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18 ottobrev 2022 da Francesco Centineo Pro Italia – Torino:
Ieri notte le forze dell’ordine hanno fatto capolino nella stanza d’hotel dove il fotoreporter pernottava a Gioia Tauro. Giorgio Bianchi alle tre di notte si è trovato in compagnia degli agenti, svegliato di soprassalto e perquisito come un delinquente. Nel controcanto su Visione TV, Bianchi racconta di aver subito nel corso degli ultimi mesi per ben tre volte strane domande, fermi e adesso perquisizioni. Il clima intimidatorio e criminalizzante nei confronti di un uomo politico e di un serio professionista incensurato, come già affermato in trasmissione da Francesco Toscano, traccia e segna un precedente pericoloso e denota l’inasprimento del sistema che sempre più sfacciatamente cala la maschera e si mostra nella sua natura antidemocratica. Si passa come più volte ripetuto in questi mesi, anzi, in questi anni, da Enrica Perucchietti, dalla “patologizzazione” alla “criminalizzazione” del dissenso. Giorgio Bianchi come tutti i suoi colleghi disallineati durante la pandemia è stato prima censurato, poi etichettato come pazzo per le sue posizioni “negazioniste” e novax”, poi criminalizzato con il frame del “filo-putiniano” Il clima è preoccupante: questi veri e propri atti intimidatori in pieno stile mafioso, questi abusi di potere perpetrati ai danni di un personaggio pubblico, rappresentante del pensiero di una larga fetta del popolo italiano, sono un sintomo del clima totalizzante di stampo orwelliano che prosegue sulla china “pericolosissima” degli ultimi due anni e mezzo. Lo stesso ha subito, appunto, una vera e propria persecuzione mediatica, etichettato dal manganello di editori, caporedattori e conduttori televisivi conniventi e confacenti, strumenti più o meno consapevoli della deriva dittatoriale in cui la nostra nazione, anzi l’Occidente tutto sta pericolosamente deviando. Questo atteggiamento delle nostre istituzioni prosegue e sposa la linea di altri paesi come la Germania e l’Inghilterra, dove Graham Philips ed Alina Lip, entrambi giornalisti di guerra, si erano permessi dal Donbass di smentire la narrazione della propaganda occidentale esattamente come Giorgio Bianchi. Ad Alina e Graham sono stati congelati i conti correnti come ritorsione da parte dei rispettivi governi, con Giorgio per ora si sono limitati agli avvertimenti. Questa situazione è vergognosa, indecente ed intollerabile. Piena solidarietà a Giorgio Bianchi.
18/10/2022  Francesco Centineo Pro Italia – Torino
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