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di ANTONIA FAMA E MARCO TOGNA  

Arriva la firma del rinnovo: l’aumento è di 100 euro per i lavoratori di terzo livello, che diventano 112 per il quinto. Confermati i 200 euro dei flexible benefits e i 12 derivanti dall’ultrattività del ccnl precedente. Re David, Fiom Cgil: “Siamo molto soddisfatti, finalmente un ccnl che ritorna a distribuire ricchezza”

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Più di un anno di trattativa, e ultimi quattro giorni di confronto non-stop nella sede romana di Confindustria. Ma la firma è arrivata: il rinnovo del contratto dei metalmeccanici è stato siglato nel pomeriggio di oggi (venerdì 5 febbraio) da Federmeccanica-Assistal e sindacati. “Siamo molto soddisfatti, abbiamo ottenuto grandi risultati”, commenta la segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David: “Un contratto che ritorna a distribuire ricchezza, che dà il doppio dell’inflazione prevista nei prossimi anni nel corso della sua vigenza, quindi fino al giugno 2024”.

L’aumento, anzitutto: 100 euro sui minimi contrattuali per i lavoratori di terzo livello, che diventano 112 per quelli di quinto livello. Queste le tranche degli incrementi: 25 euro nel giugno prossimo, altri 25 nel giugno 2022, 27 nel giugno 2023 e 35 euro nel giugno 2024. “A questi si aggiungono i 12 euro che sono stati dati in busta paga dal giugno 2020 per effetto dell’ultrattività del contratto precedente”, riprende Re David, rimarcando anche “la conferma dei 200 euro l’anno dei flexible benefit”.

Il contratto interessa oltre un milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici. E per loro, di importante, non c’è solo il salario. Il rinnovo, infatti, ha profili normativi molto rilevanti, a partire dalla “storica” riforma dell’inquadramento, che era fermo al 1973. “Abbiamo realizzato – illustra la segretaria generale Fiom – una riforma molto incisiva, che riconosce i cambiamenti tecnologici e l’evoluzione delle professionalità di questi ultimi anni, prevedendo anzitutto l’eliminazione del primo livello”.

Ulteriori aspetti importanti sono l’innalzamento del contributo aziendale al fondo Cometa al 2,2 per cento dal 2022 per gli under 35, il rafforzamento delle relazioni industriali, dei diritti di informazione e di partecipazione, del diritto soggettivo alla formazione. “Vanno sottolineati – conclude Francesca Re David – l’introduzione della clausola sociale sugli appalti pubblici, i forti elementi di protezione nei confronti delle donne che hanno subìto violenza, il significativo riferimento contrattuale sullo smart working”.

Sorgente: I metalmeccanici fanno cento – Collettiva


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