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Molti i partiti nominati nel testo della risoluzione, anche se è assente Fratelli d’Italia (che ha votato a favore della risoluzione, nonostante la presenza dell’alleato leghista)

Il Parlamento Europeo voterà oggi una risoluzione per mettere sotto accusa le forze sovraniste e populiste di estrema destra che  hanno collaborato o stanno collaborando con Mosca e Pechino. Tra queste, con nessuna sorpresa, c’è anche la Lega di Matteo Salvini. Dato interessante, il testo della risoluzione è stato dato anche da Fratelli d’Italia.

Il Parlamento vuole bloccare il tentativo di distorcere le democrazie europee, disseminando fake news per avvelenare le opinioni pubbliche europee. “Prove concrete – si legge nelle motivazioni della risoluzione – dimostrano che gli attori stranieri hanno interferito attivamente con le elezioni democratiche e i referendum dei paesi europei, attraverso operazioni di finanziamento occulto durante le campagne elettorali”.

“Tali operazioni dolose mettono a repentaglio l’integrità delle elezioni indette nell’Ue, poiché favoriscono una concorrenza sleale tra i partiti e i candidati, stanziando ulteriori risorse a taluni partiti – generalmente quelli antieuropeisti – non conteggiate nelle dichiarazioni ufficiali delle campagne elettorali”.

I partiti al centro dell’operazione sono l’austriaco Freiheitliche Partei Österreichs, il francese Rassemblement National e l’italiano Lega Nord. L’accusa è di aver  firmato accordi di cooperazione con il partito Russia Unita del presidente russo Vladimir Putin e ora devono affrontare le accuse dei media di essere disposti ad accettare finanziamenti politici dalla Russia.

Ma non solo: anche  il tedesco Alternative für Deutschland (AfD), gli ungheresi Fidesz e Jobbik e il Brexit Party nel Regno Unito sono stati indicati nel testo, come anche è presente un riferimento ai finanziamenti ricevuti da Matteo Renzi (quest’ultima parte voluta dal M5s).

“Alcuni paesi – si legge ancora – sono particolarmente attivi nel campo dell’elite capture e della cooptazione, in particolare Russia e Cina, ma anche Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo, e che, a titolo esemplificativo, l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder e l’ex primo ministro finlandese Paavo Lipponen hanno lavorato entrambi per la Gazprom per accelerare il processo di candidatura del Nord Stream 1 e 2, l’ex ministra austriaca degli Affari esteri Karin Kneissl è stata nominata membro del consiglio di amministrazione di Rosneft, l’ex primo ministro francese François Fillon è stato nominato membro del consiglio di amministrazione di Zaroubejneft, l’ex primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin è impegnato attivamente nella promozione degli interessi cinesi in Francia”. Per tutto questo si invitano gli Stati membri a colmare le lacune legislative in relazione a “contributi in natura da parte di attori stranieri a favore di partiti politici, fondazioni, persone che ricoprono cariche pubbliche o elettive”. Nella medesima ottica “dovrebbe essere attuato un monitoraggio delle spese elettorali”.

“Voteremo a favore della relazione della commissione Inge sulle interferenze straniere – annuncia il capogruppo di FdI al Parlamento europeo, Raffaele Fitto – perché il testo contiene parole chiare di condanna per le ingerenze russe. Ci dispiace però che le sinistre abbiano voluto utilizzare questa relazione per colpire avversari politici (come nel caso della Lega)”.

“Sottoscrivendo un accordo di cooperazione con il partito di Putin – dice invece la grillina Laura Ferrara –  la Lega ha venduto l’anima al diavolo” e “ci aspettiamo che l’Italia recepisca alla lettera le raccomandazioni di questa risoluzione: mai più conflitti d’interessi, anche come quello di Renzi, Senatore della Repubblica italiana”.

Sorgente: La Lega nel mirino della Ue: il Parlamento voterà una risoluzione contro i partiti finanziati dalla Russia | Globalist

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