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Immagine
di Fabio Salamida
Di fronte alle drammatiche immagini che arrivano da #Lampedusa, sarebbe facile continuare a sparare a zero contro chi ha preso milioni di voti promettendo respingimenti, blocchi navali e idiozie di ogni tipo.
Sarebbe facile continuare a sparare a zero contro chi si è riempito la bocca di slogan vuoti come “aiutiamoli a casa loro”, “stop sbarchi”, “fermiamo l’#invasione”.
Sarebbe facile continuare a sparare a zero contro quel “politico” (le virgolette sono d’obbligo) che tra una sagra e l’altra riempiva i social di foto e video di fatti di cronaca che coinvolgevano #migranti chiedendo le dimissioni del ministro di turno, fomentando orde di bestie razziste.
Sarebbe facile e sarebbe anche giusto: ma non centrerebbe il fulcro del problema.
In Italia c’è una parte del popolo che ha votato con convinzione per quei partiti e quei “politici” che per anni hanno insudiciato il dibattito pubblico sulla pelle di migliaia di poveri disperati. Convincendo i penultimi che il loro principale problema erano gli ultimi.
C’è una parte di popolo molto al di sotto della soglia di civiltà che dovrebbe caratterizzare tutti i cittadini dell’#Europa del 2023, una parte di popolo umanamente arida, che sfoga rabbia e frustrazioni in un voto di pancia che premia chi la spara più grossa: chi offre il nemico più semplice da odiare.
È la parte di popolo che più soffre l’incapacità degli stessi “politici” che vota, che più si è impoverita sotto i governi Berlusconi, che ogni giorno vede crollare il suo tenore di vita e perde ogni speranza nel futuro. Milioni di persone tenute al guinzaglio dalla propaganda di chi le trascina nel baratro.
Fino a quando non si troverà il modo di far evolvere quella parte di popolo che rende l’italietta un Paese piccolo e arretrato, le aule del Parlamento continueranno a riempirsi di personaggi fatiscenti, degni rappresentanti dei loro elettori.
Sorgente: Twitter.com
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