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Nell’anno della pandemia in cui diminuiscono gli omicidi, i femminicidi continuano a crescere: triplicati nei giorni del lockdown. I numeri ufficiali della polizia raccontano che il 75% delle vittime dei delitti compiuti in famiglia è composto da ragazze, mogli, ex fidanzate

di Caterina Pasolini

Nell’anno del Covid la giornata contro la violenza alle donne, il 25 novembre, è più importante che mai. Il coronavirus ha cambiato le nostre vite, abolito la socialità, ma non certo la violenza sulle donne. L’ha solo celata dietro le mura di casa, in famiglia, luogo del delitto per eccellenza perche è qui che avviene la maggior parte degli omicidi, delle violenze in cui la vvvitma è donna. Lo confermano i dati raccolti dalla direzione centrale della polizia criminale nei primi sei mesi dell’anno confrontati allo stesso periodo del 2019.

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Rep

Secondo i dati più aggiornati del ministero dell’Interno, le donne uccise fino al 19 novembre quest’anno sono 96, l’anno scorso nello stesso periodo erano 98, a fronte però di 50 omicidi totali in meno. Invece nel primo semestre 2019 i femminicidi erano il 36% degli omicidi totali, nel 2020 da gennaio a giugno sono saliti al 46%. Se negli anni 90 su 5 uomini uccisi c’era una donna, ora il rapporto è alla pari.  E in famiglia le cose vanno sempre peggio: le vittime sono al 75% ragazze, mogli, ex fidanzate. Senza contare che proprio nei giorni del lock down i femminici sono triplicati, una donna uccisa ogni 48 ore.

 

E  così nei giorni della pandemia che impediscono assembramenti e manifestazioni  il movimento femminista NON UNA DI MENO organizzerà contro la violenza sulle donne, la violenza di genere, iniziative sparse per l’Italia,  flashmob, presìdi, campagne social e assemblee virtuali al grido: “Se ci fermiamo noi, si ferma il mondo”. Le idee sono chiare: “Le conseguenze del lockdown si misurano nei dati della violenza domestica destinati ad aumentare ancora con le nuove misure di confinamento, con i centri anti-violenza femministi e le case rifugio che hanno dovuto far fronte a un’emergenza nell’emergenza per non lasciare nessuna da sola e con l’accesso all’aborto che è diventato ancora più complicato. Lavoratrici e madri sono obbligate a un’impossibile conciliazione tra lavoro e famiglia, tra salario e salute. Ma sono soprattutto le donne e le persone lgbt, migranti, precarie e non garantite a pagare la crisi e a perdere per prime il lavoro. La tenuta della sanità e della scuola mostra un sistema sociale distrutto dalle politiche di austerity e fondato sulle diseguaglianze”, dicono le attiviste chiedendo che le risorse del Recovery Fund vadano a finanziare sanità e scuola pubblica, a garantire un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare veramente universale”.

Il manifesto promosso da ANPI, ARCI, CGIL, CISL, Libera, UIL e realizzato da Ugo Nespolo

APPUNTAMENTI

I Centri antiviolenza in Senato
Dalla parte delle donne: il ruolo Fondamentale dei centri antiviolenza” è il titolo dell’evento organizzato in Senato dalla commissione di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere per oggi alle 15.  I membri della commissione incontreranno virtualmente i centri e la rete antiviolenza, le cui rappresentanti avranno modo di raccontare come concretamente vengono sostenute le donne nei loro percorsi di fuoriuscita dalla violenza. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming su webtv.Senato.It.

Seminario e bilancio ad un anno dall’approvazione sul Codice Rosso
Oggi il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha presentato il Rapporto “Un anno di Codice rosso” , tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Il Rapporto contiene fra l’altro i dati giudiziari relativi alle nuove fattispecie di reato introdotte dal “Codice Rosso”.L’evento sarà trasmesso in streaming sui canali ufficiali del Ministero della Giustizia. Il Codice Rosso sarà anche al centro di un seminario online organizzato dal festival la violenza illustrata e dalla casa delle donne per non subire violenza onlus per giovedì 3 dicembre alle ore 15.

Quando la violenza è anche differenza di salari
“La violenza si declina in tantissimi modi: quella fisica, quella psicologica, quella che avviene dietro le mura di casa; quella riscontrata sui luoghi di lavoro. Rispetto a questo ultimo ambito è violenza avere degli stipendi inferiori del 20%, è violenza essere costrette in una situazione di dipendenza economica”. Così Rosaria Pucci, segretaria organizzativa della Uiltec nazionale su “che genere di violenza e violenza di genere”, organizzato dal sindacato dei lavoratori tessili, dell’energia e della chimica che viene in diretta ogg sul canale you tube della Uiltecfino alle 13.30.
 
PADOVA, l’arte contro i femminicidi

Sette opere d’arte famose che esaltano la bellezza dell’essere donna, ma i cui volti sono sfregiati. Chi ha il segno del pugno sull’occhio, chi i lividi sul collo o chi il labbro tumefatto: la loro bellezza interiore viene calpestata. E’ l’idea degli assessorati alle Politiche Culturali e Sociali e alle Pari Opportunità del comune di Gazzo (Padova), che hanno fatto realizzare un’installazione artistica con sette pannelli per dire che ogni donna è un’opera d’arte da rispettare e non da sfregiare. Nelle frazioni del Comune e in altri luoghi sono installate tra le altre la Monna Lisa di Leonardo (1503), Marylin Monroe di Andy Warhol (1962), la Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer (1665), la Dama con l’ermellino di Leonardo (1488), la Venere del Botticelli (1485)

Sorgente: Giornata contro la violenza sulle donne: le iniziative del 25 novembre – la Repubblica

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