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Ieri, Almeno 163 palestinesi sono stati feriti dalle truppe di occupazione israeliane e dai coloni estremisti durante la marcia delle bandiere.

Almeno undici di queste ferite sono state causate da proiettili veri, secondo la Palestine Red Crescent Society.

Le forze di occupazione hanno anche arrestato più di 50 palestinesi nell’ambito della repressione delle manifestazioni e delle proteste contro la marcia provocatoria.

Almeno 25.000 coloni sventolando bandiere israeliane hanno riempito le strade della Città Vecchia di Gerusalemme mentre cantavano “morte agli arabi” e ” Shireen è morta”, riferendosi alla giornalista di Al Jazeera uccisa dall’occupazione israeliana.

Nel frattempo, la polizia israeliana in tenuta antisommossa ha bloccato le strade circostanti, rimuovendo con la forza i manifestanti palestinesi. Oltre 2.000 membri della polizia di occupazione sono stati dispiegati in tutta Gerusalemme.

La marcia annuale è iniziata poche ore dopo che gli estremisti israeliani hanno preso d’assalto il complesso della Moschea di Al-Aqsa – il terzo luogo più sacro dell’Islam – e hanno eseguito rituali talmudici, che sono vietati nel complesso secondo la legge israeliana.

Dopo la marcia estremista, il movimento di resistenza palestinese Hamas ha avvertito che avrebbe risposto alla marcia “al momento giusto”.

“La resistenza deciderà come e quando rispondere in base alle informazioni in suo possesso e al momento giusto”, ha detto ad Al Jazeera TV il portavoce di Hamas Mohammad Hamada.

Anche l’Iran ha reagito alla marcia ultranazionalista, chiedendo una risposta internazionale unanime contro “l’apartheid israeliano”.

“Tutte le persone in cerca di libertà nel mondo, in particolare i popoli e i paesi musulmani, hanno il dovere di agire in modo unito per la difesa totale della moschea di Al-Aqsa e per affrontare il regime dell’apartheid sionista”, ha dichiarato il ministero degli Esteri iraniano attraverso il portavoce Saeed Khatibzadeh

Ha anche espresso la speranza che l’Asse della Resistenza regionale non fallisca nel difendere la Moschea di Al-Aqsa e affrontare “le false misure terroristiche del regime israeliano”.

L’ultima volta che si è svolta la marcia della bandiera, nel maggio 2021, è scoppiata una guerra di 11 giorni tra i gruppi di resistenza palestinesi nella Striscia di Gaza e le forze di occupazione. La violenza ha provocato la morte di oltre 260 palestinesi e la distruzione di ampie sezioni della striscia assediata.

 

Sorgente: Oltre 160 palestinesi feriti dall’occupazione israeliana. Ecco il bilancio della “Marcia delle bandiere” – GUERRE E IMPERIALISMO – L’Antidiplomatico

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