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L’emittente britannica Itv ha ottenuto testimonianze, documenti e materiale video che documentano sprechi di dimensioni preoccupanti all’interno della multinazionale statunitense. In un solo centro nel Regno Unito decine di migliaia di prodotti invenduti e di ogni tipo vengono trasportati ogni settimana a far distruggere, ancora imballati.NEWS 21 GIUGNO 2021 16:48di Lorenzo LonghitanoNel mezzo di un Prime Day durante il quale il colosso dell’ecommerce Amazon si appresta ancora una volta a realizzare profitti record, è emerso online un documento che mostra quale fine facciano invece i prodotti che rimangono stoccati in eccedenza all’interno dei magazzini del gruppo. Si tratta di un reportage di Itv nel quale testimonianze di ex dipendenti, documenti interni e riprese video mostrano come decine di migliaia di prodotti finiscano distrutti pur essendo nuovi o restituiti dopo pochi giorni di utilizzo.Un’economia alla rovesciaSul perché dell’enorme spreco, la spiegazione elaborata da Itv è logica ma agghiacciante. Il sistema di spedizioni di Amazon è talmente apprezzato che i venditori esterni scelgono di affidarsi al gruppo per conservare i propri prodotti in attesa della spedizione; il problema è che più a lungo queste merci rimangono ferme nei magazzini e più Amazon alza il prezzo per conservarle ulteriormente si alza. Una progressione nei costi di questo tipo fa sì che dopo una determinata soglia di tempo per i venditori diventi semplicemente più economico far distruggere i beni piuttosto che continuare a conservarli per un periodo di tempo indefinito.Proporzioni preoccupantiÈ così che si crea un paradosso che – secondo quanto riportato da Itv – assume dimensioni preoccupanti: un impiegato non più in forze al gruppo ha dichiarato ad esempio che in alcuni periodi l’obbiettivo settimanale era di mandare al macero 130.000 unità di prodotti diversi – il tutto per una sola delle strutture della multinazionale. L’emittente britannica ha infatti messo nel mirino solamente uno dei cosiddetti fulfillment center di Amazon – i colossali magazzini nei quali le merci vengono accumulate e organizzate per essere spedite ai consumatori finali a velocità record. Il sospetto insomma è che quel che accade nella sede di Dunfermline – con camion che trasportano tonnellate di merce dritte in discarica – avvenga anche altrove: sia negli altri 24 centri del Regno Unito, che in altri Paesi.Cosa viene distrutto”Ventilatori di marca, aspirapolveri, regolarmente qualche MacBook e degli iPad; solo l’altro giorno 20.000 mascherine anticovid ancora imballate”. In effetti, il 50 percento della merce che finisce distrutta risulta assolutamente intonsa; il resto possono essere prodotti restituiti dagli utenti per dei resi, ma ancora perfettamente funzionanti e sostanzialmente nuovi. E se da un certo punto di vista è possibile comprendere le logiche dietro alla scelta di non mantenere i prodotti in magazzino il tutto diventa assurdo se si pensa che la loro destinazione finale non è altro che il macero, anziché un mercato secondario o piuttosto la beneficienza.La reazione di AmazonDopo la pubblicazione dell’inchiesta la multinazionale di Jeff Bezos ha commentato di essere al lavoro proprio in queste direzione, ma quel che sta facendo – chiude Itv – non è illegale, e continuerà a non esserlo fino a quando non lo renderanno tale i governi, a parole così attivi sui temi di cambiamenti climatici e lotta agli sprechi.

Sorgente: Così Amazon distrugge milioni di prodotti invenduti ogni anno

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