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I rebates per 100 miliardi divisi tra Svezia Danimarca e Austria, niente a Olanda e Germania

di Gerardo Pelosi

«Siamo in una fase di stallo: si sta rivelando molto complicato, più complicato del previsto. Sono tante questioni su cui stiamo ancora discutendo che non riusciamo a sciogliere». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in una diretta Facebook durante la seconda giornata di lavori del Consiglio europeo sul Recovery fund.

La nuova proposta di Michel

Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha elaborato una nuova proposta da sottoporre ai leader Ue, nel tentativo di raggiungere un compromesso sul Recovery Fund ed il Bilancio 2021-2027. La nuova proposta per il Recovery Fund mantiene intatto il volume totale di 750 miliardi di euro ma fa scendere la parte dei sussidi (450 miliardi da 500), cambiando l’equilibrio tra i trasferimenti a fondo perduto e i prestiti (300 mld da 250). Tuttavia, pur diminuendo la quota delle sovvenzioni, viene rafforzata di 15 miliardi la parte sostanziale della Resilience Recovery Facility (che prevede allocazioni dirette ai Paesi), che aumenta (da 310 miliardi a 325). Il taglio riguarda invece la parte di trasferimenti suddivisi tra vari programmi. In particolare viene azzerata la dotazione del Solvency Support Instrument (nella proposta precedente era a 26 miliardi). Michel è tornato a incontrarsi con il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante una pausa della plenaria del Consiglio europeo.

I frugali puntano i piedi sui sussidi

Fonti diplomatiche europee hanno reso noto che la Svezia, a nome di tutti e quattro i Paesi frugali (Olanda, Austria e Danimarca), al vertice Ue, ha presentato una posizione in cui chiede di non andare oltre i 150 miliardi di sussidi come dotazione massima per il Recovery Fund.

Kurz, nessuna svolta ma direzione giusta

«Non vi è stata alcuna svolta», ma «siamo avviati nella giusta direzione e questa è la cosa più importante», ha detto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz a margine del vertice Ue sul Recovery Fund e il bilancio. «Come ci aspettavamo, è una battaglia dura», ha sottolineato Kurz, precisando che ci sono ancora «molte cose» da discutere, tra cui «il volume totale» del Recovery Fund. «In particolare per le sovvenzioni, come garantire che i soldi siano usati bene» per «le riforme» e il rispetto dello «stato di diritto» per l’allocazione degli aiuti.

La proposta di mediazione

La proposta di mediazione l’hanno messa a punto alle 3 della notte scorsa nella sala colazioni del The Hotel di Bruxelles il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Poi l’hanno portata all’attenzione del presidente del Consiglio Ue Charles Michel che ne sta valutando la praticabilità ascoltando le posizioni degli altri Paesi, frugali in testa. La proposta prevede una limatura (50 miliardi) delle sovvenzioni a vantaggio dei prestiti quindi 450 miliardi di sovvenzioni e 300 di prestiti). Viene però rafforzata di 15 miliardi la parte sostanziale della Resilience Recovery Facility (che prevede allocazioni dirette ai Paesi), che aumenta (a 310 miliardi a 325).

Ruolo rafforzato della Commissione

Previsto anche un ruolo rafforzato della Commissione per la governance delle sovvenzioni ma uno Stato membro ha la possibilità di attivare un «freno di emergenza». Lo Stato membro può fare richiesta infatti «entro tre giorni» portando la questione «senza ritardi» al Consiglio europeo, o all’Ecofin, per «affrontare» la preoccupazione «in maniera soddisfacente».

Niente ’rebates’ per Olanda e Germania

Modificata anche la percentuale delle somme da spendere: non più 70% nel primo anno e 30% in quelli successivi solo se il pil continua a scendere ma 60% il primo anno e 40% in quelli successivi. Quanto ai ‘rebates’, cioè i rimborsi (meccanismo correttivo della contribuzione al Bilancio) per i Paesi frugali si prevedono 100 miliardi di euro da dividere in 25 miliardi a Svezia, 25 miliardi a Danimarca e 50 all’Austria. Non sono previsti ’rebates’ né all’Olanda né alla Germania.

Fonti Olanda: nuovo testo giusta direzione
«La proposta sulla governance presentata da Michel è un passo nella giusta direzione». Così fonti diplomatiche olandesi hanno commentato il nuovo pacchetto sul tavolo del vertice Ue. Ma hanno sottolineato come si tratti di un pacchetto, «e ci sono molte cose ancora da risolvere. Se ci riusciamo dipenderà dalle prossime 24 ore».

Karins (Lettonia): «Acceso bidattito fra i leader»

Il premier della Lettonia Arturs Krisjanis Karins ha riferito via Twitter che al Consiglio europeo «oggi c’è un acceso dibattito sul bilancio pluriennale europeo e sul Recovery fund per raggiungere un accordo».

Da Italia-Spagna critiche su freno d’emergenza

Rilievi sono stati invece sollevati dai premier Giuseppe Conte e Pedro Sanchez al vertice dei leader Ue sul ‘super freno di emergenza’ che riguarda la governance del Recovery Fund, introdotto dalla nuova proposta del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Secondo quanto spiegano fonti diplomatiche europee, la possibilità di portare questioni che riguardano i piani nazionali sulle riforme strutturali ad una discussione al livello di Consiglio europeo lascia aperta la porta ad un voto all’unanimità e alla possibilità di esercitare il veto. Al Consiglio europeo infatti le decisioni sono prese all’unanimità.

Conte:Italia fa riforme ma in Ue stop dumping e surplus

«L’Italia ha deciso di affrontare, di sua iniziativa, un percorso di riforme che le consentano di correre ma pretenderà una seria politica fiscale comune, in modo da affrontare una volta per tutte surplus commerciali e dumping fiscali, per competere ad armi pari» ha detto Conte, a quanto riferiscono fonti italiane, nel suo intervento in Consiglio europeo. A chi chiede se il premier abbia voluto bocciare la nuova proposta di Michel, le stesse fonti rispondono che ha fatto un «discorso ampio». In particolare il presidente del Consiglio è stato molto duro con i Paesi «che vogliono riservarsi un veto sull’attuazione del budget che è inaccettabile giuridicamente e politicamente perché altera l’assetto istituzionale europeo»

Sorgente: Vertice Ue, nuova proposta: tagli ai sussidi ma governance alla Commissione. Conte: veti inaccettabili – Il Sole 24 ORE

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