0 2 minuti 3 anni

Alcuni mesi fa, le pagine di giornali, siti web, Tg, erano in prima linea nel documentare lo sciopero della fame dell’oppositore Aleksei Navalny. Niente di più che un Matteo Salvini russo, per le sue posizioni xenofobe, mentre per il prigioniero palestinese nelle carceri israeliane, Ghazanfar Abu Atwan, da 61 giorni in sciopero della fame per denunciare gli abusi dell’occupante israeliano non c’è traccia sui media mainstream.

 

Eppure, oggi, il Club dei prigionieri palestinesi ha riferito che Ghadanfar Abu Atwan, 28 anni, ha deciso di astenersi dal bere acqua come misura di protesta contro la continua intransigenza dell’occupazione israeliana e il suo rifiuto di rispondere alla sua richiesta.

Il prigioniero ha inviato un messaggio toccante.

Il testo del messaggio recita: “A tutto il popolo palestinese, giovani e vecchi, al presidente, alla leadership palestinese, alle istituzioni internazionali e per i diritti umani, e alle forze nazionali e islamiche. La mia vita svanisce sotto i miei  occhi. Ho perso la mia salute e il mio corpo mi ha tradito… Questa occupazione impone la politica della morte lenta al Kaplan Hospital, per questo mi hanno salvato la vita, ed eccomi qui in sciopero dell’acqua oltre al mio sciopero della fame”. Firmato “il martire con pena sospesa”, Al-Ghazanfar Eichmann Abu Atwan.

Sorgente: Prigioniero palestinese da 61 giorni in sciopero della fame: “Israele impone morte lenta” – GUERRE E IMPERIALISMO – L’Antidiplomatico

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20