0 3 minuti 2 anni

La notizia, o meglio la signora notizia, è la “mossa” di Mario Draghi, che sostanzialmente si è candidato al Quirinale. Ma è una signora notizia anche la reazione dei partiti, spiazzati, perplessi, sia pur con diversi accenti. La Lega fa filtrare la sua preoccupazione sui destini del governo, perché per Salvini già è complicato starci così, figuriamoci se può permettersi che siano altri a guidarlo, non lo reggerebbe un minuto. I Cinque stelle sono terrorizzati dal voto anticipato ed è difficile che possano sentirsi rassicurati dal ragionamento che il governo possa andare avanti “indipendentemente” da chi lo guida. Il Pd auspica che “la legislatura vada avanti” in continuità con Draghi e non dice di no oggi perché sa che magari dovrà dire sì domani quando la destra mollerà Berlusconi, ma non dice neanche sì, insomma gioca di rimessa. Berlusconi vuole andare lui quindi imbullonerebbe il premier a palazzo Chigi. E pure Giorgia Meloni oggi ci va giù dura sull’“autocelebrazione” andata in scena nella conferenza stampa del premier, che pure non attaccava da un po’, perché Draghi ha escluso le elezioni anticipate, dunque diventa meno appetibile.Va bene, è solo l’inizio. C’è ancora un mese di tempo e l’ingombrante candidatura di Silvio Berlusconi che magari, al momento giusto, spariglierà diventando il primo sostenitore del premier ma, appunto, al momento giusto e solo dopo attenta analisi di costi e benefici. È comunque l’inizio vero perché da oggi la candidatura di Draghi esce dal campo delle elucubrazioni ed entra in quello della prima, concreta, ipotesi politica. Però è già evidente che l’incrocio delle agende individuali non fa un’agenda collettiva forse anche perché la discussione avviene in presenza di un convitato di pietra non banale di nome pandemia che registra, proprio oggi, il record di 36mila contagi e 146 morti, segnando una inquietante progressione.

Sorgente: Draghi per il Colle, infelici e scontenti | L’HuffPost

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20