stato stesso», ha detto all’Economist il comandante in capo delle forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny, ripreso da Ukrinform. Secondo Zaluznhy, le armi di base, come missili e proiettili, restano essenziali per l’Ucraina. Le forze armate ucraine hanno bisogno di capacità e tecnologie militari fondamentali per uscire da questo tipo di guerra. La più importante è la potenza aerea. Il controllo dei cieli è essenziale per le operazioni di terra su larga scala, ha sottolineato il comandante delle forze armati, che ha definito i droni d’attacco come una priorità per sovraccaricare i sistemi di difesa aerea della Russia. Un’altra cosa importante, secondo Zaluzhny, è la guerra elettronica (Ew), come il disturbo delle comunicazioni e dei segnali di navigazione. «L’Ew è la chiave per la vittoria nella guerra dei droni. La Russia ha modernizzato le sue forze armate negli ultimi dieci anni, creando un nuovo ramo del suo esercito e costruendo 60 nuovi tipi di equipaggiamento. In questo campo ci supera: il 65% delle nostre piattaforme di disturbo all’inizio della guerra furono prodotte in epoca sovietica. Abbiamo già costruito molti dei nostri sistemi di protezione elettronica… Dobbiamo migliorare nel condurre la guerra elettronica dai nostri droni, attraverso una gamma più ampia dello spettro radio, evitando la soppressione accidentale dei nostri stessi droni», ha affermato. Secondo Zaluzhny, anche il fuoco di controbatteria che sconfigge l’artiglieria nemica è una priorità. La quarta è la tecnologia per lo sfondamento delle mine. La quinta e ultima priorità di Zaluzhny è la costituzione di riserve. «Anche la nostra capacità di addestrare riserve sul nostro territorio è limitata. Non possiamo risparmiare facilmente i soldati schierati al fronte. Inoltre, la Russia può colpire i centri di addestramento. E ci sono lacune nella nostra legislazione che consentono ai cittadini di sottrarsi alle proprie responsabilità», ha osservato.

Ore 11:10 – Ucraina, l’Oms realizza cliniche modulari vicino al fronte

Per garantire l’accesso continuo ai servizi sanitari nelle aree dell’Ucraina in cui le strutture sono state distrutte o danneggiate irreparabilmente, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il ministero della Salute ucraino hanno aperto nuove cliniche modulari per servire le comunità che vivono vicino alla linea del fronte. Secondo i dati dell’Oms, sono stati registrati più di 1.300 attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina dal 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione da parte della Russia. In un contesto di distruzione quotidiana su tutto il territorio nazionale, che ha danneggiato gravemente il settore sanitario, le cliniche modulari possono essere assemblate e installate in 10-14 giorni, utilizzando un numero variabile di moduli prefabbricati, a seconda del numero di stanze richieste. Tutte le cliniche sono dotate di attrezzature essenziali ed elettricità. Comprendono servizi igienici, un sistema fognario, sale d’attesa e sale d’esame. Vengono forniti anche generatori di elettricità e ventilatori. La loro realizzazione è sponsorizzata dal Fondo umanitario ucraino e dalla Direzione generale per la protezione civile europea e le operazioni di aiuto umanitario per un totale di 15 strutture situate in comunità difficili da raggiungere.

Ore 10:44 – Cremlino: «Il conflitto in Ucraina non è in fase di stallo»

Il Cremlino ha smentito le dichiarazioni arrivate da Kiev secondo cui il conflitto in Ucraina è arrivato a una situazione di stallo. «No, non si è arrivati ad un punto morto», ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, aggiungendo che «la Russia sta portando avanti costantemente l’operazione militare speciale. Tutti gli obiettivi che sono stati fissati dovrebbero essere raggiunti».

Ore 10:29 – Putin firma l’uscita dal trattato sui test nucleari

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che revoca la ratifica della Russia del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT). Il relativo documento è stato pubblicato giovedì sul sito ufficiale delle informazioni legali. Il CTBT fu adottato durante la 50 sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 settembre 1996 e aperto alla firma il 24 settembre 1996.

Ore 10:19 – Mosca: «Giorgia Meloni giustifica la glorificazione dei fascisti ucraini»

Commentando la conversazione di Giorgia Meloni con il duo di comici russi Vovan e Lexus, la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ha criticato la premier per non aver condannato le correnti ultranazionaliste nella politica ucraina, e le ha paragonate al fascismo italiano. Zakharova cita in particolare la risposta data da Meloni al presunto politico africano con cui credeva di parlare, il quale le ricordava l’eredità nella politica ucraina del leader nazionalista Stepan Bandera, «che la Russia presenta come Hitler». «Non sono d’accordo su questo – afferma il presidente del Consiglio -, penso che il nazionalismo sia un problema che ha Putin». Poi, di fronte all’insistenza dell’interlocutore, Meloni aggiunge che gli ucraini «stanno facendo quello che devono fare, quello che è giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli». Sul suo canale Telegram Zakharova afferma che in questo modo Meloni ha detto che il governo di Kiev «ha il diritto di glorificare» nazionalisti ucraini come Bandera e Roman Shukhevych. La portavoce della diplomazia russa, rivolgendosi idealmente alla premier, le chiede se sarebbe pronta a glorificare dirigenti fascisti come Achille Starace o Achille Pavolini, «o le famigerate Brigate Nere che operarono tra il 1943 e il 1945 nell’Italia settentrionale come ala militare del Partito repubblicano fascista». «Capisco – insiste Zakharova – che lei sia molto occupata con faccende molto importanti ed è improbabile che trovi il tempo per i libri. Ma sicuramente può trovare un’ora e mezza per un film. `Der Fall Collini´ è un film tedesco in cui appaiono anche attori italiani. Nessuno la accuserà di lasciarsi trasportare dalla propaganda del Cremlino. E forse capirà».

Ore 07:56 – Il governatore del Kherson: «Attacco notturno russo, ferita una donna»

Le Forze armate russe hanno bombardato la regione di Kherson nella notte: una donna di 70 anni è rimasta ferita ed è stata ricoverata in ospedale. Lo riferisce il governatore regionale di’ Kherson, Roman Mrochka, su Telegram. «Una donna di 70 anni e’ rimasta ferita in seguito al bombardamento di ieri sera a Kherson da parte delle forze di occupazione russe. La donna si trovava nella sua abitazione al momento dell’attacco nemico. La vittima è stata ricoverata in ospedale a causa di una ferita causata dall’esplosione e una da scheggia che le si è conficcata al petto», si legge nel messaggio. Mrochka ha riferito inoltre che ieri una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste ferite a Kherson a causa degli attacchi russi. A tutti i feriti è stata fornita assistenza medica.

Ore 07:32 – Corea del Sud: «Pyongyang ha fornito a Mosca aerei e missili a corto raggio»

La Corea del Nord potrebbe aver fornito a Mosca anche missili balistici a corto raggio e antiaerei leggeri, oltre ai proiettili di artiglieria, per sostenere la guerra della Russia contro l’Ucraina. È la valutazione del Comando di Stato maggiore congiunto sudcoreano, riferita alla Yonhap da un alto funzionario militare. Nel dettaglio,gli esperti di Seul hanno valutato che un totale di circa 2.000 container di equipaggiamenti vari e munizioni siano stati spediti dal porto di Rajin a Vladivostok, un numero doppio rispetto ai 1.000 container rivelati dalla Casa Bianca il 13 ottobre citando le immagini satellitari scattate a settembre.

I volumi dei container sono in grado di caricare oltre 200.000 pezzi di proiettili di artiglieria da 122 mm oppure oltre 1 milione di proiettili da 152 mm, utilizzati da entrambi i Paesi. La Corea del Nord potrebbe aver fornito altre armi alla Russia, tra munizioni per carri armati della serie T, missili guidati anticarro, lanciarazzi, fucili e mitragliatrici e missili balistici a corto raggio. «Ci sono indicazioni sulla fornitura di armi della Corea del Nord alla Russia da metà 2022, e il commercio relativo attraverso le rotte marittime è aumentato ad agosto, poco prima della visita di Kim Jong-un in Russia» per il vertice con il presidente Vladimir Putin, ha aggiunto il funzionario. In cambio, Mosca potrebbe aver preso in considerazione la possibilità di dare alla Corea del Nord supporto tecnologico al lancio del satellite spia militare, alle armi nucleari, agli aerei da combattimento e ai sistemi di difesa aerea. «Si prevede che Pyongyang debba ricevere inizialmente cibo e carburante per garantire la stabilità del regime e prepararsi all’inverno. I due Paesi dovrebbero anche trattare il trasferimento di tecnologia militare, il sostegno alla modernizzazione delle forze convenzionali e l’addestramento congiunto», ha aggiunto la fonte. L’esercito sudcoreano ha detto di aver monitorato da vicino gli ultimi sviluppi della cooperazione militare Pyongyang-Mosca in coordinamento con gli Stati Uniti e ha promesso di rafforzare la sua prontezza militare contro le possibilità di avanzamento del programma di armi del Nord. Ieri, nella periodica audizione parlamentare, i vertici dell’intelligence sudcoreana hanno riferito di ritenere che la Corea del Nord stia provvedendo alla maxi fornitura di oltre un milione di proiettili di artiglieria alla Russia.

Ore 07:16 – Mosca: «Abbattuti sei droni ucraini su Crimea e Mar Nero»

Il ministero della Difesa russo afferma di aver abbattuto sei droni ucraini sulla Crimea e sul Mar Nero. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa.

Ore 06:22 – Il governatore di Zaporizhzhia: «Morto un civile in un bombardamento russo»

« Le Forze armate russe hanno bombardato la regione ucraina Zaporizhzhia causando la morte di un civile». Lo riferiscono sui rispettivi canali Telegram la Procura regionale di Zaporizhia e il governatore Yury Malashka. A seguito del bombardamento, «un uomo di 52 anni, che in quel momento stava passeggiando, è stato ucciso. Anche delle abitazioni private di alcuni residenti locali sono state danneggiate», ha riferito il governatore.

Successivamente, l’ufficio del procuratore regionale di Zaporizhzhia ha avviato un’indagine preliminare. «Secondo l’indagine, il primo novembre 2023, le truppe della Federazione Russa, ignorando le norme del diritto umanitario internazionale, hanno effettuato un bombardamento di artiglieria contro uno dei villaggi della comunità territoriale di Komyshuva. Un residente locale che stava camminando lungo il strada dell’insediamento è stato ucciso», ha riferito la procura.

Ore 06:14 – Russia, ministero Difesa: intercettati cinque droni ucraini in Crimea e nei cieli del Mar Nero

Cinque droni ucraini sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea in Crimea e uno nei cieli del Mar Nero. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo. «La mattina del 2 novembre è stato sventato il tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico utilizzando sei droni di tipo aeronautico contro oggetti sul territorio della Federazione Russa. I sistemi di difesa aerea hanno distrutto un velivolo senza pilota ucraino sopra il Mar Nero, cinque sono stati intercettati nel territorio della Repubblica di Crimea», ha riferito il ministero.

Ore 03:53 – Il Papa: «Volevo andare a Kiev e a Mosca»

«Il secondo giorno della guerra in Ucraina sono andato all’ambasciata russa, ho sentito che dovevo andare lì e ho detto che ero disposto ad andare da Putin se serviva a qualcosa». Lo ha detto Papa Francesco nell’intervista concessa al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci. «Da quel momento ho avuto un buon colloquio con l’ambasciata russa. Quando io presentavo dei prigionieri, io andavo lì e loro liberavano, hanno liberato anche da Azov. Insomma l’ambasciata si è comportata molto bene ne liberare le persone che si potevano liberare. Ma il dialogo si è fermato lì. In quel momento mi scrisse Lavrov: “Grazie se vuole venire, ma non è necessario”. Io volevo andare da entrambe le parti», ha spiegato il Pontefice.

Ore 03:12 – Per Berlino la violenza sessuale sarà un crimine di guerra

(di Giusi Fasano) «Il diritto penale internazionale è diventato di drammatica attualità dopo la guerra di aggressione russa all’Ucraina». Questo ha premesso il ministro tedesco della Giustizia Marco Buschmann annunciando il disegno di legge proposto dal suo ministero e approvato oggi a Berlino. Un provvedimento che prevede lo stupro come crimine di guerra. La Germania ha quindi deciso che così dovrà essere trattato così il reato di violenza sessuale nelle aree di conflitto: crimine di guerra e crimine contro l’umanità. Tra i crimini di guerra e contro l’umanità dovranno essere inclusi – dice il disegno di legge – i reati come la violenza sessuale, la schiavitù sessuale e l’aborto forzato. Lo riporta Faz. La modifica assume particolare importanza nell’applicazione in Germania della cosiddetta «giurisdizione universale», in base alla quale diverse persone sono state processate da tribunali tedeschi per crimini di guerra compiuti all’estero, ad esempio in Iraq o in Siria. Anche la ministra tedesca della Famiglia, Lisa Paus, ha sottolineato l’importanza di una reazione tedesca alle atrocità compiute in seguito all’attacco russo in Ucraina, facendo però anche riferimento all’attacco terroristico islamista di Hamas del 7 ottobre. «Come femminista, sono indignata e oppressa dalla violenza sessualizzata organizzata e messa in scena da Hamas contro le donne ebree nell’attacco terroristico contro Israele», ha detto Paus.

Ore 02:41 – Zelensky: «Fiducioso che l’Ucraina renderà l’Europa più forte»

«Sono fiducioso che l’Ucraina renderà la nostra Europa più forte che mai, e stiamo lavorando il più possibile per garantire che non rimanga alcun ostacolo alla nostra adesione all’Unione europea». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso pubblicato su Telegram. Zelensky si dice «fiducioso che, a prescindere da come si svilupperanno gli eventi nel mondo, nei nostri altri partner, in America e altrove, l’unità prevarrà. Unità, non divisione. Unità, non inviti all’autoisolamento». Per il presidente ucraino è importante dare valore a «un’Europa di cooperazione» perché «solo così il nostro continente è in grado di proteggere e difendere vite umane sia in Europa che nel mondo».

Ore 02:09 – Borrell: «Mosca non si illuda, altre crisi non ci distraggono»

«L’aggressione russa contro l’Ucraina ha raggiunto un nuovo picco di efferatezza, con più di 100 città e villaggi presi di mira in 24 ore. Mosca non dovrebbe farsi illusioni: altre crisi non distoglieranno la nostra attenzione dall’Ucraina. Il nostro supporto continua, finché necessario». Lo dichiara su X l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell.

 

Ore 01:26 – Kiev: «Abbattuti la scorsa notte 18 droni su 20 e un missile Kh-59»

Le forze di difesa aerea ucraine hanno abbattuto la notte scorsa un missile da crociera Kh-59 e 18 dei 20 droni kamikaze Shahed-136/131 lanciati dalla Russia nel Paese: lo ha reso noto l’Aeronautica militare di Kiev, come riporta Ukrinform. Il missile Kh-59 e una parte dei droni sono stati lanciati dalla regione russa di Kursk, mentre il resto dei velivoli senza equipaggio proveniva dalla base navale russa di Primorsko-Akhtarsk (sud-est). «Durante l’attacco notturno è stato dichiarato un allarme antiaereo nella maggior parte delle regioni dell’Ucraina. I droni d’attacco sono stati distrutti lungo il percorso di tracciamento da aerei tattici, unità missilistiche antiaeree, nonché gruppi di fuoco mobili dell’Aeronautica militare, in collaborazione con le difese aeree delle Forze di Difesa dell’Ucraina», si legge nel rapporto.

Sorgente: Cremlino: «Conflitto non è in fase di stallo». Putin firma l’uscita dal trattato per i test nucleari

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