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Dopo 10 mesi di lotta a oltranza e di repressione sistematica da parte di stato e padroni, ieri sera si è finalmente chiusa la durissima vertenza dei lavoratori FedEx di Piacenza.

La gran parte dei lavoratori che hanno fino all’ultimo partecipato agli scioperi sono stati assunti direttamente alle dipendenze di FedEx nel magazzino di Bologna, con contratto full-time e mantenendo tutti i diritti che avevano conquistato negli anni sul sito di Piacenza (ticket, livelli, scatti di anzianità, ecc.); altri, tra cui molti lavoratori che per motivi personali non potevano trasferirsi in altre città, hanno invece accettato l’incentivo all’esodo pari a 48 mila euro, con in più la garanzia che FedEx provveda a ritirare tutte le denunce fatte a loro carico a seguito delle centinaia di scioperi e picchetti svolti in questi mesi.

Il SI Cobas porta a casa un risultato preziosissimo: pur non essendo riusciti ad imporre la riapertura dell’hub di Piacenza e quindi il reintegro di tutti i licenziati, abbiamo dimostrato ancora una volta che la lotta paga sempre, soprattutto a fronte del disfattismo e dello sciacallaggio compiuto per un anno intero dai sindacati confederali, i quali, a braccetto coi padroni hanno quotidianamente sabotato le mobilitazioni e criminalizzato i lavoratori.

In questi mesi i leoni di Piacenza hanno dovuto combattere contro tutto e tutti: non solo contro il padrone e i sindacati asserviti, ma anche e soprattutto contro una brutale repressione ad opera dello Stato, che attraverso una valanga di denunce, fermi, cariche fuori ai cancelli, multe e fogli di via ha scatenato una caccia all’uomo che non ha precedenti nella storia sindacale degli ultimi decenni e che ha raggiunto l’apice nei giorni dell’arresto di Arafat e Carlo; contro le squadracce di bodyguard private e di crumiri che ripetutamente hanno assaltato i presidi alla Zampieri di San Giuliano Milanese e Tavazzano; e contro il governo Draghi, il quale, attraverso il ministro del PD Orlando si è reso sistematicamente latitante, rifiutandosi di costituire un tavolo di crisi sul sito di Piacenza.

Quei lavoratori che hanno scelto di non trasferirsi a Bologna e di restare con le loro famiglie a Piacenza, per trovare un nuovo posto di lavoro potranno contare, come sempre, solo sul sostegno e sull’impegno del SI Cobas, perché sanno bene che dallo stato borghese e dalle sue istituzioni “democratiche” non vi è nulla di buono da attendersi, bensì solo indifferenza, ostilità e criminalizzazione.

Auspichiamo che questo risultato, parziale in termini sindacali ma pesantissimo in termini politici e di prospettiva (soprattutto alla luce del contesto nazionale, caratterizzato da licenziamenti indiscriminati e da una durissima offensiva padronale) sappia trasmettere a tutti i proletari un messaggio chiaro: anche le vertenze più difficili si possono vincere, ma per farlo occorre liberarsi dalla passività e porre fine all’influenza nefasta che i vertici sindacali corrotti e asserviti ai padroni esercitano sui lavoratori.

I facchini di Piacenza hanno resistito per quasi un anno, malgrado la loro condizione di isolamento pressoché totale e la sostanziale indifferenza anche di coloro i quali, a chiacchiere e il più belle volte dietro a una scrivania, inneggiano all’unità delle lotte e/o del sindacalismo combattivo…

Un ringraziamento va a tutti quei lavoratori e solidali che hanno creduto in questa battaglia impari, solidarizzando e sostenendo la lotta degli operai FedEx fuori ai cancelli o sui territori, contribuendo a fare si che la tenacia e la determinazione dei facchini di Piacenza portasse a un risultato tangibile.

Ma un ringraziamento speciale crediamo sia dovuto al nostro caro Damiano “Gnappo”, il quale fino allo scorso mese è accorso quasi sempre a sostenere i presidi e i picchetti fuori ai magazzini Fedex della provincia milanese pagando in prima persona i colpi della repressione e delle infami rappresaglie dei crumiri, e che il mese scorso ci ha improvvisamente lasciati: a lui e al suo ricordo vivo e indelebile dedichiamo questo importante risultato.

Sorgente: [FEDEX] Vittoria dei lavoratori: reintegrati in azienda i leoni di Piacenza. Solo la lotta paga – “TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI”

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