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Il soprannome dato dai camerati dei Nuclei armati rivoluzionari di cui è stato uno dei fondatori. Sessantacinque anni, 18 di carcere per una sfilza di reati compiuti durante la militanza

Sprezzante e borioso. Come quando nel 2017 ad un corteo si rivolse così a un agente in tenuta antisommossa: “Lo sai chi sono io? Attento, mi sono fatto vent’anni di carcere per terrorismo”, disse al poliziotto. Un’esuberanza che non piaceva, e non sarebbe piaciuta nemmeno quattro anni fa, ai suoi vecchi amici e soldati politici dei Nar Giusva Fioravanti e Francesca Mambro. Ma tant’è, Luigi Aronica è fatto così: prendere o lasciare. “Er pantera di Monteverde”, come lo chiamavano i camerati, 65 anni, dei Nuclei armati rivoluzionari è stato uno dei fondatori. E anche un braccio armato. Dagli archivi degli anni di piombo il suo nome riemerge ora con la stessa forza delle immagini che lo hanno mostrato in piazza sabato insieme agli squadristi di Forza Nuova di cui è da anni un attivista.

 

Luigi Aronica (ansa)

Diciotto anni di carcere per una sfilza di reati compiuti durante la militanza nei Nar: in particolare, Aronica fu coinvolto nella vicenda dell’omicidio di Walter Rossi, il giovane militante romano di Lotta Continua assassinato il 30 settembre 1977 mentre volantinava nel quartiere della Balduina. Erano gli anni in cui lui er Pantera, già militante dei “fascisti proletari” di Prati, era al fianco del terrorista Dario Pedretti, un nome a cui resta collegato nella stagione sanguinaria delle stragi fasciste. Sempre nel marzo 1977 Aronica è nel manipolo di picchiatori che mettono a segno un raid in un ristorante di Borgo Pio – siamo ancora nella capitale – in cui rimangono ferite due persone. L’amicizia con Roberto Fiore, anche lui romano, tra i fondatori di Terza Posizione, risale a quell’epoca.

 

 

Quando “Flower” nel 1997, dopo la lunga latitanza all’estero insieme a Massimo Morsello, dà il via all’esperienza di Forza Nuova, Aronica osserva, sta alla finestra per un po’: vuole capire se e quanto il nuovo partito neofascista sia davvero nelle corde di uno che in passato non si è limitato alla propaganda ma è passato all’azione. E che di quel passato, come abbiamo visto, va fiero e lo esibisce come una patente. Il risultato è che da anni er Pantera si muove dietro le quinte di Forza Nuova: se il ruolo di front man nelle piazze nere è stato delegato a Giuliano Castellino, Aronica fa parte di quella cerchia ristretta di ispiratori, alcuni figli degli anni di piombo, con cui Fiore condivide la strategia politica e le azioni.

 

 

Per er Pantera, parla il curriculum. Ma se i suoi vecchi amici camerati condannati per la strage di Bologna – Fioravanti e Mambro in primis – hanno scelto di restare chiusi nel guscio del silenzio e della vita privata, senza mai un cenno che possa anche solo lontanamente avvicinarli al neofascismo di oggi, Aronica la piazza non ha mai pensato di abbandonarla.

 

 

Castellino lo coinvolge nel laboratorio nero capitolino chiamato “Roma ai romani”: di fatto una costola di Forza Nuova, legata più che altro agli ambienti ultrà di Roma e Lazio. Ed è proprio nelle manifestazioni di Roma ai romani che Aronica rispunta. È la stessa sigla che il 2 agosto dell’anno scorso, nel giorno dell’anniversario della Strage di Bologna, in piazza del Popolo diede vita a un flash mob dell’ultradestra dal titolo “Bologna, noi non c’eravamo”. Un classico della neofascisteria, tra negazionismo della storia e il piano – poi andato a buon fine – di infiltrare i movimenti dei negazionisti del Covid, prima, e poi il fronte no-vax e no Pass. L’ultimo flash del “vecchio” Nar è quello di sabato scorso: sul palco con Castellino in piazza del Popolo, e poi fuori dalla sede della Cgil prima che parta l’assalto squadrista. Adesso è di nuovo in carcere.

Sorgente: Chi è Luigi Aronica: l’ex Nar chiamato “Er pantera”, protagonista delle proteste No Green Pass a Roma – la Repubblica

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